21 marzo, Giornata mondiale Sindrome di Down

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Per un’autentica Primavera dello spirito.

21 marzo. Arriva la primavera con tutta la magia della natura che si risveglia dopo il lungo letargo invernale. Speravamo che dopo due anni sotto l’odioso giogo del virus Covid – 19 si potesse nuovamente tornare a “respirare” a pieni polmoni la vita. Qualcuno, invece, ha pensato bene di scatenare una guerra ad un passo da noi. Il 21 marzo si celebra la Giornata mondiale delle persone con la sindrome di Down, WDSD – World Down Syndrome Day, appuntamento fortemente voluto da Down Syndrome International e peraltro sancito ufficialmente anche da una risoluzione dell’Onu. Tutto è nato con il preciso intento di poter offrire una maggiore conoscenza e consapevolezza, per tentare di dare vita ad una nuova cultura riguardante tutti gli aspetti della cosiddetta “diversità”.

21 marzo. Conoscere per non sbagliare

Conoscenza, rispetto, inclusione, sono i tre passi necessari, primari ed indispensabili per attuare in noi una vera e propria rivoluzione copernicana. Ma perché proprio il 21 marzo? La scelta riguardante il primo giorno di primavera si può intendere quasi come una speranza, ovvero quella di un profondo e sincero risveglio delle coscienze riguardo questa tematica così sensibile. La scelta del numero 21 si lega, invece, al fatto che la sindrome di Down è denominata anche Trisomia 21, poiché è caratterizzata dalla presenza di un cromosoma in più, tre invece di due, nella coppia cromosomica n.21 all’interno delle cellule.


Per tale motivo dire o, ancora peggio, scrivere, che le persone sono “affette” dalla sindrome di Down è un grave errore, poiché non si tratta di una malattia che, come tale, potrebbe essere curata al fine poi di guarire il paziente, ma di una condizione di natura genetica che accompagnerà la persona per tutta la sua vita. Conoscenza appunto, perché in mancanza di questa nascono e si sviluppano soltanto errori grossolani e dannosi pregiudizi.

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Quanto abbiamo bisogno di loro…

Forse mai, come in questo momento, abbiamo bisogno delle persone con la sindrome di Down. Abbiamo più che mai bisogno di averle accanto a noi, perché abbiamo bisogno della loro sensibilità, dei loro sorrisi, della loro, inesauribile, voglia di vivere. Nell’attuale buio che ci circonda, creato esclusivamente dalla normalità e dai suoi migliori rappresentanti, tuffarsi in questa meravigliosa diversità, può diventare qualcosa di estremamente costruttivo. Parafrasando una splendida canzone di Giorgio Gaber in cui il grande cantautore si domandava: Che cos’è la destra, cos’è la sinistra, verrebbe da chiedersi che cos’è la normalità? La normalità è semplicemente accogliere la diversità, sotto le sue più diverse forme, nella nostra vita quotidiana.

21 marzo. Contro ogni tipo di muro

Oggi, più che mai, dove si ritorna a parlare di muri, reali o virtuali, che vengono eretti per respingere tutto quanto è alieno, diverso dalla nostra quotidianità e dai riti che la contraddistinguono, includere diventa non “un verbo” ma “il verbo” più importante del nostro presente. Soltanto comprendendo che la diversità è una meravigliosa opportunità di crescita, potremo sperare in giorni migliori di questi e di quelli che li hanno preceduti. E sperare, infine, in una vera e propria primavera dello spirito per tutti noi. Il 21 marzo deve essere soprattutto questo.

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