La moda per loro è pura espressione, un mezzo per affermare la propria personalità e il proprio “esserci”, tramite che può portare a un mondo più inclusivo e sostenibile, dove le differenze hanno accezione solamente positiva.
Sono i ragazzi e le ragazze della Gen Z che la fotografa Andreea Bogdan ha incontrato e ritratto per Grazia.it durante le sfilate, partendo dal look che indosserebbero un martedì mattina qualunque, alle loro icone di stile fino a capire cosa si aspettano dalla moda del futuro.
Scoprite chi ha parlato con noi e il loro punto di vista e stile unico
1. Yvonne Zhou
Non ho una style icon precisa. Adoro gli archivi di Helmut Lang, per capi semplici ma con un tocco di design.
Nel futuro vedo la sostenibilità come il movimento più importante. E mi aspetto un costo minore per i capi da acquistare. Non parlo di fast fashion ma di trovare un price point migliore e più accessibile per diversi brand.
2. Tom Weiss
Sono molto ispirato dalle persone che hanno uno stile barocco e camp, che non hanno paura di vivere e esprimere le loro fantasie. Quindi direi style icon come David Bowie, Bjork, Alexander McQueen, Lady Gaga, Amy Winehouse.
Nel futuro la moda dovrà assolutamente prendere una direzione più sostenibile, perché è già arrivata al limite di sfruttamento di tutte le risorse. Ma spero comunque che si riesca a tornare a creare in modo fantasioso e sfarzoso, come facevano Mugler, Galliano e McQueen. Al momento le passerelle sono davvero troppo commerciali.
3. Elisa Mitrofan
Le mie icone di stile sono Françoise Hardy, Marianne Faithfull, la Winona Ryder degli anni 90, e su tutte probabilmente mia madre. Ha un gusto pazzesco.
Sono molto curiosa di vedere come le nuove tecnologie potranno fornirci nuovi mezzi per esprimere la nostra creatività. Credo che la spinta verso una moda più sostenibile sarà forza catalizzatrice per l’innovazione, per creare nuovi tessuti e esplorare campi ad ora sconosciuti.
4. Alex Aiyeniwon
Non esco mai senza occhiali da sole! Sia che ci sia bel tempo o che sia nuvoloso. Ne ho comprato un paio di Versace e faccio sempre in modo che il mio look sia ben abbinato ai miei nuovi occhiali.
La mia icona di stile? Bad Bunny al 100%, ma anche Slick Wood è di grande ispirazione.
Dal futuro della moda mi aspetto più diversità, in tutti i campi. Che siano designer, modelle, e vorrei più piattaforme che promuovano l’inclusività. Spero anche che la moda diventi più accessibile a tutti.
5. Chiara Ghioni
Un martedì mattina qualunque indosserei una camicia vintage.
Non ho una vera e propria icona di stile, mi ispiro a tutte quelle artiste tra la fine del diciannovesimo e inizio ventesimo secolo, come la scrittrice e performer Colette.
Per il futuro spero in una forte presa di coscienza del mondo della moda. Io cercherò sempre più di vestirmi solo con abiti vintage e spero che le persone inizino a fare acquisti nei negozi second hand.
6. Bamar Guye
Gli amici mi chiamano “il ragazzo con il cappello”, per cui non uscirei mai senza qualcosa in testa. Dal mio amato beanie ad un cappello da cowboy.
Mi piacciono le persone che riescono a stupire usando la loro creatività o solo per il fatto di essere diverse. Una di loro è Tyler The Creator. Andate a vedere il suo look e la sua performance ai Grammy’s. Mi piace molto anche il modo di pensare di Alessandro Michele, secondo il quale “strano è bello” e “devi dar luce ai tuoi difetti perché ti rendono speciale”.
La moda nel futuro deve significare una sola cosa: libertà! Può sembrare una parola banale ma non lo è. La moda ci darà sempre più la possibilità di esprimere la bellezza e la diversità senza essere giudicati. Diverse culture lontane le une dalle altre si uniranno per creare il look migliore. E anche per dare nuova vita a vecchi abiti. Spesso acquisto accessori e abiti second hand e li indosso come fossero nuovi.
7. Miragal
Mi piace vestirmi in modo semplice, i miei capelli sono il mio miglior accessorio, ma per una mattina qualunque direi che sceglierei un crop top nero a collo alto e jeans a vita alta con una cintura vintage.
Non ho una style icon unica perché sono ispirata costantemente da diversi stili, ma se proprio dovessi fare un nome direi Solange.
Dal futuro mi aspetto sempre più inclusività. Rappresentare qualunque tipo di persona è davvero importante ora.
8. Reto Zarch
Uno dei pezzi preferiti del mio armadio sono i miei pantaloni di Margiela.
Le mie icone di stile sono Cody Fern, Harry Styles e Simone Rutigliano.
Dai giovani designer del futuro mi aspetto che ci sia maggior interesse riguardo alla sostenibilità e che le diverse linee confluiscano in un’unica collezione senza gender.
9. Nnamdi Nwagwu
Di solito il martedì indosso pantaloni morbidi e ampi neri, una t-shirt bianca e le sneakers.
Le mie icone di stile sono Tamu McPherson ovviamente, ma anche Audrey Hepburn e David Bowie.
Dalla moda vorrei maggior inclusività e che la diversità diventi un vero e proprio valore per tutti noi che cerchiamo di mettere quel tocco di particolare nella vita di tutti i giorni.
10. Enzo Ruiz
Il martedì indosso una cosa qualunque, basta che sia stirata e piena di colori.
Io sono la mia stessa icona di stile, ma se proprio dovessi dirvi chi potrebbe aver influenzato i miei look direi gli hippies.
Sinceramente non ho grandi aspettative per la moda del futuro. Sono curioso di quello che potrebbe succedere, certo, ma viviamo in un mondo in costante cambiamento e credo che tutto potrebbe essere considerato moda. Sta tutto nella personalità di chi indossa i capi.
11. Rouguy Faye
Il martedì di solito è un giorno molto lungo, per cui il mio look deve essere pratico ma con un tocco di eleganza. Ad esempio un abito lungo indossato con degli stivali comodi.
Non ho delle vere e proprie icone di stile ma alcuni brand e persone mi ispirano molto, ad esempio Thom Browne, Alexander McQueen o lo stile del modello Alton Mason. Un tocco elegante è sicuramente alla base del mio guardaroba.
Anche se inizia a vedersi un po’ più di inclusività, c’è ancora molto da fare per far spazio a tutte le comunità. La moda, prima di essere arte, deve essere accessibile a tutti in quanto chiunque può indossare abiti e identificare il proprio stile. Tutto il mondo compra e usa la moda, e non è perché siamo in Europa che dobbiamo favorire una comunità invece che un’altra. La storia del continente in cui siamo dovrebbe incoraggiarci a fare proprio l’opposto. Penso alla Francia, il mio paese, che io promuovo con orgoglio. I designer e i casting director devono evolvere includendo qualunque tipologia di persona nei loro show, perché riflettano il cambiamento che avviene nei diversi paesi.
12. Isaiah Hamilton
Per uscire un martedì qualunque indosserei probabilmente un cappello cool. Per me gli accessori sono la parte più importante del look, quindi forse anche una collana, delle sneakers particolari e… un’ottima Colonia!
Le mie icone di stile? Prince, Jimi Hendrix, Pharrell, Lenny Kravitz e Tom Ford.
Mi aspetto che la moda torni ad essere chic e che evolva dallo streetwear per andare verso l’eleganza anni 90 con un tocco di New Age.
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