Il pino di Chudobín cresce sul promontorio roccioso abbandonato della diga Vír, nella Repubblica Ceca. Rappresenta una testimonianza impressionante della sua elevata resistenza al cambiamento climatico e all’impatto umano, è stato votato l’albero più bello dell’anno.
Cerimonia online
Il contest Tree of the Year è nato nel 2011. Ha lo scopo tenere alta l’attenzione su alcune delle minacce a cui gli alberi sono soggetti: come gli impatti della crisi climatica, dell’inquinamento e l’abbattimento di millenarie foreste in tutta Europa.
La votazione dell’Albero Europeo dell’anno è organizzata ogni anno a febbraio dall’Associazione Environmental Partnership Association (EPA), della quale fa parte anche la fondazione Partnerství. La cerimonia per eleggere il vincitore, che si svolge a Bruxelles, quest’anno, si è svolta online per via delle restrizioni dovute alla diffusione del Coronavirus.
Il vincitore è in Repubblica Ceca
Il “Guardiano del villaggio sommerso”, un albero solitario che i locali superstiziosi credevano fungesse da sentinella, appunto, si è aggiudicato il primo posto, battendo la dura concorrenza del Gingko di Daruvar in Croazia, del Castagno di Vales portoghese e della Quercia di Allerton nel Regno Unito.
Tra i primi posti nella classifica troviamo anche, al terzo posto, il pioppo solitario russo, nel villaggio di Har-Buluk, nelle steppe di Kalmykia, che nella leggenda esaudirebbe i desideri e che oggi è considerato come un santuario; al quarto posto il faggio dei Paesi Bassi chiamato L’albero della strega perché nella tradizione era considerato il perfetto luogo di riposo di Black Kate, una losca donna che guidava una famigerata banda di ladri e contrabbandieri e che molti la ritenevano una strega.
La quercia dei giudici medievali
La quercia inglese Allerton Oak, è arrivata al settimo posto. Si trova nel Calderstones Park di Liverpool, luogo in cui i giudici si sarebbero incontrati per celebrare i processi in epoca medievale, non avendo un tribunale. La leggenda narra anche che la crepa sull’albero risalga al 1864, quando una nave che trasportava polvere da sparo sul Mersey esplose. Il boato si sentì da 30 miglia di distanza e distrusse migliaia di finestre. Durante la Seconda Guerra Mondiale, cartoline di Natale contenenti le foglie della quercia vennero spedite al personale del parco di Liverpool, impegnato nei combattimenti all’estero come ricordo di casa.
L’albero a tre zampe
Al nono posto abbiamo la quercia a tre zampe spagnola della Navarra: si stima che abbia circa 1200 anni, il che la rende una delle querce più antiche della penisola iberica. La sua forma spettacolare con un tronco completamente cavo all’interno e sostenuto solo da tre grandi gambe, lo rende molto popolare e il più grande punto di riferimento per tutti gli abitanti della città. Molti trattano l’albero come un vicino, facendo gite settimanali sulla montagna per salutarlo e per porgli domande, dato che lui è la più antica cosa vivente della città.
In Italia la “Quercia dei cento cavalieri”
L’Italia arriva sedicesima con la Quercia Vallonea di Tricase, in Puglia. È l’albero più antico della sua specie in Salento, con un’età di 700 anni e una chioma di 700 metri quadrati. Candidata a sito dell’Unesco, nel 2000 il WWF l’ha eletta albero simbolo pugliese.
Nelle leggende viene indicata come “Quercia dei cento cavalieri”: si dice che Federico II abbia incontrato il suo esercito sotto di essa. Per secoli ha contribuito allo sviluppo dell’economia locale e oggi è un importante riferimento per le sue genti, sotto la tutela della sua proprietaria e della comunità.
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