“Un po’ sto a casa”: su Rai Play arriva lo spin-off irresistibile di “Un posto al sole”

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Orfani di Un posto al sole? Nessun problema. Su Rai Play è arrivato Un po’ sto a casa – spin-off della soap più longeva d’Italia in onda ogni giorno alle 18, dal lunedì al venerdì. I motivi di questa novità li conosciamo bene: l’emergenza sanitaria da Coronavirus, che ha bloccato tutte le produzioni. Cosicché se qualcuno appunto fosse stanco delle puntate cult del daily drama che Rai3 sta trasmettendo al posto dei nuovi episodi, ecco l’alternativa.

Del resto non si poteva lasciare troppo in sospeso il pubblico fedele alla soap da oltre 24 anni. Già, perché Un posto al sole è un successo duraturo senza cedimenti, da quando cioè Giovanni Minoli ne capì le potenzialità guardando il format originale, quello australiano. Trasformato poi in una macchina produttiva caso unico della nostra televisione. Un po’ sto a casa è invece il risultato della fedeltà della produzione, dei tecnici e degli attori: 40 micro episodi realizzati da remoto in cui Palazzo Palladini – da sempre il crocevia delle vicende dei protagonisti – si prepara ad affrontare la delicata Fase 2.

La Fase 2 di Un po’ sto a casa

Terminato il lockdown, i condomini di Palazzo Palladini sono alle prese con il parziale ritorno alla normalità. Con gli attori Patrizio Rispo, Nina Soldano, Francesco Vitiello e tutti gli altri impegnati nella lenta ripartenza della loro piccola comunità. Come nella prima puntata andata in onda ieri, dove Silvia – la proprietaria del Caffè Vulcano – si accerta che il runner Diego consegni con puntualità gli ordini effettuati online dai clienti.

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Negli episodi di Un po’ sto a casa infatti ciascun protagonista è al centro di store brevi, in cui condivide con un amico o parente un’idea, un piccolo progetto, una proposta legata alla sua attività lavorativa. O semplicemente racconta quello che è accaduto nella giornata trascorsa.

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Il cast di “Un posto al sole”. (ANSA)

Dove eravamo rimasti

In oltre 5.000 puntate Un posto al sole ha affrontato numerosi temi “caldi”. Dall’emarginazione alla violenza sulle donne, dai padri che rifiutano l’omosessualità dei figli ai migranti ridotti in schiavitù. Senza dimenticare la camorra, male inestirpabile di Napoli e provincia. In Un po’ sto a casa – in attesa di riannodare tutti gli intricati fili delle ultime vicende – ritroviamo per esempio Raffaele, il portiere di Palazzo Palladini, che non abbandona mai la sua guardiola e si trastulla con le parole crociate.

Viola invece è alle prese con brevi lezioni di storia dell’arte da casa, in attesa di poter tornare a fare la guida turistica mentre Silvia è bloccata a Indica con la madre e il patrigno Otello.

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