Vini dolci d’Italia, un “regalo” a fine pasto

0
- Annuncio pubblicitario -

I vini

dolci sono la conclusione perfetta di una cena speciale, da gustare con un biscotto secco o soli per lasciarsi inebriare dalle loro note aromatiche. In Italia vengono coltivati molti vitigni diversi, che danno vita ad altrettanti vini perfetti per qualsiasi dolce.

Moscato

Il Moscato è un vitigno diffuso in molte parti d’Italia ed è considerato il vino dolce più famoso. Si produce in differenti regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Puglia, Sicilia, Campania e Friuli Venezia Giulia.
Caratterizzato da differenti tipi di bacca: bianca ,la più comune (Friuli, Veneto, Trentino) , rosa (Alto Adige) e nera (Moscato di Scanzo, Lombardia). Dei vini a bacca bianca esistono anche versioni secche, in cui l’aromaticità si fonde con la freschezza e una sorprendente gusto. I vitigni a bacca nera e rosata sono caratterizzati dalle note aromatiche e dalla buona struttura. Il più celebre e diffuso è il Moscato d’Asti, frizzante, ha un colore dorato e un gusto dolce ma fresco, al contrario è raro il Moscato di Scanzo, considerato un’autentica delizia.

Vin Santo

Coltivato principalmente in Toscana, si tratta di un vino ad alto tasso alcolico, ottenuto da uve Trebbian e Malvasia con la tecnica della surmaturazione. Nella tradizione il vin santo è accostato ai cantucci, biscottini tipici toscani.

Passito

I vitigni sono presenti principalmente in Toscana, Sicilia, Campania, Trentino Alto Adige, Veneto. Si tratta di un vino ottenuto da un processo di disidratazione naturale o forzata. Questo non vuol dire che tutti i passiti siano dolci, si tratta di una caratteristica dell’uva. Il passito dolce lo si ottiene diversamente da zona a zona d’Italia ma comunemente il processo si basa sul mettere ad appassire le uve, concentrandole per ottenere un alto grado alcolico.
Il passito si abbina bene alla piccola pasticceria secca e alle crostate.

Picolit

Il  Picolit è un prezioso vitigno a bacca bianca, coltivato in Friuli, ha origini ignote ma sappiamo che era già celebre per il suo sapore nella Roma Imperiale. A causa della scarsa produzione è uno dei vini dolci più costosi sul mercato ma anche uno fra i più raffinati.

Marsala

È uno dei vini siciliani per eccellenza, celebre già nel 700. Viene coltivato prevalentemente in provincia di Trapani, a Pantelleria e Favignana. Il terreno che ospita i vitigni è ricco di ferro e poco fertile, permeabile, queste caratteristiche permettono un ottimo drenaggio che fa accumulare gli zuccheri alla vite. Il marsala è dolce e intenso, dalla gradazione alta, mai inferiore a 16 gradi.

- Annuncio Pubblicitario -

Malvasia

Coltivato prevalentemente in Piemonte, Veneto e Sicilia, ma è diffuso in tutto il Mediterraneo. Si tratta di un vitigno a bacca bianca o nera. Il Malvasia è caratterizzato da un lungo invecchiamento, che gli conferisce un gusto intenso e unico nel suo genere.


Recioto

Il recioto è un passito rosso prodotto nella Valpollicella (Veneto). Questo vino è ottenuto dall’appassimento delle uve conservate in fruttai nei mesi invernali, viene fermata la fermentazione per conservare la percentuale di zucchero necessaria. Il risultato è un vino dolce, fruttato, rotondo e raffinato.

Sangue di Giuda

È un vino DOC la cui produzione è consentita solo nella provincia di Pavia. Il Sangue di Giuda è frizzante ed è color porpora con la schiuma violacea. La produzione è autorizzata solo in una delimitata micro zona dell’Olprepò Pavese orientale, dove il suolo argilloso e calcareo conferisce particolari qualità organolettiche.

Barolo Chinato

Questo vino nasce dal Barolo in cui vengono infuse a freddo delle spezie e poi zucchero e alcol etilico, lasciando macerare gli aromi. Ne risulta un vino aromatico unico, molto raffinato, per intenditori.

Muffato della Sala

Prodotto in Umbria con uve botritizzate raccolte agli inizi di novembre, per dar modo alle nebbie mattutine di favorire lo sviluppo della tipica “muffa nobile” sui grappoli, il Muffato della Sala viene lasciato maturare per circa sei mesi in barrique, ed  è prodotto in quantità molto limitate, solo nelle annate che lo consentono.

L’articolo Vini dolci d’Italia, un “regalo” a fine pasto sembra essere il primo su iO Donna.

- Annuncio pubblicitario -