Non è un segreto che il rapporto tra il rapper Fabri Fibra ed il fratello e cantante Nesli non sia dei più rosei, per usare un eufemismo. Prima dell’intervista con Il Messaggero, quest’ultimo pochi anni fa rivelò a Vanity Fair: “Io lui non lo odiavo, ho imparato a odiarlo“. Poi ha proseguito affermando: “All’epoca lui faceva freestyle con un dj. Stare lì a guardare mi annoiava. Allora prendo in mano il microfono, e comincio anche io. Prendiamo treni, suoniamo nei locali. Poi Fabri decide di partire per l’Inghilterra. Tiro su uno studio. Ci chiama la Universal. Siamo in due. Poi qualcosa inizia a non andare. Per loro ero un accessorio, l’eterno secondo. Eppure, se non fosse stato per me, Fabri Fibra starebbe ancora a montare i tappi alle penne in Inghilterra. Quando lui torna da Londra la bolla scoppia, e capiamo che stiamo combattendo una guerra su due fronti”. Non le migliori premesse per una pace, ma non è finita qui.
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Nesli Fabri Fibra litigio: “Mi rinnega come fossi il suo peggior nemico”
Nesli ha proseguì il suo racconto sulle pagine di Vanity Fair dichiarando: “Lui su quelle basi musicali sparava a zero con un gusto morboso e una cattiveria gratuita, io ambivo al positivo, al lato buono che c’è, a costruire una carriera sana da professionisti, non sulla pelle dei cadaveri. Un parente che fa la tua stessa cosa con la stessa etichetta, se funziona, è un problema”. Quindi, Nesli ha proseguito: “Lui da subito è poco rispettoso: cala il silenzio, che insieme all’ostruzionismo è una chiara dichiarazione d’intenti. Prende a collaborare con qualsiasi emergente, il mondo che detestava di colpo diventa friendly. Mi rinnega, mi ripaga a indifferenza, come fossi il suo peggior nemico. Già con Applausi per Fibra non eravamo più né soci né amici né fratelli. Estranei, che non si devono incontrare. Nelle interviste quando gli chiedono di me butta lì due o tre paroline, che stanno sempre per: ‘Scrive bene, ma qui siamo in serie A, non tiriamo fuori la C’”.
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Nesli oggi: “Non ci vediamo dal 2008”
Nesli ha rilasciato in questi giorni un’intervista per Il Messaggero in cui si è nuovamente aperto sul discorso legato al litigio con il fratello Fabri Fibra, che prosegue da oltre 15 anni. Al cantante, infatti, è stato chiesto cosa volesse significare nel brano Lazarus, secondo pezzo del nuovo ed ultimo disco, la frase: “Da mio fratello ho imparato come scordarsi“. Il rapper ha risposto: “Cosa è successo l’ho raccontato migliaia di volte. Non ci vediamo dal 2008 e non aggiungo altro. Siamo come gli Oasis“. Il giornalista ha quindi chiesto chi fosse Liam e chi Noel dei due. Nesli, scherzando ha rivelato: “Mi piace poter dire di essere io Liam anche solo per vantarmi di aver avuto belle ragazze“.
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Tornando a citare gli Oasis, il giornalista de Il Messaggero ha chiesto:”Nel 2020 un impresario offrì 100 milioni di sterline a Liam e Noel per una reunion, che alla fine non si fece. Quella dei Tarducci quanto vale?”. Nesli ha affermato: “Dal milione di euro in su“. Per poi proseguire dicendo: “Non accetterei per soldi ma per il piacere di tornare a parlare con mio fratello sì. Sono un fan del tempo: può essere la migliore delle cure. L’ho sperimentato sulla mia pelle, nei mesi della depressione: è lei il seme cattivo del titolo del disco”. Fabrizio accetterà?