Ho appena finito di vedere una delle miniserie, secondo me, più belle e ben fatte degli ultimi tempi, come si evince dal titolo “La Regina degli Scacchi” titolo originale (The Queen’s Gambit) prodotta in esclusiva da Netflix.
La trama è tutt’altro che scontata, non mancano ne i colpi di scena ne la suspense, ambientato a cavallo tra gli anni’50 e ’60, nell’America dove le donne erano mogli e mamme, ma la protagonista e da subito diversa.
La cosa che più mi ha colpito è l’attrice, sia la bambina ma soprattuto da adulta, interpretata da una spettacolare Anya Taylor-Joy, attrice statunitense, l’espressione dei suoi occhi e del suo corpo sono una cosa fantastica, una semplice partita di scacchi diventa tutt’altro che noiosa, anzi adrenalina pura.
Nella serie si chiama Elizabeth Harmon, che si fa chiamare sempre Beth, inizia la sua storia in orfanotrofio a 9 anni, e diventa da subito, dopo un’incontro inaspettato con il custode nel seminterrato, una straordinaria giocatrice di scacchi, fino ad arrivare passando per svariati tornei e sprofondando nei fumi dell’alcol e delle pillole, a scontrarsi con il campione del mondo, il russo Borgov, ed è proprio in Russia che si lascia alle spalle il baratro grazie l’ancora di salvezza per eccellenza “l’amicizia”.
L’ambientazione è perfetta, sia i costumi che le scenografie sono perfette, non ho trovato difetti ma solo pregi, i dialoghi sono scorrevoli e le scene mai noiose.
Non voglio spoilerare più di così, quindi vi dico solo che sarà una lunga avventura, di 7 puntate da circa 1 ora ogni una, un susseguirsi di colpi di scena, incontri e rotture con i vari personaggi della miniserie.
Una cosa è certa vi terrà incollati allo schermo dall’inizio fino alla fine.