Riscoprire Borowczyk
È stato un regista sempre “troppo”: troppo trasgressivo per i censori ma anche troppo raffinato per i cine-guardoni. Il polacco Walerian Borowczyk ha sempre pagato le sue scelte con l’emarginazione, ieri regista di culto per pochi, oggi dimenticato dopo la morte. Per scoprirlo si può navigare su Mubi, un canale streaming specializzato in cinema d’autore, dove sono noleggiabili Goto, l’isola dell’amore (1969) e I racconti immorali di Borowczyk (1973, il suo film più famoso).
La sorpresa Losey
Sempre su Mubi, è disponibile questo mese (secondo la regola per cui un film è a disposizione degli abbonati per trenta giorni) forse il più bello dei film di Joseph Losey, sicuramente uno dei suoi più acidi e caustici: L’incidente, storia dello scontro tra uno studente e due professori di Oxford per la bella Anne (Jacqueline Sassard, un volto da riscoprire). Lotta di classe e di civiltà dentro un mondo che so oca ogni passione in nome della compostezza formale e del potere.
La Cina ai tempi di Mao
Mamma RaiPlay mette a disposizione gratuitamente il più discusso dei documentari firmati da Michelangelo Antonioni, quello girato nel 1972 nella Repubblica Popolare cinese, ai tempi del socialismo reale di Mao.
Chung Kuo (cioè il “paese di centro”, il nome ufficiale della Cina per i suoi abitanti) scontentò tutti, ma cinquant’anni dopo è un documento straordinario su un mondo ai tempi quasi sconosciuto, dove la Rivoluzione culturale si scontra con tradizioni antichissime.
Un grande ritorno
Mustang Entertainement e Sony mettono nuovamente a disposizione degli appassionati in dvd uno dei capolavori del Fritz Lang americano, Il grande caldo, quello con Gloria Grahame che ha il volto diviso a metà da una bruciatura, metà “a affascinante” e metà “sfigurata”, perfetta incarnazione dell’idea langhiana secondo cui le persone sono sempre il risultato di pulsioni opposte. A guidare l’inchiesta, il poliziotto Glenn Ford, qui implacabile vendicatore solitario contro un perverso Lee Marvin.
Ricordando Lucia
Non un’autobiografia, ma un racconto ricchissimo di aneddoti e ricordi, dalla vita nella Milano popolare d’anteguerra al titolo di Miss Italia, dai primi film agli amori (su tutti Dominguin), dai figli al ritiro dai set.
L’ha scritta Roberto Liberatori (Lucia Bosé. Una biografia, Edizioni Sabinae) ed è un bel modo per ricordare l’attrice appena scomparsa, se non si hanno sottomano i film che l’hanno resa celebre (ma La signora senza camelie di Antonioni si trova facilmente completo su YouTube).
L’articolo #iorestoacasa: i film da riscoprire secondo Paolo Mereghetti sembra essere il primo su iO Donna.