In Italia le ciliegie iniziano a maturare verso la fine di maggio e sono disponibili fino a luglio. In questi mesi, dunque, ci si aspetterebbe di trovare sul mercato ciliegie che arrivano dalle diverse regioni del nostro paese. In realtà, come sappiamo, non è sempre così e con facilità è possibile acquistare anche frutti di provenienza estera, soprattutto ciliegie turche.
Forse ve ne sarete già accorti, ormai da diversi anni le ciliegie turche si trovano sempre più spesso nei nostri mercati e supermercati, una sorta di “invasione” che mette a rischio i prodotti nostrani.
Nel 2020 l’Italia – rileva la Coldiretti – ha importato oltre 14 milioni di chili di ciliegie di cui oltre la metà dalla Grecia e il resto dalla Spagna e dalla Turchia, appunto, e per questo il consiglio della Coldiretti per essere certi di acquistare prodotto italiano occorre verificare l’etichetta nei cartellini o sugli scaffali deve essere obbligatoriamente indicata l’origine.
Tra le ultime aziende che hanno scelto di importare in Italia c’è ad esempio la Kalinex Fruit, che produce non solo questo frutto ma tanti altri tra cui pompelmi, limoni e melograni, tutti particolarmente apprezzati nel nostro paese (probabilmente per via dei prezzi concorrenziali). Ma questo è solo un esempio, le aziende sono infatti numerose e rispecchiano la crescita delle ciliegie turche sul mercato italiano che è accelerata negli ultimi anni.
Tra l’altro, nel 2021, dato che la raccolta delle ciliegie in alcune zone d’Italia non è andata bene per via delle gelate, si potrebbero trovare anche ciliegie provenienti da Ucraina e Moldavia.
Facciamo attenzione quindi alle etichette e ai cartelli esposti sulle ciliegie che troviamo al mercato, in particolare se vogliamo assicurarci un prodotto italiano o comunque per conoscere la provenienza della frutta che consumiamo. Anni fa, tra l’altro, alcuni consumatori avevano segnalato delle etichette contraddittorie su alcune cassette o confezioni di ciliegie in cui si leggeva contemporaneamente “prodotto 100% italiano” e “origine: Turchia”.
Non sappiamo il prezzo di mercato delle ciliegie turche ma immaginiamo sia ben più basso delle sempre costosissime ciliegie nostrane. Nonostante questo: non è meglio consumare meno ma prediligere i prodotti del nostro territorio? Considerate inoltre il fattore ambientale di ciliegie che dalla Turchia devono compiere un lungo viaggio in camion refrigerati prima di arrivare sulle nostre tavole.
Tra l’altro, le ciliegie sono tra i frutti più contaminati da pesticidi (forse ricorderete la classifica de La Sporca Dozzina), sarebbe quindi sempre meglio acquistarle da agricoltura biologica.
La scelta, come sempre, è in mano a noi consumatori.
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Fonte: Fresh Plaza / East Fruit
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