Iris Apfel, “non mi vesto per essere osservata, mi vesto per me stessa”

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“More is more and less is a bore”.

In questo nuovo articolo vi propongo un’altra grande donna considerata una fashion icon e amata come la regina dello stile.

In realtà non è una stilista ma un interior designer, chi è? Ma è ovvio è Iris Apfel, la donna dai giganti occhiali tondi.

In realtà non conoscevo né lei né la sua storia ma grazie al mini documentario di Frida, che parla sempre di grandi donne, sono venuta a conoscenza di questo meraviglioso personaggio.

Nata nel quartiere di New York Astoria da una famiglia ebrea, Samuel Barrel, padre e Sayde, madre di origine russa, la quale possedeva una butique; frequenta l’università a New York in seguito inizia a lavorare e ha la fortuna di collaborare con la rivista Women’s Wear Daily, considerata la bibbia della moda; lavora anche come collaboratrice dell’illustratore Goodman.

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Durante la sua giovane età qualcuno le disse che non era molto bella ma che aveva qualcosa di più, lo stile.

Nel 1948 sposa Carl Apfel con il quale inizia un sodalizio artistico avviando la loro industria tessile: “Old Wild Weavers” che lavorerà dal 1950 al 1992.

Famosa anche per essere stata l’interior designer della Casa Bianca, lavorando per molte presidenze come, Truman, Eisenhower, Kennedy, Johnson, Nixon, Ford, Carter, Reagan e Clinton.

Icona indiscussa della moda, adora colori sgargianti e accessori extra large. Nel 2005 The Costume Institute organizza una mostra in onore dei suoi look intitolata Rara Avis: The Irriverent Iris Apfel, presentata in un primo momento al Metropolitan Museum of Art di New York e poi diventata itinerante.

Inoltre nel 2014 venne presentato al N.Y. Film Festival un documentario su lei e sulla sua vita, realizzato da Albert Maysles e distribuito l’anno seguente dal Magnolia Pictures.

Ultra novantenne continua a frequentare alcuni eventi nei quali fa discutere per i suoi look e la sua forma fisica.

Nel 2014 divenne famosa su scala internazionale per lo spot dell’auto DS 3, di cui era la protagonista.

 

Regina dell’Upper East Side si contraddistingue per la saggezza stilistica unita ad una sottile ironia.

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Quando non ti vesti come tutti gli altri non devi neanche pensare come tutti gli altri”, da questa sua citazione si ben comprende il suo affermare di non essersi mai vestita per piacere agli altri ma solo per se stessa anche se poi ribadisce di non aver mai indossato qualcosa che non piacesse a suo marito, il quale si intendeva di moda.

A 19 anni si rende conto di non voler seguire lo stile di vita e di educazione che la zia le cercava di imporre, decidendo così di fare di testa sua, “ se non conosci te stessa non potrai avere mai  un grande stile. Non sarai mai veramente viva. Per me il peggiore passo falso nella moda è quello di guardarsi allo specchio e non riconoscere te stessa.

Amante dei gioielli vistosi, durante la sua vita ha guidato la creazione di alcuni gioielli e borse ispirati proprio al suo personale gusto e stile. Alla domanda “ preferisci gli accessori o i vestiti” risponde gli accessori, ricordando di essere figlia della grande depressione, dove non c’era molto e bisognava stare attenti, inoltre afferma che sua madre le diceva che con uno stesso vestito nero e accessori diversi si potevano creare moltissime mises. Gli occhiali giganti da lei indossati sono ormai la sua firma,  la affascinano fin da ragazzina quando li acquistava nei mercatini senza realmente sapere cosa ci avrebbe fatto.

Crede nell’adeguatezza degli look in base alle situazioni e all’età ma comunque confida nel sentirsi se stessa quando si veste; “ se sei pettinata bene e indossi un bel paio di scarpe te la puoi cavare in ogni situazione”.

La cosa che mi ha proprio colpita di lei è che crede nel bisogno di imparare a mescolare capi chic e di alta moda con vestiti a basso costo o accessori a buon mercato e in una delle tante interviste dice: “ le persone più eleganti che ho conosciuto nella mia vita non avevano soldi” , crede e io in questo come in tutto sono pienamente d’accordo , che il vestirsi bene sia un fatto di stile e non di soldi, inoltre crede comunque che sia meglio essere felici che vestiti bene.

I suoi habitat ora sono eventi charity e front row di pochi stilisti, vernissage di musei esclusivi, le premier dei documentari su leggende della moda e garden tea dell’alta società a Manhattan.

Ho scelto di raccontarvi questa figura perché a volte nella vita ci togliamo il divertimento di scegliere e di creare qualcosa di assolutamente personale seppure eccentrico, la verità è che vestirsi in maniera colorata e soprattutto rispettando noi stessi fa bene all’anima.

a Dowtown, Manhattan , N.Y. la gente crede di essere alla moda ma vestono tutti di nero, quello non è avere stile, è portare un’uniforme

Quindi non credo che ci si debba vergognare nel vestirsi in modo colorato o eccentrico, a volte scatenare reazioni negli altri è divertente e non imbarazzante. Prendetevi un momento per liberarvi ed esprimervi.

Smettere di divertirsi con la moda significa quasi morire. Devi sempre assecondare la tua fantasia”.


Giorgia Crescia

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