Quarantena: tutte le sitcom classiche e più belle di sempre da guardare in tv

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Se le serie tv più strombazzate non vi vanno a genio, tenete a mente che le sitcom di una volta, prima cioè che venissero rese ancora più obsolete dall’irruzione di Twin peaks, sono ancora in onda. Vive e vegete come le avevate lasciate all’ultimo ciclo di repliche. E pronte a garantire la tranquillità di una trama conosciuta, balsamo perfetto contro il tempo incerto della quarantena, che complotta a farvi saltare i nervi. Di seguito, dunque, una selezione di titoli ormai pietre miliari della serialità. In streaming, o come succedeva prima delle piattaforme, con un orario da rispettare. Come se aveste ancora un’agenda piena di aperitivi e cene in centro.

La casa nella prateria – su Paramount Network

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Ogni mattina appuntamento con gli Ingalls, prossimi a noi come e più di parenti. Le vicende della famiglia più martoriata di disgrazie della storia della televisione, con la quale siamo cresciuti soffrendo accanto a loro, continuano infatti a essere trasmesse su Paramount Network. Carestie, cecità, droga, alcolismo, razzismo, in nove stagioni La casa nella prateria ha affrontato tutto e visto di tutto. Anche l’introduzione del telefono, con al centralino la diabolica Signora Oleson, che lo trasforma subito in uno strumento di spionaggio.

Colombo – su Top Crime

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L’impermeabile più famoso del piccolo schermo, ancora lì a indagare con le sue modalità antiaccademiche di analisi dati. Guidato solo da intuito e passione, e dal tormentone «Ah, un’ultima cosa… », pronunciato a affetto sapendo già la soluzione del caso. E con pochissimo tempo per la cura della persona: i vestiti stropicciati, gli occhi pesti, i capelli in disordine. Un look che ha fatto la storia e la fortuna di Peter Falk, per sempre volto del detective trasandato di Los Angeles in onda su Top Crime. Moltissime le guest star che hanno partecipato alle sue avventure, mentre tra i registi degli episodi anche un futuro maestro: Steven Spielberg.

Friends – su Netflix e Amazon Prime

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Se ancora ci fosse qualcuno all’oscuro, Friends è una sitcom che racconta di sei amici, due appartamenti – di cui uno con finestrone panoramico sul village di New York –, un bar sul cui divano si svolgono la maggior parte degli snodi narrativi. Pare sia piaciuta molto al tempo della trasmissione originale, negli anni Novanta, e anche ora, che si trova su Netflix e anche su Amazon, il successo è ancora altissimo. Per cui il consiglio è di seguirla senza riserve. Ah, i protagonisti si chiamano: Rachel, Monica, Ross, Chandler, Joey e Phoebe. Scopriteli ora che siete in quarantena.

Sposati… con figli – su Amazon Prime

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Andata in onda su Canale 5 dal 1987 al 1997, Sposati… con figli non ha avuto molto seguito in Italia. Mentre negli Stati Uniti è stata invece un caso televisivo, seppure non così esteso come altre sitcom. Le ragioni di questa differenza non sono importanti, quello che occorrerebbe fare, ora che siamo in quarantena, è recuperarla per assaporare tutta l’irriverenza e disumanità della famiglia Bundy, l’opposto dei Robinson e dei Keaton. Con marito e moglie meschini, scansafatiche, fedifraghi. Pure borseggiatori degli spiccioli dell’altro. Capaci di convertire con il loro cinismo anche la coppia di vicini sempre dal lato positivo dei problemi. Da antologia i look e i capelli a panier di Peggy, casalinga truccatissima e sempre con il telecomando in mano.

La Tata – su Paramount Network

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Non abbiamo mai fatto pace con la fine delle avventure di Tata Francesca. Però, dopo la reunion di pochi giorni fa fatta apposta per i fan in quarantena, in cui tutto il cast ha letto il copione del primo episodio, non resta che rispettare gli orari di Paramount Network. Il canale dove sta andando in onda. E il divertimento è garantito, si sa. Dai look di Fran Drescher ai meme di zia Yetta e zia Assunta; dall’appartamento nei quartieri alti di Mister Sheffield all’ossessione di Francesca per Barbra Streisand, La tata resta una delle sitcom più sgangherate ma più spassose di sempre. Una serie che avrebbe meritato uno spin off su Niles e la signorina Babcock novelli sposi. Ma non c’è mai fine alla speranza.

La signora in giallo – su Amazon Prime

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La soluzione estrema a ogni crisi di ascolti. Verità incontrovertibile perché La signora in giallo è sul serio garanzia di audience. Del resto la formula di una scrittrice di gialli che si trasforma in una detective infallibile senza titolo e fuori età, ficcando il naso, intrufolandosi in case altrui e dando l’idea sincera che non aspetti altro che un nuovo delitto, ha fatto e continua a fare breccia nel cuore di milioni di persone. Anche in quarantena. Ovvio, molto della fortuna di Jessica Fletcher, il nome della Signora impicciona, lo si deve alla grande Angela Lansbury. Interprete sopraffina e sensibile che tramite il mezzo televisivo ha raggiunto la massima popolarità dopo una lunga carriera nel cinema.

I Simpson – su Disney+

I simpson

La serie più longeva della televisione americana oggi si vede tutta d’un fiato sulla nuova piattaforma streaming Disney+. Organizzata come una normale sitcom, in realtà I Simpson raccontano uno spettro molto più ampio del loro soggiorno. Coinvolgendo tutta la cittadina di  Springfield, gli amici, gli avventori dei bar, il riccastro che comanda tutti (il Signor Burns), la scuola. Un microcosmo attraverso il quale la serie ha affrontato i temi più svariati. Ma in modo irriverente e caustico. Dimostrando una genialità e saggezza nella comprensione della natura umana del tutto inedita. Nel 1989, al suo lancio, e ancora oggi. Inventando nel frattempo neologismi, ed elevando il prodotto cartone animato da “roba per bambini” a consumo autorevole per adulti. Fate dunque come Benedict Cumberbatch, se giù per colpa della quarantena, mettete in streaming Homer.

Hazzard – su Iris

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Serie da maschiacci che oggi provocherebbe picchettaggi, per via dell’abbigliamento succinto di Catherine Bach, Hazzard ha scatenato i desideri di almeno due generazioni di ragazzi amanti delle macchine e degli inseguimenti. E del mito americano della libertà, dei jeans, dei cappelli da cowboy. Al centro i cugini Bo e Luke, in libertà vigilata dopo essere stati beccati dalla polizia federale a trasportare whiskey prodotto dalla zio, con cui vicino assieme alla cugina Daisy (Bach). In aperto contrasto con il commissario della contea Boss Hogg, in ogni episodio i due cercano di mandare per aria i suoi piani illegali di arricchimento. Un telefilm così leggendario che nel 2005 ne hanno tratto un film con Jessica Simpson, e un prequel finito però direttamente on demand.

Vita da strega – su Paramount Network

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Reperto straordinario degli anni Sessanta perfetto per la quarantena, Vita da strega racconta della fattucchiera Samantha, che contro le regole sposa un mortale. Orbene, noi che questa sitcom l’abbiamo sempre guardata nei pomeriggi dopo la scuola non abbiamo mai capito il perché, sapendo bene quanto sia misera la vita senza incantesimi. Sognavamo piuttosto di avere i suoi poterei, e come usarli per commettere le peggio cose. Altro che una Vita da strega dimezzata e moralmente retta. Meno male che c’erano i caratteristi, che come nella maggior parte delle sitcom anche qui funzionano e divertono di più degli attori principali. La madre Endora e zia Clara, ma soprattutto lo zio Arthur. Maghi e streghe svampiti oppure diabolici, comunque sempre contro le regole del “poliziotto” Samantha.

Happy days – su Paramount Network

American graffiti per il piccolo schermo. Che già negli anni Settanta soffriva di nostalgia come e più dei tempi nostri. E per combattere i tempi cupi di Taxi driver, L’esorcista e Il padrino si inventa la digressione nei salutari Cinquanta. Con successo. La serie narra le vicende della famiglia Cunningham di Milwaukee. Concentrandosi sull’amicizia, l’amore, le feste, il cinema, la cultura, la musica e lo stile degli adolescenti, ancora poco corrotti. Un ritratto edulcorato dove anche i teddy boy sono figure ammansite, minacciosi solo a parole: Fonzie che si “scioglie” per mamma Cunningham e il primo duro dispensatore di buoni consigli.

I Jefferson – su Spyke

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Quarto spin off della serie tv Arcibaldo (All in the Family), I Jefferson è un altro caposaldo della stagione d’oro delle sitcom tra Settanta e Ottanta. Undici stagioni esilaranti in cui la coppia George e Weezy realizzano un asfalta sociale abbastanza clamorosa, da Harlem all’Est Side, grazie al business delle lavanderie a secco. Non è la prima serie con protagonisti di colore ma rispetto alle altre è la sola che riesce a diventare un fenomeno popolare, e a conquistare ascolti da top ten. Per le battute esilaranti, specie i match tra George e la cameriera Florence. E per l’inclusività al contrario. Con caratteristi bianchi in posizione di inferiorità (il portiere) e una coppia interrazziale come vicini.

Baywatch – su Spyke

Storie di salvataggio, storie di argomenti sociali, storie di problemi riguardanti il mondo della gioventù e degli adulti. Tutto encomiabile per la quarantena. Ma il successo di Baywatch risiede altrove. Ovvero nei ralenti continui con cui vengono riprese le corse dei guardaspiagge in costume della contea di Los Angeles. Vanno di fretta perché c’è della gente che sta affogando, ma nonostante quelli stiano per tirare le quoia, le falcate dei nostri eroi sono rallentate. La produzione si era infatti accorta che in quei precisi momenti c’era il picco di ascolti. Effetti collaterali di un cast di belloni tra cui lei, Pamela Anderson. Che a questa serie in cui il fisico corrisponde a una laurea deve ancora oggi tutta la sua popolarità.

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