Spannolinamento: 8 tip per togliere il pannolino in maniera efficace e senza traumi

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Fin dalla nascita del tuo piccolo hai dovuto adottare una serie di cambiamenti nel tuo stile di vita, compresi i momenti dedicati alla cura della persona e dell‘igiene. Le attenzioni non sembrano mai bastare, ma se segui alcune lezioni fondamentali riuscirai a non impazzire! Nel video qui sotto trovi le 8 regole più importanti in fatto di igiene che ti permettono di prenderti cura del bebè in maniera semplice e serena.

 

Cos’è lo spannolinamento e quando se ne parla

Durante la crescita di ogni bimbo c’è un particolare momento in cui si deve salutare il pannolino e dare il benvenuto alla mutandina (possibilmente con i personaggi preferiti dei cartoni). È un passo necessario che richiederà tante attenzioni, soprattutto all’inizio, da parte della figura di riferimento. Se questa persona sei tu, sappi che in questa fase dedicherai molta cura all’igiene del tuo bambino e alla pulizia della casa.

Di norma si definisce spannolinamento quel momento che arriva tendenzialmente tra il 2° e il 3° anno di vita del piccolo e che prevede l’eliminazione del pannolino a favore dei pants o delle classiche mutandine di stoffa. Il lasso temporale è flessibile, perchè ogni bambino è a sè, però si tende a iniziare il processo entro i 36 mesi anche per inserirlo alla scuola materna, che accetta i bimbi piccoli solo se sono senza pannolo.

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In rete circolano diverse metodologie per riuscire a far abbandonare il pannolino al bambino con poche difficoltà: qualcuno opta per uno spannolinamento rapido (3 giorni), altri seguono dei metodi precisi come quello montessoriano. Noi crediamo che non esiste una linea univoca che vale per tutti i bambini e per tutte le mamme, ecco perchè abbiamo preferito raccogliere 8 consigli utili in merito allo spannolinamento.

Prima di elencarli tutti, assicurati che il tuo bimbo sia effettivamente pronto per cominciare a togliere il pannolino.

spannolinamento: i segnali positivi© GettyImages

I segnali per capire se è pronto

Ci sono delle evidenze che si possono riscontrare in ogni bambino e che ti permettono di capire se è pronto per iniziare la fase dello spannolinamento. Se il tuo piccolo ha intorno ai 24 mesi puoi iniziare a tenere conto di questi segnali, per poi valutare se iniziare ad abituarlo al WC o al vasino:

  • tuo figlio osserva con interesse cosa fanno i genitori o i fratelli più grandi quando vanno in bagno. Se va all’asilo nido possono essere le educatrici stesse a segnalarti questa curiosità verso i compagni;
  • al risveglio del mattino o tra un cambio e l’altro, il pannolino è asciutto;
  • il bambino stesso chiede di poter usare il WC, o se presente in casa, il vasino.

Tieni presente che anche in caso di segnali positivi da parte del tuo bambino, l’eliminazione del pannolo può avere degli alti e bassi e che quindi potresti pensare di aver avviato con successo il procedimento nei primi giorni, per poi avere una ricaduta qualche settimana dopo. È del tutto normale, non ti scoraggiare!
Anche i bimbi più grandicelli, che ormai frequentano le materne, incorrono in qualche sporadico incidente di percorso. Questo accade perchè il controllo degli sfinteri è qualcosa che si accompagna anche allo stato emotivo: forti emozioni, stress o tanto relax possono indurre il bambino a ‘lasciarsi andare’, nonostante sappia ormai dove fare i suoi bisogni.

Hai notato uno o due degli atteggiamenti elencati sopra? Allora puoi pensare di procedere; continua nella lettura dell’articolo per scoprire i tip salva-stress!

 

spannolinamento: quando iniziare© GettyImages

1. Scegli il momento giusto per iniziare

Il tip più importante che ci sentiamo di darti è di iniziare con le tempistiche giuste. Cosa vuol dire? Assecondare i ritmi e le necessità/capacità del bambino, ma anche avere una tua disponibilità per poterlo seguire.

Potrebbe non essere facile trovare un momento che concili queste esigenze, ma ci sono alcuni fattori che possono venirti incontro per decidere: le temperature elevate e la volontà del piccolo.
Se infatti il bambino esprime volontariamente di voler utilizzare il riduttore per WC o il vasino vale la pena tentare, in alternativa puoi attendere le miti temperature della tarda primavera/estate per cominciare a salutare l’amico pannolino. Magari puoi incastrare il tutto quando sarai in ferie per avere il tempo libero necessario per accompagnare tuo figlio in questa tappa evolutiva.

In che modo la bella stagione può darti una mano? Principalmente perchè il bimbo, facendosi la pipì addosso, non prenderà freddo, ma aiuterà anche il fatto che avrà addosso meno vestiti, che vuol dire meno complicanza nel cambiarlo (e credici quando ti diciamo che saranno davvero tanti i cambi da avere sotto mano in questo periodo!). Oltre a queste due motivazioni c’è il fattore pulizia: con l’arrivo dell’estate i vari reperti in giro per casa potranno essere rimossi e asciugati con più velocità.

 

spannolinamento: meglio iniziare in estate© GettyImages

2. Non perdere la pazienza

Prese queste prime accortezze ti consigliamo altre buone pratiche da mettere in atto, sicuramente utili e alle quali potresti non avere ancora pensato.

Abbiamo accennato più volte alla delicatezza di questo passaggio, perchè il pannolino per il tuo bambino rappresenta una sorta di comfort zone, nella quale si sente sicuro e protetto. Abbandonarla è un grande passo, che lo porta a diventare ancora più indipendente di prima.

Come figura principale di riferimento, la mamma deve essere il più possibile tranquilla e serena in queste fasi e trasmettere questi sentimenti rassicuranti al piccolo. I bambini sono delle spugne e assorbono ogni nostra emozione: capiterà a tutte di sentirsi frustrate di fronte a una pipì di troppo, anche dopo aver ripetuto il passaggio un sacco di volte. Cerca di mantenere la calma e soprattutto non colpevolizzare il tuo bambino per l’errore commesso.

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È più utile valorizzare i suoi successi che additare le sconfitte: batti le mani e fagli letteralmente una piccola festa ogni qual volta utilizzerà correttamente il vasino o il riduttore (almeno durante le prime fasi). In questo modo rinsalderai il vostro legame e il piccolo sarà spronato a fare la cacca e la pipì nei posti convenuti.

 

spannolinamento: valorizza i suoi successi© GettyImages

3. Coinvolgilo negli acquisti

Al pari di preparare un piatto sano e gustoso insieme, anche comprare gli oggetti dedicati allo spannolinamento può tornare utile.

Il coinvolgimento dei piccoli nell’acquisto del vasino o del riduttore può suscitare il loro interesse e pertanto invogliarli ad utilizzarli correttamente.
In commercio esistono tante varianti, sia di vasini che di riduttori: online, su Amazon, puoi sfogliare un ricco catalogo. Per esempio, esistono vasini che simulano i WC dei grandi, con annesse delle musichette che si attivano quando il bimbo ‘centra’ il bersaglio.

I riduttori invece ridimensionano l’asse del water, rendendolo a misura di bambino. Se opti per questa soluzione può essere strategico acquistare anche un gradino che faciliti l’autonomia.

Fai scegliere a lui forma e colore, se possibile; in fondo sarà un amico che userà per un bel po’ di tempo!

Cosa ti serve ancora per avviare lo spannolinamento? Ovviamente tante mutandine, ma anche pants e pannolini mutandina. Esistono infatti degli speciali pannolini di transizione che aiutano il bambino ad apprendere con più facilità quando è il momento di andare in bagno. Questi pannolini a forma di mutandina si trovano in diverse taglie e sono dotate di una striscia speciale che rileva la presenza di urina, facendo percepire al piccolo la sensazione del bagnato, mantenendo comunque l’assorbenza.
Un bell’aiuto in quelle situazioni in cui sei fuori casa o in viaggio e tuo figlio deve ancora imparare a trattenere gli stimoli della pipì e della cacca. Anche in questo caso puoi scegliere insieme a lui quali disegni sui pannolini gli piacciono di più!

 

spannolinamento: la scelta del vasino© GettyImages

4. Adotta una routine precisa

Se sei mamma, sai già che i bambini si sentono più tranquilli quando hanno una routine ben precisa; fai valere questa regola anche durante i primi approcci allo spannolinamento.
La ripetitività li aiuta a essere sicuri nei loro comportamenti: alcuni esperti consigliano di portare il bambino in bagno ogni 30/60 minuti circa per abituarlo alla nuova condizione, ma se questo approccio non fa per lui scegli una via più soft, ovvero impiega degli orari prestabiliti per il momento bagno.
Ritaglia nella routine quotidiana anche questo momento, che prima era dedicato al cambio del pannolino; per esempio accompagnalo al water o al vasino di mattina appena sveglio, a metà mattina e dopo i pasti, e ovviamente prima di andare a dormire.

5. Non tornare indietro

Come il punto sopra, abbandonare la comfort zone può essere meno traumatico se il bambino ha delle chiare regole da seguire. Tradotto: se hai deciso di intraprendere questo percorso, non cambiare idea e non tornare al pannolino.

La parola d’ordine è zero confusione; quando la decisione sarà presa, deve essere seguita: il rischio è quello di mandare ancora più in tilt il piccolo, quando sta già affrontando un grande cambiamento. Ecco perchè i pannolini mutandina sono un valido aiuto: simili alle mutande, fanno sentire comunque il bambino bagnato, ma senza fargli percepire che stai ‘tamponando’ le fuoriuscite indesiderate con un pannolino a tutti gli effetti.


In realtà la cosa più difficile su questo punto è far rispettare la tua decisione a tutti i componenti della famiglia. Se il piccolo frequenta l’asilo nido, aggiorna le maestre della tua scelta, così che si adeguino di conseguenza; se invece tuo figlio è seguito dai nonni chiedi loro di munirsi di vasino e di mutandine.

 

spannolinamento: non si torna indietro© GettyImages

6. Prepara la zona in bagno dedicata a lui

Per far sì che il bambino affronti i primi momenti dello spannolinamento serenamente puoi gratificarlo con delle piccole sorprese e farlo sentire a suo agio in bagno.
Agevola la sua autonomia: se preferisce il riduttore usa uno sgabello o un gradino per aiutarlo a salire sul WC; può appoggiare i piedi e mantenere le gambe piegate quando spinge per la cacca, facendolo sentire un vero ‘grande’!
Se utilizza il vasino e non ha bisogno di tenersi in equilibrio, o comunque ha un appoggio dei piedi ben saldo, puoi disporre l’angolo dedicato con carta igienica, vasino e libri illustrati: vi sono delle pubblicazioni specifiche sull’argomento, che narrano proprio le storie di alcuni personaggi alle prese con l’abbandono dei pannolini. Completa infine l’angolo privato con qualche giochino che gli piace e che servirà a far passare il tempo che trascorrerà in bagno.

7. Introduci il vasino già ai 18 mesi

Questo è un tip furbo che sentiamo di consigliarti prima del momento vero e proprio dello spannolinamento. Perchè collocare già a un anno e mezzo di età il vasino in bagno?
Per una questione di confidenza: a 18 mesi infatti è raro che un bambino abbia la capacità fisica ed emotiva per controllare gli sfinteri, ma nulla vieta che inizi a sperimentare con gli strumenti tipici dello spannolinamento, come appunto il vasino.

Puoi inserirti anche tu nel momendo del gioco, andando a illustrargli il suo utilizzo attraverso un pupazzo o la bambola preferita. Puoi inventare una storia o replicare quella di un libro; spoglia l’amichetto abbassando la biancheria e fagli fare la pipì al posto giusto.
Più in là, verso i 2 o 3 anni di età, potrai dire al piccolo che dovrà iniziare a sedersi sul vasino e fare lì i propri bisogni, come ha visto fare dal suo peluches.

 

spannolinamento: adibisci l’angolo in bagno© GettyImages

8. Va bene se togli il pannolo solo di giorno

Decidere di avviare il procedimento per eliminare il pannolo di giorno non è la stessa cosa che eseguirlo di notte.
Lo spannolinamento notturno e diurno infatti sono due fasi molto diverse: durante le ore diurne il bimbo è sveglio e può esercitare la sua volontà di trattenere la pipì o meno, mentre di notte questo controllo potrebbe sfuggirgli di mano e si ha bisogno che maturi con la crescita.
Non farti pertanto problemi a scindere le due fasi; il pannolo di notte può accompagnare ancora per un po’ il tuo bambino, magari fino a quando sarà lui a dirti che non lo vorrà più per la nanna.

Fonte articolo Alfemminile

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Redazione MusaNews
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