Bruce Springsteen e la Sua America. Vi sono persone, e personaggi, che hanno nella loro voce, nei loro occhi, nelle loro parole qualcosa di unico, ammaliante. Vi sono persone, e personaggi, che amiamo incondizionatamente, perché li conosciamo, conosciamo il loro pensiero, magari espresso attraverso i loro libri, articoli o canzoni. Vi sono persone, e personaggi, con i quali non parleremo mai e che, nonostante ciò, rappresentano i punti cardinali del nostro pensiero, le linee guida o, più semplicemente, dei riferimenti, durante la nostra esistenza.
Lo spot per Jeep di Bruce Springsteen
Nella giornata di ieri è apparso su tutti i media il mini film “The Middle” (“Al centro”), spot del marchio automobilistico Jeep, con il volto di Bruce Springsteen. Spot nato non per un’occasione qualsiasi, ma per l’occasione, ovvero per il Game Day, il giorno della finale del campionato di football americano, dove a contendersi il prestigioso titolo troviamo i Tampa Bay Buccaneers (i vincitori del titolo) e i Kansas City Chiefs. Il giorno in cui l’America si ferma e, non potendo assiepare lo stadio causa pandemia in corso, gli americani s’incollano davanti alle televisioni. Ed è lì che appare il mitico Boss, Bruce Springsteen, a bordo di una Jeep CJ – 5, anno 1980.
Bruce Springsteen e la Sua America. Il luogo simbolo
A bordo della sua datata auto, Springsteen si mette in viaggio, fino ad arrivare nel Kansas, più esattamente alla famosa Cappella che si erge al centro degli Stati Uniti,” una chiesa situata nel centro esatto degli Stati Uniti, che non chiude mai: tutti sono i benvenuti per incontrarsi qui nel centro, e non è un segreto che il centro è diventato difficile da raggiungere ultimamente”, recita Springsteen. Sulla cartina degli Stati Uniti questo puntino rosso indica esattamente il centro dei 48 stati. Il centro come punto d’incontro, d’Unione. Unione, la parola magica. L’Unione da ritrovare, con forza e determinazione, perché l’America è una e una sola e deve essere unita. Trump è il passato, ora occorre ripartire. L’America deve ripartire.
Bruce Springsteen e la Sua America. Le sue parole
Ascoltare le parole di Bruce Springsteen, ascoltare la sua voce, roca ma penetrante, sussurrata ma emozionante, ci riconsegna quello straordinario comunicatore che abbiamo conosciuto ascoltando le sue canzoni. Il racconto di un’America non egoista, non chiusa, ma quell’America che il mondo ha conosciuto ed amato: aperta a tutti, in grado di dare voce a tutti e dare a tutti l’opportunità di realizzare qualsiasi umano sogno. Quella che lui chiamava, ina sua splendida canzone, “The promised land” (La terra promessa). Il paesaggio innevato e il suono del violino regalano soavità alle parole di Springsteen, che sono chiare, nette, incisive: “Abbiamo attraversato deserti e scalato le vette più alte, possiamo superare questo divario. Bisogna ritrovare l’equilibrio tra la paura, che non è il meglio di ciò che siamo, e la libertà, che non è di proprietà di pochi, ma è un bene comune. Possiamo superare le divisioni, la nostra luce è sempre stata trovata, lungo la nostra strada di americani, alla fine delle tenebre.”
Un lungo corteggiamento
Si narra che l’ex amministratore delegato di FCA, il compianto Sergio Marchionne, ammiratore di Bruce Springsteen, corteggiasse il Boss per farlo diventare il volto del gruppo automobilistico. Analogamente, per oltre un decennio, Olivier Francois, attuale capo marketing della neonata Stellantis, ha inseguito, insistentemente, Bruce Springsteen, ma arrivava, puntualmente, la doccia gelata del manager del Boss, Jon Landau, che rispondeva: “Bruce non è in vendita e nemmeno in affitto. Non ha bisogno di niente di quello che potete offrirgli.” Questa volta, però, vi era qualcosa di diverso. La storia americana impone, ora, un cambiamento radicale ed il suo volto, la sua voce, la credibilità del personaggio acquisita in oltre quarant’anni di carriera, il suo essere sempre stato coerente con le sue idee, possono essere un veicolo straordinario di promozione verso un cambiamento epocale.
Non uno spot per una casa automobilistica e per le sue automobili, ma un messaggio per una nuova America, l’America del Boss Born in the USA.
Vi sono persone, e personaggi, che hanno nella loro voce, nei loro occhi, nelle loro parole qualcosa di unico, ammaliante. Vi sono persone, e personaggi, che amiamo incondizionatamente, perché li conosciamo, conosciamo il loro pensiero, magari espresso attraverso i loro libri, articoli, canzoni. Vi sono persone, e personaggi, come Bruce Springsteen che il tempo, le mode ed il cambiamento del vento politico non hanno mutato, dove coerenza non è soltanto una parola, ma una regola di vita. Thank you Boss!
