Mentre le mascherine entrano nella quotidianità delle persone e diventa chiaro che ci resteranno per un po’, fioriscono le varianti sul tema. Da considerare come accessori in più e non come strumento efficace di protezione, ma ideali per scorgere il lato creativo e artistico di un momento storico problematico come quello attuale. Un esempio? Le face mask fatte a maglia dalla knitwear designer islandese Ýrúrarí Jóhannsdóttir.
Arte decorativa ai tempi della Covid-19
Familiarizzare con le mascherine protettive è stata una rivoluzione sociale che ha colto molti impreparati. Non ultimo, cresce l’esigenza di smaltirle compatibilmente con l’ambiente.
Un periodo complicato, che però vede emergere anche degli insoliti aspetti creativi. Le face mask di Ýrúrarí nascono così, dall’ispirazione dell’attualità e non sono uno strumento di protezione ma un elemento in più per sdrammatizzare, esorcizzare paure, aprirsi a nuovi modi di leggere il presente.
Artista in quarantena
Del resto era inevitabile. Cosa farà mai una knitwear designer a casa in quarantena? I gomitoli di lana rimasti in archivio sono un invito alla sperimentazione ed ecco emergere i manufatti surrealisti che Ýrúrarí crea per sovrapporli alle mascherine chirurgiche ispirandosi allo stile del makeup artist Crystal Methyd.
Le labbra in lana rosso ciliegia e rosa shocking sfoggiano sorrisi cartoon e non temono l’ostentazione dell’”effetto apparecchio”. I modelli con bocche e lingue in sovrapposizione sono ispirati ai dettagli anatomici che la designer islandese applica da sempre in cardigan, sciarpe, maglioni.
C’è un che di mistico in queste face mask realizzate con diritto e rovescio e applicazioni. Un’immagine surreale che riporta alle divinità delle saghe antiche. Un modo in più per attirare l’attenzione delle persone e invitarle a praticare religiosamente distanziamento sociale.
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