Selena Gomez e il disturbo bipolare: cos’è la malattia che manda in tilt l’umore

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Selena Gomez lo ha scoperto, si è informata e ora ha capito che cosa sta succedendo al suo umore: ha un disturbo bipolare. L’attrice americana ne ha parlato con Miley Cyrus nella chat quotidiana che la cantante sta tenendo sul suo profilo Instagram, aggiungendo che così spera di essere d’aiuto ad altre persone che ne soffrono. Ma che cos’è il disturbo bipolare, quali sono i sintomi e come si curano? Ne abbiamo parlato con gli esperti.

L’umore in altalena

È come se l’umore fosse su un’altalena: va su e giù, sballottando, chi soffre di disturbi bipolari, da stati di euforia a stati di depressione, irritabilità e totale apatia. E questi sbalzi d’umore inevitabilmente lasciano il segno, impattando sul sonno, sulla concentrazione e, in generale, sulla qualità della vita.

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«Si tratta di un serio disturbo dell’umore, ricorrente o cronico» sottolinea Liliana Dell’Osso, professoressa di psichiatria all’Università di Pisa.


Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, questo disturbo colpisce circa 45 milioni di persone in tutto il mondo. Persone che alternano periodi di umore “normale” a episodi maniacali (iperattività, insolita loquacità, riduzione del bisogno di dormire…) e depressivi.

Compare da giovani

«Secondo le stime più recenti, in Italia oltre un milione di persone è affetto da questa malattia» precisa Dell’Osso. Sebbene possa irrompere a qualsiasi età, in genere «compare quasi sempre da giovani: il picco va dall’adolescenza alla prima giovinezza, età media 21 anni». E proprio a causa della sua insorgenza precoce e della sua cronicità, è una malattia invalidante (che, in media, colpisce più le donne che presentano più spesso episodi depressivi, mentre gli uomini hanno più episodi maniacali).

C’è lo zampino della genetica

Come per altri disturbi psichiatrici, l’origine è multifattoriale: diversi fattori – inclusa la componente genetica – cioè concorrono a innescare il disturbo. La familiarità, per esempio, ci mette lo zampino e così chi ha familiari affetti dal disturbo bipolare corre un rischio maggiore di soffrirne a sua volta. E soffrire di disturbo bipolare va ben oltre i normali “alti e bassi” dell’umore che tutte, chi più chi meno, sperimentiamo.

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«Ancora oggi le cause alla base del disturbo bipolare non sono del tutto conosciute» precisa Dell’Osso che, in merito alla predisposizione familiare chiarisce: «essere predisposti, però, non significa ammalarsi: la malattia si manifesta solo se subentrano anche fattori ambientali» stressanti che accendono la miccia.

Un periodo critico è il post- partum

«Un periodo critico è il post-partum. Ecco perché le donne che hanno una storia familiare di disturbo bipolare, è bene che vengano monitorate dopo il parto. Inoltre – puntualizza la presidente del Collegio dei professori ordinari di Psichiatria italiani – è più vulnerabile chi soffre anche di altre malattie psicologiche: circa la metà delle persone con disturbo bipolare, infatti, soffre anche di attacchi di panico oppure di ansia sociale».

Quali sono i sintomi

I sintomi possono variare da persona a persona e nel tempo. Tipicamente le persone con disturbo bipolare sperimentano emozioni insolitamente intense, tali da determinare frequenti assenze dal lavoro o da scuola e conseguente cattivo rendimento. «Il disturbo è di una gravità tale da compromettere le capacità di relazione sociale» ribadisce Dell’Osso. Che aggiunge: «Se non curati, gli episodi maniacali possono durare a lungo e ripetersi negli anni».

Indicativamente, nella fase maniacale i sintomi possono comprendere:

  • euforia estrema
  • autostima esagerata tanto da fare piani da megalomane
  • eccessivo coinvolgimento in attività e comportamenti rischiosi, rapiti dalla convinzione di poter fare qualunque cosa e di non avere limiti
  • mancanza di concentrazione e facile distraibilità
  • maggiore loquacità: in questa fase chi ne soffre parla in maniera confusa e velocissima, per la difficoltà di inseguire il caos delle idee
  • ridotto bisogno di dormire
  • possibili allucinazioni e deliri

Nella fase depressiva, invece, i sintomi e i segni possono essere:

  • senso infinito di tristezza inconsolabile e non alleviabile
  • perdita di interesse per qualunque attività o persona
  • l’idea di non farcela
  • pensieri di suicidio (o tentativi di suicidio)
  • senso di colpa
  • disturbi di concentrazione
  • disturbi del sonno, risvegli precoci o ipersonnia
  • disturbi dell’appetito (che aumenta in modo esagerato o scompare)
  • completa mancanza di energia

Come gestire il disturbo bipolare

I sintomi sono spesso simili a quelli di altri disturbi psichici, come la depressione o la schizofrenia. «Non deve stupire, quindi, se le diagnosi tardive o errate sono molto comuni: prima della diagnosi e dell’inizio della cura trascorrono in media circa otto anni» spiega Dell’Osso.

Come sottolinea il National Institute of Mental Health, una diagnosi tempestiva e un trattamento adeguato possono aiutare a condurre una vita sana e attiva. Sono disponibili infatti trattamenti efficaci per gestire la fase acuta del disturbo bipolare e prevenire le ricadute: sia farmacologici, con medicinali che aiutano a stabilizzare l’umore, sia psicosociali, che aiutano a controllare i sintomi e a ridurre la sofferenza e il disagio.

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