Diciamocelo, era questione di mesi: che il flagship store firmato Chiara Ferragni al centro di Milano prima o poi avrebbe chiuso è sempre stato nell’aria. E ora i rumors che infiammano il web nelle ultime ore sembrano andare proprio in questa direzione come riporta il settimanale “Chi”.
La chiusura imminente del negozio di Chiara Ferragni in via Capelli a Milano rappresenta un ulteriore capitolo nel travagliato percorso dell’influencer-imprenditrice. Inaugurato nel 2017 con grande entusiasmo e annunciato sui social da Ferragni stessa, il negozio è stato un simbolo del suo brand e della sua ascesa nel mondo della moda. Tuttavia, la situazione è drasticamente cambiata.
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Lo store di Chiara Ferragni chiude a Milano: effetto del pandoro gate?
La vicenda dei pandori Balocco ha segnato un punto di svolta negativo per il marchio Ferragni. Il “pandoro gate”, con le sue ombre di truffa aggravata, ha incrinato l’immagine dell’influencer, riflettendosi inevitabilmente sulle vendite dei suoi prodotti. I numeri non mentono: il negozio di via Capelli, che una volta attirava folle di fan desiderosi di accaparrarsi un pezzo della collezione Ferragni, ha visto una drastica diminuzione di visitatori. Non è solo una questione di vendite calate; la fiducia dei consumatori è stata compromessa, e recuperarla non è semplice, soprattutto in un settore competitivo come quello della moda.
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La chiusura di questo store, situato tra Corso Como e Piazza Gae Aulenti, potrebbe essere interpretata come un indicatore della cattiva gestione e delle scelte imprenditoriali discutibili di Ferragni. Questo angolo di Milano, pensato per essere un nuovo centro del lusso, inoltre, non ha mai veramente decollato come previsto, costringendo molti brand a rivedere le proprie strategie. Ferragni non fa eccezione, ma la sua caduta è tanto più clamorosa considerando la sua presenza mediatica.
Foto: Instagram @chiaraferragni
È inevitabile chiedersi se la colpa sia esclusivamente del “pandoro gate” o se ci sia qualcosa di più profondo nelle strategie di Ferragni. Le segnalazioni di capi del suo brand nei mercati e negli outlet suggeriscono una svalutazione del marchio, un segno che l’aura di esclusività che Ferragni aveva cercato di costruire si sta dissolvendo.
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In un mondo in cui l’apparenza è tutto, Chiara Ferragni sembra aver sottovalutato l’importanza della sostanza. La chiusura del negozio di via Capelli potrebbe essere vista come una lezione per l’influencer: non basta il glamour dei social per garantire il successo duraturo di un brand. È necessario anche un impegno reale nella qualità e nella gestione del marchio. E in questo, Ferragni ha ancora molto da imparare.
| Da Rumors.it
