Un giorno di ordinaria follia: dai problemi delle riprese a Douglas che all’inizio non voleva farlo

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Abbiamo rivisto volentieri Un giorno di ordinaria follia, di Joel Schumacher con Michael Douglas. Vero film cult degli anni 80-90, abbiamo deciso di approfondire di consueto alcuni elementi.





I PROBLEMI DELLE RIPRESE

Il film è stato girato a Lynwood, in California, quando sono iniziate le rivolte di Los Angeles del 1992 per l’omicidio di King. I disordini costrinsero lo stop delle riprese nell’aprile di quell’anno. Le scene mancanti vennero realizzate all’interno degli studio della Warner a Burbank mentre le rivolte procedevano. Il 4 Maggio erano previste riprese a Pasadena, ma per motivi di sicurezza i permessi vennero inizialmente negati al cast causando notevoli rallentamenti produttivi. I realizzatori ritennero che le tensioni innescate dalle rivolte (per le quali Douglas decise di lasciare casa propria) avrebbero contribuito positivamente sulla carica finale del film.




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MICHAEL DOUGLAS ALL’INIZIO NON VOLEVA FARLO

Douglas voleva prendersi una pausa dalla recitazione, dato che aveva appena girato due film uno contro l’altro e desiderava passare un po ‘di tempo con la sua famiglia. Douglas lesse la sceneggiatura dopo le sollecitazioni di Schumacher e la dichiarò che fu una delle migliori che avesse mai letto, accettando immediatamente il ruolo. La presenza di un attore così popolare come il protagonista ha permesso al film di ottenere un budget molto più elevato. 

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