Cartier premia le start-up al femminile

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Ventuno donne di successo. Cartier rivela i nomi delle finaliste di Cartier Women’s Initiative 2020, che premia le donne imprenditrici in tutto il mondo. La cerimonia sarebbe dovuta avvenire a Boston il prossimo 4 giugno, ma come tanti altri eventi è stata cancellata causa coronavirus. Il progetto al femminile della Maison però non si ferma: d’altronde, esiste qualcosa di più forte del women power?

 

Un sostegno concreto in questi tempi incerti

La nostra è una responsabilità ancora più importante in questi tempi incerti. In Cartier, riteniamo che sia fondamentale sostenere le giovani imprese e le start-up, soprattutto adesso, in vista di un periodo più stabile” ha dichiarato Cyrille Vigneron, presidente e ceo di Cartier International. “E questo è ciò che intendiamo continuare a fare, pienamente consapevoli che queste donne preparano la strada per un futuro migliore“.

Il business come forza positiva

Le 21 finaliste, proprietarie di start-up che mirano ad avere un’impatto sociale e ambientale, sono state selezionate tra 1200 candidate provenienti da 162 Paesi: 3 per ogni area, dall’America Latina all’Europa, dall’Africa all’Asia al Medio Oriente. Un progetto sempre più internazionale: è la prima volta che ‘Australia, il Benin, la Danimarca, la Nuova Zelanda e la Svezia figurano nel programma. Le 7 vincitrici saranno annunciate nei primi giorni di giugno 2020 sulle piattaforme digital di Cartier.

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Le 21 finaliste in gara

Donne forti che potranno far crescere le proprie aziende grazie al sostegno economico ed imprenditoriale del brand di alta gioielleria, orologi e accessori. Qualche esempio? In America del Nord, suona interessante Queen of Raw, l’idea della statunitense Stephanie Benedetto, che ha ideato un mercato per comprare e vendere tessuti non utilizzati, trasformando così una delle principali fonti di inquinamento in un profitto. In Europa le nuove bossy girls puntano sulla parità finanziaria di genere con idee mirate ad aiutare le donne negli investimentii e sulla gestione delle finanze, come Female Invest, l’iniziativa della danese Anna-Sophie Hartvigsen. Viene dall’Australia invece Joanne Howarth, a capo di Planet Protector Packaging, una fabbrica ecologicamente responsabile di imballaggi per il trasporto di merci sensibili alla temperatura, realizzati con lana ovina di scarto.

In gioco, il futuro della propria azienda

In palio un premio in denaro di 100mila dollari per la prima classificata; la seconda e la terza riceveranno invece 30mila euro a testa. Per tutte sono previsti un servizio di consulenza finanziaria, un coaching strategico personalizzato, delle opportunità di networking internazionale e a livello mediatico. Oltre a un posto in un programma di istruzione INSEAD, una delle più grandi e importanti business school al mondo.

L’impegno di Cartier Women’s Initiative

Un progetto nato nel 2006 Cartier Women’s Initiative, che da allora ha aiutato ben 240 promettenti imprenditrici provenienti da 56 Paesi diversi a raggiungere i loro obiettivi, facendo emergere le loro naturali capacità di leadership. Sono oltre 3 milioni i dollari devoluti da Cartier negli ultimi 14 anni per sostenere la crescita delle loro imprese. Tutte all’avanguardia, tutte al femminile.

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