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Vittorio Gassman
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Vittorio Gassman, una mostra per celebrare i 100 anni del Mattatore

Vittorio Gassman nasce a Genova il 1 settembre 1922. E che la sua vita sarebbe stata tutto fuorché “normale” lo si può comprendere già dalla genesi del suo cognome. Vittorio era infatti figlio di un ingegnere tedesco, Heinrich Gassmann e di Luisa Ambroon, originaria della Toscana, più esattamente di Pisa, di religione ebraica.

Era il 1934 quando sua madre, dopo la morte del marito, intuendo i pericoli che avrebbero corso, di lì a poco, tutti gli ebrei, ha deciso di cambiare il suo cognome da Ambroon ad Ambrosi e di togliere una “enne” al cognome dei suoi figli, che in questo modo è diventato Gassman.

E’ iniziata così, dalle peripezie storiche legate al suo cognome, una delle più straordinarie ed affascinanti avventure artistiche della nostra storia. Un’avventura legata ad un personaggio dotato di un talento infinito, cui si univano una maestosa presenza scenica, un fisico da atleta ed un indubitabile carisma.

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Il 2022 sarà l’anno del centenario della nascita di Vittorio Gassman, di colui che è passato alla storia come Il Mattatore, in grado di ammaliare, di far ridere e commuovere intere generazioni. Quale la maniera migliore di ricordare un simile gigante della nostra storia artistica se non attraverso una mostra che ripercorra la sua intera, smisurata carriera?

Vittorio Gassman. La mostra a Roma

Dal 9 aprile al 29 giugno l’Auditorium Parco della musica di Roma spalancherà le porte alla mostra Vittorio Gassman – Il centenario, curata da Alessandro Nicosia insieme alla vedova Diletta D’Andrea Gassman e al figlio, Alessandro Gassmann. Una lunghissima carriera sviluppatasi, sempre ai massimi livelli, tra teatro, cinema e televisione.

Attraverso fotografie, video, materiali inediti si ripercorre, parallelamente, la carriera artistica del Mattatore e la storia d’Italia di quegli anni. In una mostra dedicata al genio genovese non poteva certo mancare la mitica Lancia Aurelia B24S. Quell’auto resa famosa dal capolavoro di Dino Risi, Il sorpasso, anno di grazia 1962, un affresco straordinario dell’Italia degli anni ’60, quelli del boom economico.

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Le parole di Alessandro ed il fine ultimo

Nelle parole del suo terzo figlio, Alessandro Gassmann, che nel frattempo ha voluto recuperare la “enne” originaria del cognome paterno, l’idea di come lui, e la sua famiglia, volessero celebrare il grande artista: “Volevo una mostra che non fosse funerea, ma viva come lui”. Nelle intenzioni della famiglia infatti vi è il forte desiderio di far scoprire ai più giovani non soltanto Vittorio Gassman ma, insieme ed accanto a lui, tutti i protagonisti di quella meravigliosa generazione che ha vissuto gli orrori della guerra.


Una generazione che ebbe poi la grande capacità di rialzare la testa attraverso la cultura, il cinema, il teatro e la letteratura e di rilanciare un intero paese. Il loro esempio può essere fondamentale per i giovani di oggi, e non solo, per uscire da un altro periodo difficile, quale quello che tutti noi stiamo vivendo attualmente.

Da Roma alla sua Genova

La mostra dedicata a Vittorio Gassman si trasferirà poi al Palazzo Ducale di Genova a partire dal 6 luglio. Genova era la sua città ed ecco quindi che la mostra si arricchirà anche di una sezione speciale dedicata al rapporto dell’artista con la sua città natale.  A tale aspetto della mostra, più intimo e particolare, si sta adoperando un altro genio genovese: Renzo Piano.

Magari il geniale architetto troverà la maniera di porre in evidenza quell’animo tormentato, sempre impegnato nell’estenuante ricerca dell’assoluto. Come ricorda sua moglie, Diletta D’Andrea Gassman, l’attore aveva paura della morte, come tutti gli esseri umani, ma lui forse la temeva ancora di più poiché era pieno di vita, per cui la morte era qualcosa di inaccettabile per la sua natura.

Vittorio Gassman, Non fu mai impallato!

Vittorio Gassman ci ha lasciato il 29 giugno del 2000. Il grande attore è deceduto a Roma, dove è stato sepolto nel Cimitero Monumentale del Verano. Una lastra di pietra a forma di libro contiene il suo epitaffio, scritto da lui stesso. In quella breve frase è racchiusa la sua storia, la sua indole, il suo orgoglio, la persona ed il personaggio Vittorio Gassman: Non fu mai impallato!

E chi avrebbe mai potuto impallare un simile gigante della scena, maestoso ed imponente come Re Mufasa, personaggio del celeberrimo film della Disney, Il Re Leone, a cui il grande attore ha prestato la sua inconfondibile voce. Chi altri avrebbe mai potuto doppiare un Re se non un Re?

Articolo scritto da Stefano Vori

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