Giornata Mondiale della Terra 2020, tutte le iniziative moda

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La nuova moda? Salvare il pianeta. Il 22 aprile 2020 è la Giornata Mondiale della Terra: una ricorrenza sempre più sentita in tutti i settori. A partire dalla moda, che vira verso il green per rispondere alle esigenze di consumatori più attenti e consapevoli, celebrando l’Earth Day 2020 con capsule collection a tema, iniziative solidali e di brand responsibility all’insegna della sostenibilità.

Salvaguardare l’ambiente per difendere la nostra salute

Sono passati 50 anni da quando l’allora presidente Usa, John Fitzgerald Kennedy, istituì la Giornata Mondiale della Terra. Un anniversario che, in tempi di coronavirus, suona come un monito. La quarantena ha permesso al nostro pianeta di tornare a respirare: con le attività umane ridotte a causa della pandemia, i satelliti hanno rilevato un calo significativo dell’inquinamento dell’aria, gli animali si sono riappropriati di città e mari. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2007, aveva previsto che una delle più grandi conseguenze del cambiamento climatico sarebbe stata proprio l’alterazione dei processi di trasmissione delle malattie infettive; oggi l’intera popolazione mondiale ne paga le conseguenze. E celebra il pianeta a distanza, anziché riunirsi come di consueto nelle piazze di tutto il mondo.

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Più fatti, meno branding

Alla moda, uno dei settori più inquinanti, non resta che prenderne atto: There is not planet B. E dopo aver eliminato le pellicce dalle collezioni (pionieri in questo senso, Giorgio Armani e Michael Kors), optato per sfilate primavera estate 2020 carbon neutral (Gabriela HearstGucci e Burberry hanno compensato con azioni alternative le emissioni di co2 emesse dai loro eventi), ripiantato gli alberi utilizzati durante gli show in città (Dior), è giunta l’ora di puntare su produzioni e distribuzioni a basso impatto ambientale, che rendano l’innovazione davvero circolare: più fatti, meno branding.

Le capsule collection sostenibili per l’Earth Day 2020

Tanti i marchi moda che forniscono una risposta immediata, con capsule collection ad alto tasso di sostenibilità per la Giornata Mondiale della Terra. Oltre presenta A Green Story, una capsule in 14 pezzi realizzati ecologicamente. Un esempio? I capi denim sono creati in tela Vicunha Absolut Eco, i cui processi produttivi garantiscono la riduzione del consumo di acqua del 95% e dei prodotti chimici del 90%. Patrizia Pepe lancia invece le sue Emo Tees, t-shirt e felpe dallo spirito eco-friendly in cotone organico 100%. Di magliette unisex e biologiche è composta anche la linea speciale di Boombogie, realizzata in cotone organico certificato dal Global Organic Textile Standards. Con il lancio di Infinity Rainforest, Napapijri porta avanti il suo impegno eco iniziato nel 2019 con la creazione della prima giacca completamente riciclabile in Nylon 6 rigenerato ECONYL®. Un altro campione dell’abbigliamento sportivo, Freddy, punta su capi eco-friendly per allenarsi a casa e non solo, realizzati con la tecnologia Br4TM che utilizza poliammide 100% bio-based ricavata dalla pianta del ricino. Un materiale all’avanguardia e 100% Made in Italy, proprio come gli abiti Dondup: le reti da pesca in disuso sono trasformate in una collezione dalle tonalità vibranti, la 3D Stretch Couture. Una novità per il denim brand: a cimentarsi nell’impresa sostenibile è anche Piquadro, che per la prima volta presenta una collezione di accessori unisex interamente realizzata in nylon rigenerato, la Green Collection Pq-Bios. E ancora Intimissimi, che per la primavera estate 2020 lancia Green Collection, una linea di intimo, pigiami e maglieria in fibre certificate, a basso impatto ambientale. A puntare sui gioielli sostenibili è Pomellato, che per l’Earth Day 2020 crea Denim Lapislazzuli, la capsule realizzata in oro rosa certificato Fairmined. Persino il low cost si fa green, grazie alla limited edition di abiti e bluse di & Other Stories in cotone organico, Tencel Lyocell ed EcoVero.

Uno dei capi della capsule collection sostenibile di & Other Stories.

Le iniziative solidali e social, a tutto eco

Moda e sostenibilità, ma anche solidarietà. Donare (non solo mascherine): Carlo Pignatelli in occasione dell’Earth Day 2020 collabora con Treedom, la piattaforma web che permette di piantare alberi a distanza e di seguire la loro crescita online. Sono 30 gli arbusti della casa di moda che andranno a creare la prima foresta firmata Carlo Pignatelli, al grido di #DreamGreen. Sconfiggere il virus della deforestazione è anche lo scopo di Pangaiail brand di tute e t-shirt amato dalle trendsetter, che per la Giornata della Terra 2020 rilancia la sua maglietta Earth Day Every Day, realizzata con il 20% di fibre provenienti da alghe marine e l’80% di cotone organico certificato GOTS. Per ogni capo venduto, il marchio pianta un albero di mangrovie con SeaTrees. L’etichetta danese Baum Und Pferdgarten, protagonista dell’ultima, ecologica Copenhagen Fashion Week, presenta UND Breathe, la capsule in cotone organico 100% i cui proventi supportano Green Transition Denmark. Tra le altre iniziative di shopping eco, #FabianaFilippilovesEarth, promossa per l’Earth Day 2020 da Fabiana Filippi: il 22 aprile il ricavato delle vendite sull’e-commerce del brand viene devoluto al FAI – Fondo Ambiente Italiano. Chi se non i rivenditori vintage possono insegnare come creare un armadio più sostenibile? Per celebrare la Giornata Mondiale della Terra, Vestiaire Collective, il sito di articoli di lusso second-hand, presenta Wardrobe Reality Check. Una social challenge che sfida i fashionisti di tutto il mondo a costruire un eco-guardaroba perfetto, grazie alla guida sviluppata con il contributo di Make Fashion Circular della Fondazione Ellen MacArthur. A fare da apripista spalancando i loro armadi, top model ambientaliste come Lily Cole e Arizona Muse.

Le modelle e attiviste Lily Cole e Arizona Muse, protagoniste dell’iniziaitiva green Wardrobe Reality Check di Vestiaire Collective.

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Questione di responsabilità ambientale

L’Earth Day 2020 rappresenta anche un’occasione da sfruttare per divulgare i risultati raggiunti in termini di sostenibilità delle collezioni. É il caso di Stella McCartney, dal 2011 la paladina della moda sostenibile: “questo è il futuro del fashion, non è solo un trend” afferma la stilista, presentando nel dettaglio la collezione primavera estate 2020, la più green di sempre, con oltre il 78% di capi e accessori realizzati in materiali eco. “Stiamo esplorando un metodo agricolo rigenerativo per la nostra filiera, ovvero il ‘carbon farming’, che aumenta la biodiversità, rigenera il terriccio, migliora l’approvvigionamento d’acqua, implementa i servizi ecosistemici e sequestra il carbonio del suolo. Soluzioni naturali come questa possono contribuire per oltre il 37% alla riduzione delle emissioni necessaria entro il 2030“.

Le sneakers Loop di Stella McCartney sono realizzate in ECONYL®. 


Anche Redemption, marchio certificato Eco-Age, ha svelato in occasione dell’Earth Day 2020 alcuni risvolti della sua produzione etica: dal tessuto in bamboo, la più naturale delle viscose, al nylon riciclato “Save the Beach” ottenuto dalla plastica delle bottiglie e dei rifiuti trovati in mare. La maglieria di Falconeri pone sempre di più l’accento sulle fibre naturali: il suo Superior Cashmere arriva infatti dai pascoli della Mongolia, ed è solo tramite una filiera controllata e senza intermediari che giunge nei negozi. “Per aiutare il nostro mondo a prosperare, da sempre adottiamo misure innovative per l’ efficienza energetica, ci assicuriamo che il 76% dell’acqua utilizzata per la produzione del cristallo provenga da fonti riciclate, che oltre un terzo dell’energia utilizzata provenga da fonti rinnovabili e che ci impegniamo a ridurre il consumo di energia nel nostro principale sito di produzione in Austria del 25% entro il 2025” ricorda in occasione della Giornata Mondiale della Terra Nadja Swarovski, membro dell’executive board della casa di gioielli. Le fa eco Javier Goyeneche, fondatore di EcoAlf, il marchio spagnolo che dal 2009 crea prodotti e accessori eco-sostenibili, in una lettera aperta in occasione dell’Earth Day: “La sostenibilità, la qualità e il design senza tempo sono un must per Ecoalf quale dimostrazione di durata e attività responsabile. Le tendenze moda non rientrano nei nostri principi base del design, piuttosto siamo convinti del fatto che la Terra stia attraversando un momento cruciale e che occorra agire ora“. Vestire green non è più un tabù, anzi: l’e-commerce Farfetch per l’Earth Day 2020 offre una selezione dei capi e degli accessori più green disponibili sul sito, oltre a dichiarare la sua adesione al nuovo Climate Conscious Delivery, un progetto per compensare l’impatto in termini di carbonio di tutte le proprie consegne e resi. Un ulteriore passo in avanti nello studio delle fibre ecologiche? L’ultima ricerca scientifica sviluppata da The Woolmark Company, Microfibre Pollution and the Marine Biodegradation of Wool. “La lana è stata da sempre considerata la fibra naturale per eccellenza, ma ultimamente ci si chiedeva se i trattamenti dei capi per favorire il lavaggio in lavatrice potessero generare micro-plastiche” spiega Stuart McCullough, managing director di The Woolmark Company. Oggi, le ricerche confermano che la lana Merino non trattata biodegrada fino al 20,3%, mentre la lana trattata e lavabile in lavatrice biodegrada ad un tasso del 67,3%, il più alto rispetto a tutte le altre fibre.

La lana Merino salverà i mari? Lo dimostra l’ultimo studio scientifico di The Woolmark Company.

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