Gatto in calore: come riconoscere i sintomi e cosa fare

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Proprio come accade per i cani, anche per i gatti gestazione e ciclo sono molto diversi da quelli di noi donne. Il periodo fertile della gatta è detto calore, che, a differenza di quello del cane, avviene più di una all’anno. Durante questa fase, il gatto manifesta una serie di segnali nel comportamento e alcuni sintomi che ci fanno capire che sta attraversando proprio le settimane del calore. In generale, i gatti sono tra gli animali che quotidianamente cercano di esprimersi attraverso il linguaggio del corpo per far comprendere le loro esigenze.

Quando va in calore la gatta?

Normalmente, le gatte vanno in calore per la prima volta attorno ai 6 mesi. Questo termine temporale, però, può variare da gatto a gatto. Esistono casi dove l’animale raggiunge la maturità sessuale al quarto mese e altri per cui il primo calore arriva a circa dodici mesi di vita. Il ciclo riproduttivo dei gatti è detto poliestrale e ciò significa che, a differenza dei cani, entrano in calore più volte nel corso dell’anno.


Di solito tutto ciò si verifica in primavera e nei primi giorni di autunno e dura dai 7 ai 10 giorni. Tuttavia, se durante il periodo fertile la gatta non rimane incinta, allora il calore si ripresenterà dopo circa 3 settimane. Questo dipende anche dallo stile di vita della micia. Le gatte abituate a vivere in casa possono avere un calore definito “prolungato“, mentre quelle che vivono all’esterno presentano delle pause.

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I sintomi di una gatta in calore

I proprietari di un gatto femmina si accorgono subito se la loro micia è entrata in calore. I segnali che essa rivela a livello del comportamento e anche di tipo fisico sono, infatti, inequivocabili.

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  • Miagolii: quando la gatta entra in calore, inizia a vocalizzare per richiamare l’attenzione di un eventuale gatto maschio. I miagolii del calore sono diversi da quelli che la micia emette normalmente. Sono molto più acuti e insistenti e l’animale tende a miagolare soprattutto nelle prime ore del giorno o di sera.
  • Spruzzi di urina: come per tutte le altre specie, l’urina è una sostanza che viene usata sia dai cani che dai gatti per marcare il territorio. Solitamente, però, tutto ciò è una prerogativa degli esemplari maschi. Gli spruzzi di urina diventano uno dei sintomi della gatta in calore perché essa li rilascia per attirare il gatto maschio. Questo segnale diventa particolarmente difficile da gestire se la micia vive in casa e non segue più “la regola della lettiera”, urinando contro mobili e pareti.
  • Continua ricerca di attenzioni: soprattutto nei giorni che precedono il calore, le gatte si mostrano molto affettuose, alla continua ricerca di coccole. Può capitare che facciano le fusa anche quando non si trovano vicine al loro umano. Questo comportamento può cambiare quando vanno effettivamente in calore, rivelandosi più aggressive.
  • La gatta si strofina sul pavimento: quando non viene coccolata, la micia tende a strofinarsi contro qualsiasi superficie della casa, soprattutto contro il pavimento. Strusciarsi e rotolarsi al suolo serve alla gatta sia per mostrare i propri genitali – e quindi la sua propensione all’accoppiamento – sia per rilasciare sul pavimento i feromoni che attirano i maschi.
  • Posizioni dell’accoppiamento: in particolare quando la si accarezza o la si spazzola, la gatta tende ad assumere le posizioni tipiche dell’accomppiamento, come la testa bassa e la parte posteriore del corpo alzata, compresa la coda.
  • Perdita di appetito: infine, proprio come secondo gli “stereotipi” dell’amore, il gatto femmina perde quasi completamente il senso dell’appetito durante il calore.
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Come calmare una gatta in calore

Sia che si voglia fare accoppiare la propria gatta sia che, invece, si abbia l’intenzione di ricorrere alla sterilizzazione, è necessario che essa sperimenti almeno un calore, che, come abbiamo già anticipato, segna l’inizio della sua maturità sessuale. Per questo motivo, ogni proprietario di un gatto deve sapere che cosa fare e come placare i sintomi del calore il più possibile.

  • Distrarla con il gioco: i giorni del calore sono senza dubbio una fonte di stress fisico e psicologico per il gatto. Prova a distrarre la tua gatta coccolandola, spazzolandola e giocandoci assieme.
  • Mantenere la lettiera pulita: è stato riscontrato come nel periodo del calore le gatte tendano a essere meno pulite e a non preoccuparsi della loro igiene personale. Pulire più spesso la lettiera può invogliarle a usarla piuttosto che marcare il territorio della casa urinando. Qualora tutto ciò avvenisse lo stesso, è fondamentale non pulire le superfici con la candeggina. Infatti, l’ammoniaca contenuta in essa è presente anche nell’urina e potrebbe spingere ancora di più la gatta a sporcare in quel punto.
  • Predisporre qualcosa di caldo su cui si possa sedere: questa soluzione è non vale per tutte le gatte, ma molti proprietari l’hanno trovata utile. Consiste nel sistemare un asciugamano bagnato nell’acqua calda oppure un cuscinetto da riscaldare comodamente nel forno a microonde su cui la micia può sedersi e sdraiarsi. Si è notato come il calore aiuti l’animale a tranquillizzarsi.
© iStock

Sterilizzazione: pro e contro

Il calore è sicuramente una fase abbastanza difficile sia per il gatto femmina che per il suo proprietario. Soprattutto quando si vuole far accoppiare la propria gatta e farle avere dei cuccioli, molti ricorrono alla sterilizzazione. Questa operazione viene effettuata dal veterinario e prende il nome tecnico di ovariectomia. L’intervento non è complicato, dura all’incirca un’ora e non ha conseguenze sull’animale se non quella che non sarà più in grado di riprodursi. I tempi di recupero possono andare dai tre ai cinque giorni: trascorso questo lasso di tempo, la tua gatta tornerà a essere la stessa di sempre!

Dopo la sterilizzazione, si consiglia un’alimentazione adeguata per gatti sterilizzati, a base di cibi specifici poveri di calorie. Così facendo gli animali non correranno il rischio di diventare in sovrappeso.

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