Coronavirus, #BuildforCOVID19: l’Oms lancia un hackathon globale

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A computer graphic on the subject of face recognition. Photo: Sven Hoppe/dpa

Getty Images

LOrganizzazione mondiale della Sanità chiama a rapporto gli sviluppatori di tutto il mondo per cimentarsi in un hackaton (evento a cui partecipano esperti di diversi settori dell’informatica, ndr) dall’hashtag #BuildforCOVID19, che punti a progettare software anti-Coronavirus.

Cosa vuol dire?

Nella pagina dell’iniziativa si legge: «L’obiettivo è creare uno spazio online in cui gli sviluppatori possano ideare, sperimentare e costruire soluzioni software per contribuire a far fronte a questa crisi».

Dalla sanità, all’intrattenimento, sono 7 le aree di interesse principali. Si spazia dalla medicina (ad esempio telemedicina, supporto agli operatori sanitari, tracciamento dell’epidemia) alle soluzioni per le persone più vulnerabili come gli anziani.

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Dai sistemi di insegnamento a distanza e di telelavoro a forme innovative di intrattenimento e di contatto con amici, familiari e vicini per combattere l’isolamento sociale.

Una soluzione subito utilizzabile

Il concorso, le cui iscrizioni su Devpost si chiuderanno il 30 marzo, è organizzato insieme a diverse altre aziende tecnologiche tra cui Facebook, Microsoft, Twitter, TikTok, WeChat, Pinterest, Slack e Giphy.

Una volta registrati sulla piattaforma, i partecipanti devono produrre un video di presentazione di non più di due minuti. L’obiettivo è trovare una soluzione che possa essere utilizzata immediatamente e in tutto il mondo.

A lot of engineers at Facebook and at companies and universities around the world are asking how they can get more…

Geplaatst door Mark Zuckerberg op Dinsdag 24 maart 2020

La giuria si riunirà per esaminare i progetti a partire dal 30 marzo e i risultati saranno pubblicati il 3 aprile 2020. Il vincitore non riceverà denaro, ma la soluzione sarà ampiamente trasmessa attraverso l’ “ecosistema tecnologico” e dai partner dell’evento.

I fronti interessati

Fra gli esempi citati dall’Oms, ci sono:

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soluzioni in grado di fornire informazioni sanitarie accurate in tutto il mondo, in lingue e formati comprensibili a tutti soprattutto per i paesi e le popolazioni a rischio

supporto agli operatori sanitari in prima linea, telemedicina, strategie di tracciamento e contenimento dei contagi, sviluppo di app per trattamenti e diagnosi.

soluzioni per persone più a rischio: come, accesso a pasti e generi alimentari e sostegno a chi sta perdendo lavoro e reddito.

per le imprese ogni tipo di soluzione in grado di sostenere i problemi da affrontare per non chiudere. Collaborazione con i team già attivi per spostare parti delle attività online.

comunità connesse: promozione della connessione con amici, familiari e vicini per combattere l’isolamento social. Soluzioni in grado di facilitare la digitalizzazione dei servizi pubblici per i governi locali.

istruzione: ambienti e strumenti di apprendimento alternativi per studenti, insegnanti e interi sistemi scolastici.


intrattenimento: alternative alle forme di intrattenimento tradizionali che possono mantenere integri il talento e il pubblico.

“WHO Health Alerts”

Facebook si dà da fare e, oltre a collaborare per la realizzazione dell’hackathon, ha unito le forze con l’Organizzazione Mondiale della Sanità per diffondere una corretta informazione sull’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del coronavirus Sars-CoV-2. Da poco, è attivo sull’app di messaggistica istantanea WhatsApp “WHO Health Alerts”, un nuovo servizio che permette di ricevere direttamente sul proprio smartphone tutti gli aggiornamenti dell’Oms sulla pandemia di Covid-19.

Per attivare il servizio è sufficiente cliccare da smartphone su questo link e inviare un semplice messaggio con scritto “hi”. Una volta superato questo step, è possibile scegliere quali informazioni ricevere

Instagram da priorità ai post ufficiali

Anche Instagram non sta certo con le mani in mano: ha comunicato che rimuoverà dagli account raccomandati e dai post consigliati tutti i contenuti riguardanti il coronavirus, a meno che non provengano da fonti ufficiali, e darà una minore visibilità anche ai post che contengono informazioni valutate false da “fact checker” esterni.

Chi farà ricerche sul Covid-19 vedrà comparire come primi risultati i post di fonti autorevoli come l’Oms e i Ministeri nazionali della Salute. 

Chi pubblica Storie avrà a disposizione nuovi adesivi per condividere informazioni corrette, tra cui quelli per ricordare di lavarsi le mani e mantenere la distanza di sicurezza. 

Sarà poi presente sempre di più per i diversi Paesi l’adesivo “Donazione”, e sarà più facile individuare le organizzazioni non profit.

L’ultima novità è l’adesivo Stay Home, Io resto a casa: ogni account seguito che usa lo sticker entra a far parte di una Storia condivisa.

 

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