E le stelle stanno a guardare…

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Elizabeth Taylor Occhi
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Elizabeth Taylor, Londra 1932 – 2011

I° Parte

Elizabeth Taylor racconterà più volte che sua madre le disse che aveva aperto gli occhi soltanto otto giorni dopo la sua nascita. Non possiamo esser certi che le cose siano andate come raccontava la donna, ciò di cui possiamo essere sicuri è che quando quegli occhi si aprirono finalmente regalarono ai presenti uno spettacolo incantevole. Erano qualcosa di mai visto prima, un colore simile al viola che conteneva al suo interno tracce evidenti di verde intenso e azzurro scuro.

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Nessuno, però, immaginava che quelle lucine che illuminavano il bellissimo viso della piccola sarebbero diventati gli occhi più belli e famosi della storia del cinema. Quando si parla di Elizabeth Taylor non si può non partire dai suoi occhi, anche se può sembrare scioccamente riduttivo, dato che stiamo parlando di una delle più grandi attrici dell’epoca d’oro di Hollywood. Ma proprio grazie a quello sguardo dolcissimo e sognante che la meravigliosa avventura artistica dell’attrice inglese ebbe inizio.

Elizabeth Taylor. Un infinito percorso artistico

Una carriera lunghissima durata oltre sessant’anni, divisa tra cinema e teatro. Una vita vissuta intensamente, con grandi gioie e lancinanti dolori. Otto matrimoni con sette uomini diversi e qualche rimpianto inconfessabile. Come quello che avrebbe desiderato sposare per la terza volta Richard Burton e trascorrere con lui gli ultimi anni della sua vita. Richard Burton morì il 5 agosto 1984, a soli 59 anni per un’emorragia cerebrale, questo impedì che il suo desiderio si avverasse.


Nella sua vita sentimentale, così intensa ed in profondo ossequio alle leggi morali, perché come amava dire Liz: “Ho dormito solo con uomini con cui sono stata sposata. Quante donne possono dichiararlo?, vi è un rimpianto inconfessabile, persino a sé stessa. Quel volto meraviglioso, perfetto, con gli occhi più ammalianti del mondo non erano riusciti a conquistare forse il suo più grande amore: Montgomery Clift. Durante le riprese del film “Un posto al sole” nasce il sodalizio artistico e affettivo con il grande attore americano.

Un amore impossibile

La Taylor si innamora subito dell’affascinante attore omosessuale e quando lui le fa capire le sue vere tendenze, lei gli resterà comunque a fianco come un’amica affettuosa. Sarà Elizabeth Taylor a salvargli la vita quando, una sera del 1956, dopo un party a casa dell’attrice, Clift ha un incidente con l’auto e finisce in un burrone. Liz Taylor lo soccorre immediatamente ed evita all’attore ben più gravi conseguenze. Una volta l’attrice inglese disse: “Senza gli omosessuali Hollywood non esisterebbe.” e lei, ricordando il grande amore provato per Montgomery Clift, ha sempre difeso la libera scelta in ambito sessuale.

Negli ultimi anni della sua vita si è dedicata anima e corpo alla ricerca di fondi per la ricerca contro l’AIDS ed epocali sono rimaste le sue dichiarazioni contro il presidente degli Stati Uniti: “Non credo che il Presidente Bush stia facendo abbastanza per il problema dell’Aids. In effetti non sono nemmeno sicura che sappia cosa significhi la parola Aids.” Quando, con il passare degli anni, iniziò a sfiorire la sua bellezza, venne fuori tutto il carattere forte e determinato di una donna nata STAR e quegli occhi che avevano incantato intere generazioni, illuminarono fino alla fine lodevoli progetti umanitari.

Biografia

Dame Elizabeth Rosemond Taylor nasce a Londra il 27 febbraio 1932.  Di origine americana dato che i suoi genitori si erano trasferiti in Inghilterra da St. Louis, in Missouri, per aprire una galleria d’arte. Allo scoppio della II Guerra Mondiale i Taylor tornano negli Stati Uniti e si stabiliscono a Los Angeles. Un amico di famiglia, avendo notato la particolare bellezza della piccola Liz, suggerisce ai suoi genitori di sottoporla ad un provino per la Universal Pictures. Viene così messa sotto contratto dalla casa di produzione e nel 1942 esordisce sul grande schermo con “There’s One Born Every Minute” di Harold Young, ma il contratto con la major termina subito.

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Liz viene allora chiamata dalla Metro Goldwyn Meyer che la scrittura per interpretare “Torna a casa Lessie” regia di Fred M. Wilcox, è il 1943. Il successo della pellicola è clamoroso. L’anno successivo con “Gran Premio” di Clarence Brown la sua fama si rafforza ulteriormente e a soli 11 anni Liz Taylor è già una star di Hollywood. La sua lunga carriera la vede protagonista di film drammatici, commedie e kolossal diretti da importanti registi: Michael Curtiz “Vita col padre“, 1947, Mervyn LeRoy “Piccole donne“, 1949, Vincente Minnelli “Il padre della sposa“, 1950, e il seguito “Papà diventa nonno“, “Castelli di sabbia“, 1965, George Stevens “Un posto al sole“, 1951, Joseph L. Mankiewicz “Cleopatra“, 1963, Mike Nichols “Chi ha paura di Virginia Woolf?“, 1966, George Cukor “Il Giardino della felicità“, 1976, Franco Zeffirelli “La bisbetica domata“, 1967, e “Il giovane Toscanini“, 1988.

I suoi straordinari compagni di viaggio

Tante anche le star con cui condivide il grande schermo: James Dean, Paul Newman, Gregory Peck, Montgomery Clift, Gary Cooper, Spencer Tracy, Mickey Rooney e soprattutto Richard Burton, suo marito per ben due volte, con cui ha vissuto una tormentata storia d’amore iniziata a Roma, a Cinecittà, sul set di “Cleopatra”. Nel 1961 vince il suo primo Oscar come miglior interprete femminile per “Venere in visone” film del 1960, di Daniel Mann. Vince il suo secondo premio Oscar nella stessa categoria nel 1967 per “Chi ha paura di Virginia Woolf?“.

Aveva ricevuto altre tre candidature nel 1958 per “L’albero della vita” di Edward Dmytryk, nel 1959 per “La gatta sul tetto che scotta” di Richard Brooks e nel 1960 per “Improvvisamente l’estate scorsa” di Joseph L. Mankiewicz. Negli anni ’70 la sua presenza sullo schermo diminuisce sensibilmente e Liz decide di dedicarsi al teatro, anche se nel 1972 vince l’Orso d’argento come miglior attrice a Berlino per “Una faccia di c..” di Peter Ustinov e il David di Donatello come miglior attrice straniera per “X, Y & Zi” di Brian G. Hutton. Più volte candidata anche al Golden Globe, solo nel 1985 le viene assegnato il Cecil B. DeMille Award.

Elizabeth Taylor ed i suoi matrimoni

Otto i matrimoni alle spalle: oltre ai già citati Burton (dal ’64 al ’74 e ancora per meno di un anno dal ’75 al ’76) e Todd (solo un anno tra il ’57 e il ’58), è stata sposata anche con Conrad Hilton Jr., erede del fondatore della prestigiosa catena di alberghi, ma il matrimonio è durato solo tre mesi (tra il ’50 e il ’51, giusto la durata della luna di miele in Europa) per inconciliabili divergenze (secondo gli atti del divorzio); con l’attore Michael Wilding (dal ’52 al ’57) da cui ha avuto i due figli Michael Howard e Christopher Edward; con l’attore Eddie Fisher (dal ’59 al ’64); con il senatore della Virginia John W. Warner (dal ’76 all’82); l’ultimo è Larry Fortensky, un muratore conosciuto in un centro di disintossicazione per alcoolisti sposato nel ’91 da cui ha divorziato nel ’96.

Oltre ai due figli avuti da Wilding, ha due figlie: Elizabeth Frances, avuta da Todd, e Maria adottata insieme a Burton. Gli occhi più belli di Hollywood si chiudono per sempre il 23 marzo del 2011 al Cedars-Sinai Medical Center di West Hollywood di Los Angeles, dove era ricoverata a causa di problemi cardiaci che si trascinavano ormai da tempo. Liz Taylor aveva 79 anni.

Continua, uscita II° parte lunedì 30 agosto 2021

Articolo di Stefano Vori

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