Streptococco nei bambini: sintomi, pericoli e cura efficace

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Lo streptococco nei bambini è un’infezione molto frequente, un problema che si presenta spesso soprattutto quando frequentano asili, scuole, centri sportivi, ecc. Si tratta di un batterio che può appartenere a ceppi diversi, annidarsi in varie zone del corpo e comportare sintomi differenti a seconda dei casi. Vediamo cosa fare e come intervenire senza farsi prendere dal panico. Prima di proseguire però, vogliamo suggerirti un utile video con alcune regole d’igiene per i più piccoli.

Che cos’è lo streptococco nei bambini?

Non bisogna pensare subito allo streptococco ogni volta che il bambino ha mal di gola e febbre, infatti nella maggior parte dei casi le cause possono essere altre. E’ utile sapere che gli streptococchi sono un gruppo di batteri caratterizzati da una forma sferica. Ne esistono vari tipi, e mentre se alcuni risultano innocui per l’uomo, altri possono essere causa di varie malattie come faringiti e tonsilliti, otiti, polmoniti, meningiti, infezioni generalizzate (sepsi).

Tra questi, lo Streptococcus Pyogenes, oppure streptococco beta-emolitico gruppo A, è il principale batterio che causa faringite e faringotonsillite. Dopo questa panoramica è bene specificare che nella maggior parte dei casi la faringite ha origine virale e solo nel 20-30% dei casi può essere provocata dal batterio dello streptococco. La faringite da streptococco è più frequente nei bambini di età scolare e negli adolescenti, tra i 5 e i 15 anni d’età. Nella maggior parte dei casi non si presenta mai prima che il bambino abbia compiuto 3 anni.

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cause dello streptococco nei bambini© GettyImages

I sintomi più frequenti dello streptococco nei bambini

Il discorso sui sintomi da streptococco è piuttosto complesso, soprattutto perché bisogna considerare tanti fattori. Una faringotonsillite da streptococco si caratterizza per forte e improvviso mal di gola, febbre alta (superiore ai 38° C), arrossamento della faringe e delle tonsille, presenza di piccoli puntini rossi sul palato molle e di piccole placche sulle tonsille, ingrossamento delle ghiandole del collo, poste sotto le mandibole. Altri sintomi possono essere:

  • cefalea,
  • dolore di stomaco,
  • nausea o vomito, specialmente nei bambini.

Bisogna considerare che le placche possono essere presenti anche in tonsilliti di origine virale, come nel caso delle infezioni da adenovirus o mononucleosi, per cui il semplice fatto di vederle non può bastare per fare una diagnosi di infezione da streptococco.

Se invece la febbre nel bambino è tendenzialmente bassa e sono presenti anche altri sintomi come raffreddore, congiuntivite, raucedine o diarrea, è estremamente probabile che il mal di gola sia causato da virus e non da batteri.

sintomi dello streptococco nei bambini© GettyImages

Streptococco nei bambini: come fare la diagnosi

Fare la diagnosi riguardo lo streptococco nei bambini non è facile, spesso anche i medici esperti e specializzati per togliere ogni dubbio ricorrono al tampone. L’osservazione clinica spesso e volentieri non basta e solo il tampone faringeo potrà eliminare ogni dubbio. Poiché i sintomi possono essere simili a quelli provocati da altri virus o batteri, nessun medico, per quanto bravo, riuscirà a fare una diagnosi di infezione da streptococco basandosi solo sui sintomi che osserva.

L’osservazione clinica è comunque importante e serve al medico per capire in quali casi è opportuno fare il tampone, infatti non è detto che questo sia assolutamente necessario. Solo attendendo il risultato di questo esame si potrà fare chiarezza, e capire se è presente o meno infezione da streptococco nei bambini.

diagnosi dello streptococco nei bambini© GettyImages

Quando è utile il tampone faringeo e come farlo?

Cominciamo specificando che il tampone per testare l’infezione da streptococco nei bambini, non va fatto nei soggetti asintomatici, ovvero tutti coloro i quali non presentino mal di gola e febbre. Si stima che circa il 30% dei bambini sia portatore asintomatico del batterio, quindi ci sono bambini che hanno lo streptococco, e risulterebbero positivi al test, ma non devono essere curati con gli antibiotici perché non hanno un’infezione attiva.

Fare il tampone a tappeto a tutti i bambini, senza indicazioni cliniche ben precise, significa ritrovarsi con tutta una serie di risultati positivi che non hanno un significato vero e proprio importante dal punto di vista clinico. Tra l’altro, nei bambini positivi al tampone ma asintomatici l’antibiotico non consente comunque di estirpare il batterio presente.

Ma come si fa il tampone? E’ invasivo per il bambino? Il prelievo viene effettuato sfregando energicamente un grande cotton fioc sull’orofaringe e sulla superficie di entrambe le tonsille, evitando di toccare altre parti della cavità orale o di contaminarlo con la saliva.

Molti pediatri dispongono in ambulatorio di un test rapido che permette l’analisi immediata del tampone, e dopo soli 5 minuti si avrà il risultato: streptococco sì o streptococco no. In altri casi il pediatra può decidere di inviare il tampone il tampone per un’analisi più approfondita ma più lenta: in questo caso per avere il risultano saranno necessarie almeno 48-72 ore.

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streptococco nei bambini come curarlo© GettyImages

Come curare lo streptococco nei bambini?

Se il tampone faringeo dovesse confermare la presenza dello streptococco e il bambino presenta febbre e tosse, allora sarà il momento di ricorrere alla giusta terapia antibiotica. Il principio attivo di solito prescritto dal pediatra è l’amoxicillina, da assumere per 10 giorni rimanendo comunque sotto stretta osservazione medica.
Perchè l’antibiotico?

  • aiuta a guarire più velocemente (anche se il decorso sarebbe comunque rapido),
  • impedisce la diffusione della malattia
  • ma soprattutto previene le complicanze come la febbre reumatica.

Il pediatra o il medico possono decidere di associare all’antibiotico altri medicinali antidolorifici e/o antipiretici (per la febbre), come:

  • paracetamolo (Tachipirina),
  • ibuprofene,

in grado di dare sollievo ai sintomi locali (mal di gola) e sistemici (come la febbre e il senso di malessere diffuso).

Fate attenzione: qualunque sia la terapia prescritta, va portata a termine anche se i sintomi migliorano già dopo i primi due o tre giorni. Questo perché solo con 10 giorni di terapia si riesce davvero ad estirpare il batterio dello streptococco. Nel caso in cui la faringite sia provocata da un’infezione virale, non occorrono terapie specifiche perché guarisce da sola.

rischi e complicazioni dello streptococco nei bambini© GettyImages

Streptococco nei bambini: rischi e complicazioni

Nella stragrande maggioranza dei casi la faringite da streptococco ha un decorso benigno, anche se non viene trattata. Se al contrario viene trascurata senza terapia e cure adeguate, in una minoranza di casi può complicarsi in forme acute che prevedono:

  • ascessi tonsillari o retromandibolari
  • formazione di pus
  • febbre elevata.

Sono molto più rare, ma possono anche accadere complicanze dovute a meccanismi di tipo immunitario, tra cui:

  • malattia reumatica, caratterizzata da febbre e dolori articolari e può provocare conseguenze anche serie, come insufficienza delle valvole cardiache; per fortuna oggi è piuttosto rara, ma non era lo stesso circa 50 anni fa.
  • ballo di San Vito (còrea di Sydenham), malattia neurologica caratterizzata da movimenti involontari e non coordinati degli arti e della faccia, talvolta associata ad alterazioni del comportamento e al sopraggiungere dell’ansia.
  • glomerulonefrite, una malattia infiammatoria dei reni, che può comprometterne definitivamente la funzionalità.

Per quanto rare, le complicanze appena descritte sono molto serie, per questo è bene non trascurare mai le infezioni da streptococco nei bambini, rivolgendosi subito al pediatra per iniziare la cura antibiotica.


quanto dura lo streptococco nei bambini© GettyImages

Domande frequenti a tema streptococco nei bambini

Il bambino ha sempre la febbre e non passa mai, può essere lo streptococco?
Se vedi che il bambino risulta inappetente, stanco e privo di vivacità, se ha febbre e mal di gola persistenti, è molto più probabile che che si tratti di infezione virale e che quindi che lo streptococco non c’entri nulla. In ogni caso, rivolgiti al pediatra per una visita approfondita sulle infezioni.

Come avviene il contagio e quando si può tornare a scuola?
Il contagio da streptococco avviene tramite le vie respiratorie. Difendersi dalla infezione streptococcica è difficile soprattutto se qualche compagno di scuola lo ha preso, è probabile che tossendo o starnutendo possa infettare gli altri. Se invece è tuo figlio ad essere ammalato, meglio evitare la scuola per qualche giorno. Quando si sarà ripreso ed avrà iniziato la terapia antibiotica, invece, potrà fare ritorno tra i banchi.

come avviene il contagio da streptococco© GettyImages

Si può prevenire lo streptococco nei bambini?
Lo streptococco può essere contratto più volte, quindi il fatto di aver avuto già una volta l’infezione non protegge dal rischio di riprenderla. Non esistono vaccini per prevenire, ma puoi adottare alcune accortezze utili.
Se sai di essere affetto da infezione streptococcica, dovrai rimanere in casa evitando di andare a lavoro, scuola o all’asilo, finché la febbre non sarà sparita ed avrai cominciato la terapia antibiotica da almeno 24h.

Ecco le buone abitudini per evitare di prendere o diffondere lo streptococco:

  • coprirsi naso e bocca con il gomito quando si starnutisce o tossisce, meglio sarebbe usare un mascherina;
  • buttare i fazzoletti usati subito dopo l’uso;
  • lavarsi le mani spesso con acqua e sapone per almeno 20 secondi;
  • usare un disinfettante alcolico per le mani in assenza di acqua e sapone;

Quante volte il bambino può avere lo streptococco?
L’infezione streptococcica, però, non lascia immunità permanente: è possibile ammalarsi più di una volta. Più problematico è il trattamento delle infezioni dello Streptococco pneumoniae che è diventato resistente agli antibiotici.

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