Eugenio Scalfari è morto oggi 14 luglio a Roma. Il grande giornalista aveva 98 anni, nato a Civitavecchia il 6 aprile 1924 da genitori calabresi, è sempre stato considerato una delle migliori penne del secondo ‘900. Inizia la carriera da studente universitario durante gli ultimi anni del regime fascista, mentre nel dopoguerra collabora con Il Mondo di Mario Pannunzio e L’Europeo di Arrigo Benedetti.
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Il suo nome rimarrà però sempre legato indissolubilmente al settimanale L’Espresso, che nasce nel 1955 e di cui è direttore amministrativo e al quotidiano La Repubblica, che fonda nel 1976 dopo che avrà cercato invano di dar vita a un giornale insieme a Indro Montanelli, altro gigante del giornalismo.
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Eugenio Scalfari era laureato in Giurisprudenza dopo avere conseguito la maturità classica al liceo classico G.D. Cassini di Sanremo, dove aveva come compagno di banco Italo Calvino. Sposato in prime nozze con Simonetta De Benedetti, figlia del giornalista Giulio, dalla fine degli anni settanta era legato a Serena Rossetti che sposerà dopo la scomparsa della prima moglie. Aveva due figlie Enrica e Donata.
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Eugenio Scalfari morto: se ne va un pilastro del giornalismo italiano
Secondo il quotidiano La Stampa: “Sempre temuto e nel contempo rispettato per la sua autorevolezza, è stato uno dei più grandi editorialisti italiani, oltre che acuto e pungente scrittore”, mentre Il Sole 24 Ore ricorda che “non esce di scena solo un grande giornalista: a sottolineare il ruolo che egli ha avuto nella trasformazione e modernizzazione del sistema informativo nazionale basterà ricordare le esperienze dell’”Espresso” prima e di “Repubblica” dopo”.