Uomini belli. Jason Momoa: il gigante selvaggio che ama tantissimo il rosa

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Jason Momoa è figo in tutto

. Persino nell’avere anticipato i capelli stile Fase 2, solo che a lui il selvaggio-chic sta un filo meglio. Ci dica il segreto! Faccia un tutorial! In questi anni spesi a prendere confidenza con il suo fisico, un metro e novantadue per 106 chili di muscoli, dai parrucchieri si poteva ancora andare. Ci pensavano loro a darci un aspetto umano, la nostra occupazione principale era il culto di Jason Momoa. Di cui i capelli occupavano una parte importante, non certo tutta la conversazione. Eppure, se solo avessimo potuto passare una mano su quella chioma, chissà.

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Ma andiamo con ordine. Archiviato Russell Crowe, Jason governa indisturbato la casella degli uomini, diciamo così, belli e rustici. Lui dice gypsy, noi preferiamo ruspanti. Scordatevi le mascelle squadrate di Henry Cavill e Chris Evans. E pure The Rock. Qui contano i natali, i geni, il meticciato di pregio, la cicatrice sul sopracciglio e i monili etnici. Tutto ciò che inchioda Jason a un certo tipo di ruoli, e allo stesso tempo lo rende unico bisteccone con discendenze hawaiane, europee e indiane (nel senso di nativi americani). Dunque o lui per Aquaman senza particolari sforzi di computer grafica, oppure si doveva cercare un dottor Frankenstein. Intanto, la “creatura” Jason Momoa che quando l’anno scorso si è sbarazzato della barba ha sconvolto il giornalismo di costume come e più dei tagli di Linda Evangelista, si trova nelle mani, fragili, di Lisa Bonet, dal 2005. E c’è poco da fare, perché Denise dei Robinson era il suo obiettivo da che l’aveva vista in tv.

jason momoa

Jason Momoa nel 2014 a Los Angeles. (Photo by RB/Bauer-Griffin/GC Images)

Jason Momoa e Lisa Bonet

C’è poco da fare, si diceva, perché con l’ex di Lenny Kravitz Jason ha fatto due figli, e l’ha poi sposata in segreto nel 2017. E quando Lisa ha avuto freddo per colpa dell’aria condizionata ai Golden Globe, lui si è tolto la giacca. È vero che così facendo è rimasto l’unico in canotta in una stanza di maschi in smoking, ma direi che vedo pochi spiragli. Perché con le debite differenze, Jason e Lisa sembrano gli eroi tragici delle copertine dei romanzi rosa con il supermodel Fabio Lanzoni.

Ricordate lo styling? Lui con i capelli al vento e petto in fuori, e lei che a malapena riesce ad aggrapparsi al suo corpo. Mezza svenuta dal salvataggio, poverina. Ma quali altre a Hollywood, se non appunto solo Lisa, potevano mai accaparrarselo. Voi Lenny con chi l’avreste sostituito, con quel grande fustacchione di Timothée Chalamet? Suvvia, non scherziamo.

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Jason Momoa

Jason e Lisa a Roma nel 2019. (Getty Images for Fendi)

Jason e il rosa

Gigante spudoratamente gentile, a Jason si perdona anche le derive tremende nel cattivo gusto, tipo la volta che si è messo un paio di stivaletti da domatore di leone in vacanza a Saint Tropez (li vedete nella foto qui sopra). Trattandosi tuttavia di Conan il barbaro, c’è poco da stupirsi. Un po’ di più per la sua preferenza dichiarata per il rosa.

Tanto estesa in nuances e sovrapposizioni che, con un gioco di parole che si può permettere solo la lingua inglese, qualcuno l’ha battezzato infine Messere Games of tones (dalla sua partecipazione alla Game of Thrones). Sia detto, il pink per i maschi non l’ha mica scoperto Jason Momoa, ma addosso a lui, che di fluid non ha nulla, pare tornare a essere un colore felice e basta, senza connotazioni politiche. Volendo però, insinuante come una caramella da uno sconosciuto.

Jason Momoa alla première della serie tv “See”. (Photo by Xavier Collin/Image Press Agency/Sipa USA)

Jason e le mani da lavare

Dei capelli Fase 2 abbiamo già scritto. Per ulteriore dovere di cronaca, visto i tempi drammatici in cui siamo costretti a rispettare una serie di disposizioni sanitarie, è bene ricordare come i muscoli di Jason Momoa siano stati un valido motivo di osservanza scrupolosa delle norme. Più all’estero a dire il vero, ma bastava usare anche il più scarso dei traduttori automatici. E allora il mantra “lavatevi le mani come se doveste lavare il corpo di Jason”, diffuso tramite meme, avrebbe indotto a essere più ligi al sapone anche da queste parti, da Rovigo a Crotone.

Altro che i ritornelli da cantare nei 20 secondi necessari a eliminare ogni traccia di virus; togli la cera e metti la cera a Jason, ecco cosa fa correre solerti al lavandino.

Jason in Baywatch

Il livello attuale del feticismo legato all’attore – dice Google – riguarda il passato da giovane promessa. Da quando cioè il mondo ha scoperto che – ancora lontano dalle diete proteiche attuali – Jason ha fatto parte del cast della serie Baywatch. “Socorrista” senza l’ombra di un pelo ma nemmeno uno, pantaloncini rossi d’ordinanza e sguardo imbronciato. Pare incredibile che il colosso sorridente di oggi sia stato quel ragazzo che ricorda Johnny Deep in Nightmare.

Aveva vent’anni, ed è senz’altro questo a indurre l’opera di scavo. Perché se lui era così e poi è diventato cosà, cioè quel Dio squamato, allora ci può riuscire anche il povero iscritto in palestra. Come no, facile come una videochiamata alla Fata Turchina.

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