Una pendolare alcolizzata, un ex marito da spiare e una donna inghiottita nel nulla: La ragazza del treno – stasera su Rai Movie alle 21.10 – ha tutti gli ingredienti del thriller paranoico classico. Ancorato alla tradizione del genere – con un occhio speciale rivolto ad Assassinio sul treno di Agatha Christie – il film è però intriso anche di suggestioni contemporanee. Modello dichiarato è infatti quel Gone Girl di David Fincher, diventato la pietra di paragone per ogni tentativo di giallo.
Tratto dal best seller di Paula Hawkins e diretto da Tate Taylor – regista di The Help – La ragazza del treno ha per protagonista una Emily Blunt assolutamente inedita e sorprendente. In un ruolo scomodo e non certo alla portata di tutte. La sua Rachel è infatti un concentrato di frustrazioni, fobie e auto distruzione, alle prese con un percorso di riappropriazione di una vita che, in fondo, ha vissuto soltanto di riflesso.
La ragazza del treno al cinema
Il film racconta di Rachel Watson, giovane donna che non ha superato né suo divorzio né il fatto che il suo ex si sia prontamente risposato. Per lenire il dolore si attacca un po’ troppo alla bottiglia, arrivando anche a perdere anche il lavoro. Ciononostante, ogni mattina sale sul treno dei pendolari come se ancora dovesse recarsi in ufficio, fantasticando sulle cose e le persone che osserva dal finestrino. In particolare, su una coppia che – nella sua immaginazione un po’ deviata dai fumi della vodka – ritiene perfetta. Tutto cambia quando un mattino vede la donna idealizzata assieme a un altro uomo, e ancora di più quando sospetta la sua scomparsa. Cosa che la spinge a un’indagine, i cui risultati però conducono a un risultato sconcertante.
Il fenomeno letterario
Uscito nel 2015 e diventato presto “il giallo dell’estate” , il romanzo di Paula Hawkins è schizzato rapidamente al secondo posto nelle classifiche inglesi, mentre in America a una settimana dalla pubblicazione era stabile al primo. Un successo clamoroso, tanto che ai 24 editori che avevano acquistato i diritti – in l’Italia Piemme – se ne sono aggiunti molti altri, per un totale strabiliante di 41.
Scrittura semplice e scorrevole, capitoli brevi, spesso di una o due pagine, alternanza tra passato e presente. La ragazza del treno convince perché tiene costantemente all’erta e corrisponde alla classica “lettura da ombrellone”, che rilassa, divertire e appassiona. Fino al colpo di scena finale – da brivido anche se facilmente intuibile già a metà lettura. Nonostante tutto soltanto negli Stati Uniti, la somma delle copie vendute supera 3 milioni.
Emily Blunt
Con quei numeri c’era molta attesa per la trasposizione cinematografica. L’annuncio però di Emily Blunt nel ruolo di Rachel ha creato subito del malumore. Anche da parte della Hawkins, che voleva assolutamente Michelle Williams. La colpa della Blunt? Essere troppo attraente per il ruolo dell’alcolista cronica (Michelle ringrazia). I truccatori fortunatamente hanno aggirato il problema, studiando a fondo la pelle dei veri alcolisti e applicando un trucco a Emily il più verosimile possibile a chi beve.
Un look emaciato a cui ha contribuito anche lo stato dell’attrice, incinta durante le riprese – e perciò non proprio fresca come una rosa; un segreto a conoscenza solo del co-protagonista Justin Theroux –. Il risultato? Un’interpretazione credibile, ma non già solo per il trucco. Soprattutto per la bravura di Emily, riuscita a restituire tutta la complessità multiforme di una donna che – nonostante l’apparente risoluzione finale – ha tutte le caratteristiche per precipitare di nuovo nelle ossessioni di partenza.
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