I 50 anni di “Non al denaro non all’amore né al cielo” di Fabrizio De André

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Fabrizio De André
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L’ 11 gennaio 2021 saranno passati ventidue anni dalla morte di Fabrizio De André, avvenuta a Milano nel 1999. Riteniamo che la maniera migliore per onorare un artista straordinario, sia ricordare qualcuno dei suoi capolavori. 

1971

Esattamente mezzo secolo fa, vedeva la luce uno dei dischi più belli non solo della produzione del cantautore genovese, ma dell’intera canzone d’autore italiana: “Non al denaro non all’amore né al cielo”. 

È ciò che, nel linguaggio musicale, viene definito un concept album, ovvero un disco che ha un filo conduttore che viene sviluppato all’interno dell’intera opera e che lega insieme, una accanto all’altra, tutte le canzoni. Questo filo conduttore sono alcune poesie tratte da “L’Antologia di Spoon River” di Edgar Lee Masters, raccolta che venne pubblicata per la prima volta in Italia nel 1943, grazie alla traduzione di Fernanda Pivano.

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«Avrò avuto diciott’anni quando ho letto Spoon River. Mi era piaciuto, forse perché in quei personaggi trovavo qualcosa di me. Nel disco si parla di vizi e virtù: è chiaro che la virtù mi interessa di meno, perché non va migliorata. Invece il vizio lo si può migliorare: solo così un discorso può essere produttivo Mi ha colpito soprattutto un fatto: nella vita si è costretti alla competizione, magari a pensare il falso o a non essere sinceri. Nella morte, invece, i personaggi si esprimono con estrema sincerità, perché non hanno più da aspettarsi niente. Così parlano come da vivi non sono mai stati capaci di fare.» 

Fabrizio De André – L’opera completa. La Musica di Repubblica L’Espresso

Fernanda Pivano restò impressionata dai risultati: “Fabrizio ha fatto un lavoro straordinario; lui ha praticamente riscritto queste poesie rendendole attuali, perché quelle di Masters erano legate ai problemi del suo tempo, cioè a molti decenni fa.”. 

Federico Pistone: Tutto De André. Il racconto in 131 canzoni.  Ed. Arcana

I suoi collaboratori

Fabrizio De André ha avuto sempre intorno a sé dei grandi collaboratori. Li sapeva scegliere, poteva trovarsi, qualche volta, in forte disaccordo con loro, ma alla fine, ognuna delle parti, lavorando insieme, sapeva tirare fuori il meglio. Fu così anche nella lavorazione di “Non al denaro non all’amore né al cielo”. Tra questi vi furono Giuseppe Bentivoglio, che collaborò con De Andrè per i testi, il futuro premio Oscar 1999 per la colonna sonora de “La vita è bella”, il giovane direttore d’orchestra Nicola Piovani per gli arrangiamenti, Sergio Bardotti come produttore, Dino Asciolla, violista di fama mondiale, Edda Dell’Orso, la meravigliosa voce solista di alcune meravigliose colonne sonore di Ennio Morricone, tra cui Giù la testa, il chitarrista Bruno Battisti D’Amario  proveniente dall’orchestra di Ennio Morricone ed un gigante come tecnico del suono, ovvero quel Sergio Marcotulli,, anche lui stretto collaboratore di Ennio Morricone.

Le canzoni 

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9 canzoni, per un totale di 31 minuti struggenti, dove le melodie accompagnano perfettamente poetiche parole. Il resto è nella voce di De André, forse mai così incisiva e determinante come in questo disco. 

I titoli:

Dormono sulla collina: Inizia così un viaggio tra tombe ed epitaffi, tra storie di donne e uomini con le loro delusioni, i loro dolori, i loro rimpianti. 9 storie di vita vissuta, 9 mini racconti sugli umani vizi. Vi sono gli invidiosi, gli scienziati, chi muore in una rissa, chi, invece, muore di parto. Ma anche coloro che vivono, e muoiono, in pace, serenamente. Si susseguono, una dietro l’altra, delle perle musicali:

Un matto, Un giudice, Un blasfemo (dietro ogni blasfemo c’è un giardino incantato), Un malato di cuore, Un medico, Un ottico. 


Ne segnaliamo soltanto due che, a nostro giudizio, sono le più rappresentative:

Un chimico: Un capolavoro all’interno di un capolavoro. Dalla melodia al testo, è una delle più belle canzoni mai scritte nell’intero panorama della canzone d’autore italiana. Non da spiegare, soltanto da ascoltare.

Il suonatore Jones: Il suonatore Jones è una persona che vive serenamente regalando la sua musica, finì con i campi alle ortiche, finìcon il flauto spezzato e un ridere rauco e ricordi tanti, e nemmeno un rimpianto”.

“La stessa Dori Ghezzi riassumerà la vita di Faber proprio in questi versi: ricordi tanti e nemmeno un rimpianto.” Federico Pistone: Tutto De André. Il racconto in 131 canzoni.  Ed. Arcana

Un anno dopo aver creato con “La buona novella”, quello che Don Gallo definì “il quinto Vangelo”, De Andrè estrae dal suo scrigno magico “Non al denaro non all’amore né al cielo”. 

Un altro capolavoro poetico e senza tempo. Proprio come Faber.

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