La rivoluzione delle tradizioni ha ormai preso piede all’interno delle fila monarchiche inglesi, spazzando via anni e anni di tradizioni consolidate. La Regina Camilla pare stia seguendo la linea d’innovazione del consorte. A quanto pare accanto alla regina non si troveranno più le dame di compagnia, lasciando spazio alle amiche della regina, con mansioni ovviamente ridimensionate e senza alcun corrispettivo in denaro. Il cambiamento è epocale e riguarda anche il ruolo che ricopriranno le nuove dame della corte.
Camilla dame di compagnia: un taglio netto con la tradizione
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Partiamo dal nome: le signore amiche della regina Camilla, non saranno chiamate dame di compagnia ma semplicemente “signore di casa” e, rispetto al passato, non svolgeranno le mansioni relative alla corrispondenza, all’amministrazione e alla pianificazione delle giornate, ma più che altro, aiuteranno Camilla durante i suoi eventi. A ripagare l’impegno solo un rimborso spese. Ma vediamo chi farà parte di questo nuovo gruppo accanto alla nuova Regina Consorte.
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Tra le fortunate amiche, riceveranno il titolo di Signore della casa la marchesa di Lansdowne, Jane von Westenholz, Lady Katharine Brooke, Sarah Troughton, Lady Sarah Keswick e la baronessa Chisholm. Ma a parte le donne sopracitate, la regina ha anche nominato un cavaliere personale, il maggiore Ollie Plunket che sarà, in termini informali, l’assistente di Camilla. Seppur non dichiarato, questo nuovo assetto verrà reso ufficiale tra pochissimi giorni, in sede del ricevimento contro la violenza domestica e sulle donne. Questa novità rientra nello sfoltimento voluto da re Carlo III.
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Carlo e Camilla taglio dipendenti: una monarchia che cambia
Infatti, dobbiamo ricordare che il nuovo sovrano ha da tempo iniziato a rendere la monarchia più leggera, sfoltendo o ricollocando oltre 100 dipendenti di Clarence House, cercando di ristringere la cerchia solo a pochi e fidati sudditi. Ad essere sulla linea di pensiero del monarca è anche il figlio William che, con la consorte Kate, condividono a pieno il pensiero, unendosi alla volontà di rinnovo, con l’idea di abolire gli inchini e la regola per cui bisogna essere chiamati mediante i titoli reali e non il proprio nome. Sembra che la strada per il raggiungimento di questi obiettivi sia sterrata.