MUSANEWS È CON LE DONNE CONTRO OGNI FORMA DI VIOLENZA! Giornata mondiale contro la violenza sulle donne… W LE DONNE!

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Sono 116 le vittime nei primi 10 mesi dell’anno, in un caso su tre è il partner a uccidere. Nel mondo sono milioni le donne che subiscono violenze comprese le mutilazioni genitali

Per tutte voi…

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Ogni due giorni e mezzo in Italiamuore una donna per mano di chi dice di amarla. L’ultima a perdere la vita così è stata Anna Lisa Cacciari. Aveva 65 anni e abitava a Budrio in provincia di Bologna. A ucciderla è stato il marito Athos Vitali, 69enne. Un litigio per futili motivi, lei lo aveva rimproverato. Non accadeva quasi mai che litigassero ha raccontato lui, come fosse la giustificazione per un raptus improvviso.

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«Pur essendo una disgrazia, almeno èun delitto circoscritto, non un atto di delinquenza come pareva in un primo tempo» ha detto il sindaco del paese. Subito contestato dai Centri antiviolenza perché l’uccisione di una donna è un atto di delinquenza. «La violenza maschile sulle donne – spiega il Coordinamento dei Centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna  – è un fenomeno che non può essere definito circoscritto, vista la pervasività e l’alto numero di donne uccise ogni anno. Non uccidono l’ira e la rabbia di un fugace momento di perdita del controllo; il femminicidioè invece l’apice di una violenza spesso lunga anni e ha alla radice una relazione di potere e abuso degli uomini sulle donne».

I NUMERI DEL FEMMINICIDIO
Nei primi 10 mesi del 2017 sono state114 le donne uccise. I dati sono nel quarto rapporto di Eures sul femminicidio in Italia, diffuso in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che si celebra il 25 novembre. Nel 2016 i femminicidi sono stati 150, nel 2015 erano stati 142. Un aumento del 5,6% con più di 20 vittime in Lombardia e 17 in Veneto. Dal 2000 a oggi le donne vittime di omicidio volontario in Italia sono state 3000, il 37,1% di tutte le persone uccise.

Denunciare si può e si deve, anche se per molte donne è il passo più difficile, proprio per questo sono in molti a chiedere che si possa procedere d”ufficio in questi reati senza denuncia, cambiando la legislazione. Sono decine le associazioni che si occupano delle donne che hanno subito violenza in Italia o che sono vittime di maltrattamenti. Ci sono centri locali e associazioni nazionale con Il Telefono Rosa, che risponde allo 06-37518282,La casa delle Donne per non subire violenza e Dire, donne in rete per non subire violenza, che collega le organizzazioni sul territorio.

Le associazioni sono le prime a rispondere e a chiedere aiuto ai servizi sociali e alle forze dell’ordine per non arrivare ai femminidici, alla tragica media, in Italia, di un casoogni tre giorni. Un caso come ne accadono ancora migliaia nel mondo. Casi come quello che è all’origine della giornata internazionale. Il 25 novembre è la data di morte di tre donne, tre sorelle.




LA STORIA DELLA GIORNATA
Era il 1960 quando Patria Mercedes, María Argentina Minerva e Antonia María Teresa Mirabal furono uccise. Con la quarta sorella, Bélgica Adela, si opponevano alla dittatura di Rafael Leónidas Trujillo nella Repubblica Dominicana. Quando Trujillo salì al potere, la loro famiglia perse tutto. I loro beni furono prima nazionalizzati, poi espropriati dal dittatore. Entrarono nel «Movimento 14 di giugno» contro il regime. Il loro nome di battaglia era Mariposas, farfalle.

Il 25 novembre 1960 le sorelle Mirabal andarono a fare visita ai mariti nelcarcere di Puerto Plata. L’auto sulla quale viaggiavano venne intercettata e le donne furono costrette a scendere, portate in una piantagione di canna da zucchero e uccise a bastonate. I loro corpi furono rimessi in auto e questa venne fatta precipitare da un dirupo per simulare un incidente.

ONU
Con la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato questa come giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Fino al 10 dicembre, giornata Onu per i Diritti Umani, ci sono 16 giorni di attività contro la violenza di genere.

I NUMERI NEL MONDO
«Un problema sanitario di dimensioni epidemiche». Così il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità Margaret Chan ha definito la violenza sulle donne presentando nel 2013 il più grande studio mai fatto sugli abusi fisici e sessuali subiti dalle donne nel mondo. Il 35% delle donne subisce nel corso della vita qualche forma di violenza, compresi i matrimoni precoci. Più di un terzo delle donne dell’intero pianeta. Sono 200 milioni le giovani donne e bambine che, secondo i dati Unicef, nel 2015 hanno subitomutilazioni genitali. In Europa sono 25 donne su 100 a subire abusi dai partner. In Italia avviene in un caso su tre e spesso rimangono orfanibambini senza colpe.

I CASI ITALIANI
«Tutto ciò che limita una donna nella sua identità e libertà è una violenza di genere» ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso ricordando anche che è necessario «passare dalla cultura del possesso a quella delrispetto». È lui a citare la frase che una delle vittime di quest’anno aveva scritto sulla sua pagina Facebook: «Non è amore se ti fa male. Non è amore se ti controlla. Non è amore se ti fa paura di essere quello che sei».Noemi Durini lo aveva postato pochi giorni prima di essere uccisa dal fidanzato.

Il suo caso è arrivato alle cronache nazionali, non è successo a tutte. Per ogni storia che conosciamo ce ne sono molte altre di violenza quotidiana di cui nessuno saprà mai nulla. Nellagallery in alto ci sono le storie delle donne uccise per mano di mariti, fidanzati e compagni, per mano di chi diceva di amarle. Di alcune ci sono i volti, di altre no perché tutte sono simbolo anche delle violenze silenziose che avvengono ogni giorno e che non vengono denunciate.

USA LE MANI SOLO PER REGALARGLI UN FIORE!

Loris Old

 

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