Zona di comfort: che cos’è e come uscire dal nostro “nido” sicuro

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Avere delle abitudini ci dà delle certezze. Può sembrare strano, ma quella routine che spesso si definisce noiosa e tediante piace a molte persone così tanto che non la lascerebbero mai. Questo luogo sicuro – non fisico, ma mentale – prende il nome di zona di comfort ampiamente studiata in psicologia.

Prima di scoprire nel dettaglio di che cosa si tratta e di capire come si possa andare al di fuori di essa, è bene dire che uscire dalla comfort zone è uno dei passi fondamentali per sviluppare la propria autostima e non sentirsi sempre in balia degli altri o degli eventi.

Che cos’è la zona di comfort?

In generale, la zona di comfort è uno stato psicologico. Il termine inglese comfort zone sembra derivare da quella fascia di temperatura compresa tra i 19 e i 26 gradi, dove non sentiamo né caldo né freddo. Insomma, significa il clima ideale dove stiamo bene senza neanche saperlo.

Applicata alla psicologia, la zona di comfort è quella nostra area mentale dove ci sentiamo protetti e al sicuro. Essa è fatta di abitudini che restano invariate nel tempo e che scandiscono la quotidianità privandola di qualsiasi rischio. Facendo degli esempi, la comfort zone potrebbe essere descritta come quel lavoro certo che non si cambia nonostante non ci porti delle soddisfazioni, come quella settimana al mare che si fa ogni anno nello stesso posto, come quel ristorante in cui si va tutti i sabato sera perché “è così” o come quel divano su cui ci piace tanto sdraiarsi dopo una giornata fuori casa.

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Tutto ciò ci porta a provare un senso di familiarità, di agio e di pieno controllo rispetto a una situazione, senza sperimentare nessuno stato di ansia, stress o paura. Tuttavia, può sembrare assurdo ma rimanere sempre in questa condizione idilliaca non ci fa bene perché si può trasformare in una “gabbia dorata“.

Zona di comfort© iStock

Perché bisogna uscirne ogni tanto?

Può venire spontaneo domandarsi come mai sia necessario uscire da un proprio stato mentale ideale e privo di pericoli. La risposta è semplice: restare sempre nella comfort zone blocca la nostra crescita, il nostro sviluppo personale e ci priva di quelle esperienze nuove fondamentali per una vita vissuta a colori e non in bianco e nero. È ovvio che tutti abbiano bisogno delle proprie certezze, dei propri “riti” fatti di abitudini e di luoghi sicuri in cui rifugiarsi, ma ci sono dei segnali che ci indicano se si è bloccati nella propria zona di comfort.

Innanzitutto, lo sei se senti che non stai crescendo più né intellettualmente né emotivamente, vivendo in una condizione di apatia. Poi, un altro sintomo di questa chiusura è il rigetto di qualsiasi idea o esperienza nuova e una costante mancanza di motivazione verso tutto. Infine, hai paura di fare quelle cose che escono dal tuo seminario.

Già così puoi capire perché questa situazione sia assolutamente di stallo e in che modo non ti porti a una vera scoperta di te. Uscire dalla zona di comfort ti rende più proattiva, sviluppa e rafforza la tua autostima poiché ti mette in contatto con tutte le tue capacità, aumenta la tua creatività e amplifica i tuoi limiti, rendendoti più propensa al cambiamento. Il risultato? Ti sentirai più viva, con più energie positive e non sarai più una spettatrice della tua esistenza, ma la protagonista.

Zona di comfort© iStock

Zona di comfort vs zona di panico

Abbiamo detto perché sia fondamentale uscire dalla propria comfort zone almeno ogni tanto. Tuttavia, bisogna sottolineare che andare al di fuori di essa significa approdare alla cosiddetta zona di apprendimento e sviluppo personale che, però, non è l’unica area che si può trovare. Infatti, oltre a essa, c’è la zona di panico.

Quando siamo nella zona di comfort non percepiamo molte sensazioni, se non quella di estrema calma e tranquilità. Come già affermato, ciò che manca è proprio quello stimolo che ci sproni a migliorare o a fare qualcosa di diverso. Se siamo stimolati, veniamo spinti fuori dal nostro “nido sicuro” e catapultati in quella che gli inglesi definiscono learning o development zone, ovvero la zona ottimale di apprendimento.

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In essa troviamo meno serenità perché sperimentiamo un certo grado di stress, ansia e disagio. Nulla di insostenibile, perché siamo di fronte a sfida che possiamo affrontare grazie alle nostra capacità e che ci “pungolano” in modo positivo.

In psicologia, però, se il livello di paura e ansia viene superato, allora la situazione si ribalta perché entreremo nella zona di panico. In questa condizione mentale, gli stessi fattori negativi esercitano troppa pressione e questo non ci sprona più, ma, anzi, ci blocca e le prestazioni calano. Quindi, è fondamentale conoscere i propri limiti e ampliarli poco alla volta e senza fretta, rendendo la zona di panico sempre più lontana e difficile da raggiungere.

Zona di comfort© iStock

Come uscire dalla comfort zone in 3 passi

Perciò andare fuori dalla tua zona di comfort è necessario per la tua crescita personale e per ottenere qualsiasi successo. Soprattutto per la maggior parte delle persone più timide, riservate e timorose di natura, tutto ciò sembra un’impresa quasi impossibile, ma non è così. Uscire dalla propria area di agio ottimale può richiedere tempo ma porta a dei vantaggi troppo importanti per rinunciarvi in partenza.

Se ti senti pronta a uscire dal tuo guscio, ti suggeriamo di seguire questi tre consigli per iniziare a vivere appieno la tua vita.

1. Non avere fretta

Quando si decide di andare al di là della propria comfort zone significa essenzialmente imparare a fronteggiare le sfide e le cadute che la vita pone di fronte a qualsiasi persona, oltre a scendere a patti con la gestione di ansia e stress. Se stai iniziando questo percorso, la prima regola fondamenale è datti tempo. Se hai trascorso buona parte della tua adolescenza e maturità seguendo sempre e solo le tue abitudini e le tue certezze, non potrai ribaltare la situazione in qualche giorno.

Comincia a fare delle cose che ti intrigano già da un po’ ma che avevi troppa paura o mancanza di stimoli per intraprendere. Non buttarti subito verso l’ignoto, bensì cerca di capire come un pizzico di follia sia essenziale per affrontare tutto, dal lavoro agli hobby personali e persino le relazioni con gli altri. Non dare retta alle critiche infondate e inizia la tua ricerca del positivo nelle novità.


2. Fai nuove esperienze in compagnia

Gli amici si vedono nel momento del bisogno e spingerti al di fuori del tuo nido è sicuramente uno di quelli. Per approdare per la prima volta nella development zone, puoi chiedere aiuto a una persona di cui ti fidi profondamente e che sai essere comprensiva nei tuoi confronti. Un giorno o un weekend fuori porta in un luogo dove non sei mai stata, una sessione di allenamento di uno sport che non hai mai provato ma che avresti sempre voluto fare o un’attività ricreativa diversa dal solito: qualsiasi cosa che ti possa spronare, che ti aiuti a prendere confidenza nelle tue capacità e a rafforzare la tua autostima.

Zona di comfort© iStock

3. Accetta l’ansia e trasformala in qualcosa di positivo

Per stare sempre meglio nella tua zona di apprendimento ottimale, devi iniziare ad accettare lo stress e il disagio. Tutto ciò non significa che essi debbano diventare delle costanti della tua vita, ma che tu sappia gestirli sempre in modo migliore. Così facendo, estenderai i confini della tua comfort zone e quel tuo “piccolo nido sicuro” si amplierà.

Per fare questo, è necessario cambiare la tua visione rispetto all’ignoto. È normale che un’esperienza nuova spaventi un po’, ma tale paura deve passare in secondo piano così che le novità vengano viste in maniera positiva. L’ignoto non è da temere, ma è una situazione di stimolo che ti può aprire mille possibilità di cambiamento se solo si accetta di scoprirlo.

Fonte articolo Alfemminile
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Redazione MusaNews
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