Thriller dell’inconscio
– dove il passato e il presente si mescolano di continuo – Tornare di Cristina Comencini da oggi è in streaming sulle principali piattaforme. Meglio elencarle anche se ormai familiari: Sky Primafila Premiere, Timvision, Chili, Google Play, Infinity, CG Digital, Rakuten TV. La scelta, ovviamente è dettata dalla volontà di non rinunciare alla diffusione dei prodotti già pronti; nonostante le restrizioni imposte in questo periodo, che hanno richiesto la chiusura temporanea delle sale. Presentato lo scorso autunno alla Festa del Cinema di Roma, il film segna il ritorno di Giovanna Mezzogiorno dopo La bestia nel cuore del 2005: ultima collaborazione con la regista romana.
E come in quel film, anche Tornare promette di raccontare il passaggio a nuove consapevolezze dell’essere donna. Attraverso i traumi repressi di un’intricata storia familiare ambientata a Napoli – con Giovanna Mezzogiorno al centro di questo lento disvelamento. Il film arricchisce così il catalogo di ritratti di donne sensibili e tormentate, che la regista romana “dipinge” da anni con estrema precisione.
La trama di Tornare
«Non c’è passato, non c’è presente, non c’è futuro. Il tempo è solo un modo di rappresentare il cambiamento». Tornare inizia così, con le parole del fisico e saggista Carlo Rovelli ad introdurre Alice (Giovanna Mezzogiorno). Una quarantenne che negli anni Novanta rientra dall’America dopo una lunga assenza. Perché è morto il padre – e per assolvere ai compiti legati al lutto si sistema nella casa di famiglia. Disabitata da molto tempo.
D’accordo con la sorella ha deciso di venderla, e perciò bisogna svuotarla di tutto. Inaspettatamente, nello “scavo” Alice scopre che la dimora è abitata in realtà da una bellissima ragazza, che le somiglia molto. Con lei inizia un dialogo intenso, come sembra promettente anche il legame che si crea con Marc, uomo affascinante e gentile incontrato per caso alla commemorazione funebre del padre. Per Alice si schiude così un mondo nuovo. Intrigante e un po’ misterioso, che apre squarci sul suo passato e sulla sua esistenza.
Il cinema “al femminile” di Cristina Comencini
«Tornare è l’indagine di una donna, Alice, su quello che è accaduto prima della fuga dalla sua città. Gli oggetti, i luoghi e le persone appaiono e scompaiono come pezzi del rebus di una vita, misteriosi segni che la protagonista deve interpretare e risolvere». Con queste parole Cristina Comencini ha riassunto il suo ultimo film. Regista e scrittrice che da sempre – anche nei suoi romanzi che di frequente adatta per il grande schermo – esplora i rapporti familiari e le conseguenze dei piccoli o grandi traumi legati all’età dell’infanzia. Con l’acuta sensibilità ereditata dal padre Luigi, considerato da pubblico e critica come “il regista dei fanciulli” per eccellenza.
Altra protagonista d’eccezione della pellicola è la città di Napoli, un set inedito per la Comencini, nonostante i ricordi personali che la legano al capoluogo campano. «Napoli è ricordata, deformata, angosciante e bellissima, luogo anche della mia memoria giovanile» ha dichiarato la Comencini «Ho svuotato la scenografia e la città, le ho rese non naturalistiche né legate all’epoca, sono spazi senza tempo, depurati da elementi realistici»
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