Tendenza abiti tapestry: dal salotto alla passerella, la tappezzeria è di moda

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Un vestito a fiori che si ispira a carte da parati, tende e trapunte. Quelle che un tempo erano solo le decorazioni delle case delle nonne approdano sugli abiti tapestry per la primavera estate 2020. Una tendenza che, in tempi di fase 2, fa quasi sorridere: per essere all’ultimo grido, basta mimetizzarsi con la propria tappezzeria.

Vestito a fiori, stile vintage

Indossare un vestito a fiori dall’allure vintage fa viaggiare almeno con la fantasia, dalle mura tropicali di Annabel’s a Londra firmate De Gourney a quelle della Sala di Ricevimento Diplomatica della Casa Bianca rivestite con carta da parati Zuber (scelta personalmente nel 1961 dall’allora moglie del Presidente e icona di stile Jackie Kennedy, ça va sans dire). D’altronde, arredare la casa con un’eleganza d’altri tempi è di moda: basti pensare all’ultima performance da salotto di Florence Welch al Met Gala 2020 trasmesso in streaming su YouTube causa coronavirus, in un abito di seta beige che si stagliava alla perfezione sul muro rivestito con una carta da parati dalle atmosfere lacustri. O agli ultimi scatti su Instagram delle It Girl tornate dalla mamma per l’emergenza, adagiate su tappeti e divani dal tocco retro.

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Dal salotto alle passerelle di Fendi e co.

Arazzi ispirati alla leggendaria battaglia di Hastings o tele di Jouy con decori, disegni e paesaggi d’antan che sarebbero piaciuti a Giuseppina Bonaparte. Arbusti floreali e mazzi appassiti, geometrie anni Sessanta e damascati orientaleggianti, da soli o uniti in studiatissimi patchwork come coperte di recupero. I designer traducono gli stili rassicuranti delle abitazioni del passato su abiti tapestry allover d’ispirazione Rococò, ma dal taglio estremamente contemporaneo: si va dagli abiti tappezzeria fluttuanti con maniche a palloncino in stile Prairie, gonfie come braccioli (Erdem) ai vestiti a portafoglio da camera (Fendi), dagli abiti lunghi e impalpabili modello sottoveste (Anna Sui, Etro) ai mini dress ispirati agli anni Sessanta (Paco Rabanne), fino ai vestiti dallo scollo squadrato o taglio chemisier da contadina chic (Miu Miu, Prada). Il classico jacquard e il cotone indienne delle vecchie tappezzerie lasciano il posto in passerella al moderno jersey, alla seta e alla ciniglia. I colori degli abiti tapestry primavera estate 2020 restano quelli originali, dai classici disegni monocromi su sfondo bianco o écru ai mix più rigogliosi in accese nuances.

L’abito ta fiori secondo Fendi: effetto carta da parati anni 60, in ciniglia bruciata, a maxi fiori stilizzati.


Come abbinare l’abito tapestry fuori casa

Proprio come uscire in pigiama, indossare un abito tapestry fuori dal suo habitat naturale è quasi una liberazione. E non si corrono rischi di inciampo: parola di fashion editor navigate come Anna Wintour e Christine Centenera, già avvistate con indosso vestiti più chic delle mura delle proprie case. Come abbinare l’abito tapestry? In primis, seguendo il principio base nell’utilizzo della carta da parati: a stanze piccole corrispondono stampe piccole. I motivi precisi nei minimi dettagli vanno a braccetto con i tagli corti. Puntate su vistose tappezzerie di fiori e forme e brillanti jacquard invece per gli abiti midi e maxi. Proprio come nell’arredo di interni, la riuscita del look sta tutta nel gioco di contrasti: il mini abito tapestry a stampa toile de jouy con accessori minimali, come degli ankle boots o dei sandali a listini sottili; un casto abito jacquard midi e maniche lunghe tappezzato di motivi floreali decò con i jeans e un paio di mules. Per rendere il look meno datato del proprio divano, una giacca di pelle. O un maxi cardigan e dei calzini in maglia, come nonna dall’alto della sua poltrona comanda.

La fashion editor Christine Centenera in mini abito a camicia stampa toile de Jouy e ankle boots bicolore.

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