SMART TRACKER A SUPPORTO DEL BENESSERE PSICOLOGICO

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Negli ultimi anni si sono diffusi diversi tracker e orologi smart. Gli “health watch” hanno l’obiettivo di contribuire alla forma fisica e, più in generale, al benessere. Con questa missione, l’innovazione tecnologica di questi accessori tech si è evoluta arrivando a misurare parametri utili al monitoraggio del benessere psicologico, implementando funzioni che hanno quindi l’obiettivo di promuovere la “salute” così come la definisce l’Organizzazione Mondiale della Sanità: “uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale” e non semplicemente “assenza di malattie o infermità”.

LE EVIDENZE SCIENTIFICHE A SUPPORTO DEI DISPOSITIVI WEARABLE 

Sebbene questi dispositivi si siano ormai affermati sui mercati internazionali, sono ancora pochi gli studi che ne hanno dimostrata l’effettiva efficacia in termini di benefici psicofisici. La maggior parte degli studi si è infatti limitata a misurare l’efficacia di questi device in termini di aumento dell’attività fisica, senza considerare una prospettiva più olistica e profonda che comprende, ad esempio, aspetti legati alla motivazione. Alcune preoccupazioni in merito riguarderebbero, per esempio, la possibilità di effetti potenzialmente negativi, come ad esempio l’eventualità che il monitorare costantemente il numero di passi compiuti durante la giornata diminuisca il divertimento che si trae dall’attività del camminare, un aspetto molto importante a livello motivazionale che alla base di un approccio che sia maggiormente orientato al benessere e che punti ad utilizzare i tracker come mediatori di esperienze significative di vita quotidiana.

Va comunque sottolineato che esiste una vasta letteratura di ricerche e teorie psicologiche da cui si possono trarre validi presupposti teorici a favore di questi dispositivi e che lasciano intuire la possibilità di dimostrarne gli aspetti positivi, come, ad esempio, la teoria socio-cognitiva, gli studi sul condizionamento, la teoria della dissonanza cognitiva e molti altri.

Proprio con questo intento, uno studio recente (Karapanos, Gouveia, Hassenzahl, & Forlizzi, 2016) ha monitorato per un mese intero il livello di benessere di 133 utenti durante l’utilizzo di diversi tracker indossabili. I risultati hanno rivelato che, anche quando il riflettere sulle proprie pratiche di esercizio grazie a questi braccialetti perde rilevanza nel tempo, gli utenti continuano a utilizzare i dispositivi per monitorare la propria attività fisica.

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Alla base di questo comportamento ci sarebbero due tipi di bisogni – come emerge dall’analisi qualitativa effettuata sulle risposte date dai partecipanti –: un bisogno di benessere fisico e un bisogno più sociale, legato ai sentimenti di “parentela”.

I tracker, secondo quanto dimostrato, non supporterebbero quindi solo i cambiamenti comportamentali relativi all’attività fisica, ma fornirebbero veri e propri benefici psicologici a tutto tondo. Ad esempio, nello studio, è stato evidenziato come l’utilizzo di questi dispositivi abbia portato alcuni dei partecipanti a sperimentare una maggiore percezione di autonomia, dovuta al fatto di aver acquisito maggiore controllo sul proprio regime di esercizio; nondimeno, altri avrebbero riferito di aver rafforzato alcuni legami di parentela, sperimentando livelli di vicinanza più alti con i membri della propria famiglia che, con loro, erano stati invitati a utilizzare i tracker per condurre una vita più sana.

L’anno scorso, un secondo studio randomizzato (Stiglbauer, Weber, & Batinic, 2019) ha poi misurato gli effetti dell’utilizzo di smart tracker per due settimane, misurando prima e dopo questo periodo di tempo tre parametri utili a valutare il benessere globale dell’individuo: la consapevolezza della propria salute, parametri specifici relativi alla salute fisica e indicatori specifici di benessere psicologico. I risultati sono poi stati ottenuti dal confronto con un gruppo che non utilizzava i tracker. Le analisi hanno portato a due importanti conclusioni: da una parte, indossare fitness tracker ha un effetto positivo statisticamente piccolo, ma significativo, sulla salute fisica degli utenti e sul senso di auto-realizzazione, dall’altra ha un grande impatto significativo sulla consapevolezza circa la propria salute, come osservato per tutti i partecipanti dello studio.

I risultati preliminari di queste ricerche – che ovviamente avranno bisogno di essere replicati per acquisire maggior credibilità – lasciano quindi ben sperare: gli smartwatch, oltre ad essere strumenti utili per cambiare i comportamenti di salute legati all’attività fisica, si rivelano dei validi alleati nell’offrire nuove esperienze ed occasioni di socialità, nonché nuovi modi per aumentare la nostra autostima e avvicinarci al nostro io ideale. 

smart tracker

LO STRESS SI MISURA AL POLSO con Fitbit Sense

Tra gli orologi smart più innovativi troviamo attualmente Fitbit Sense, uno dei primi smartwatch capaci di monitorare aspetti della salute in modo più avanzato, ad esempio scansioni dettagliate della frequenza cardiaca con rilevamento della fibrillazione atriale, tramite l’app dell’elettrocardiogramma (ECG) integrata con l’orologio, che ha appena ricevuto l’approvazione da parte della FDA (14 Settembre 2020).

La vera novità di Fitbit Sense è però la funzione di rilevamento dello stress, una funzione avanzata che, per via dei ritmi frenetici a cui si è sottoposti oggigiorno, assume sempre più un’importanza fondamentale. Per eseguire una lettura, basterà tenere il palmo della mano sopra lo schermo del dispositivo e iniziare a respirare. Fitbit Sense misurerà la frequenza cardiaca e la temperatura della pelle grazie al sensori di attività elettrodermica (EDA). I piccoli cambiamenti elettrici del livello di sudorazione della pelle aiuteranno a comprendere la risposta del corpo ai fattori che causano lo stress. Il sistema restituirà quindi un punteggio all’utente in base ai risultati ottenuti dall’analisi. Alla fine di ogni sessione un grafico delle risposte EDA consentirà di monitorare i progressi nel tempo e di avere una panoramica delle proprie risposte emotive. Il report completo sullo stress riporterò poi oltre 10 parametri biometrici, tra cui la reattività (frequenza cardiaca, EDA e variabilità della frequenza cardiaca), l’equilibrio dello sforzo (calcolato in base all’impatto dell’attività) e le tendenze del sonno (basato sulla qualità del sonno).

Secondo la società californiana, questo device non si limiterebbe a fornire metriche circa il proprio livello di attivazione, ma aiuterebbe anche l’utente a diminuirlo, grazie a un pacchetto di suggerimenti appositamente disegnato per il rilassamento.

Imparare a controllare il respiro, rappresenta uno dei metodi più accessibili che abbiamo sempre a nostra disposizione per focalizzare l’attenzione sul momento presente, uno degli aspetti principali alla base della pratica della mindfulness, che si è dimostrata di straordinaria efficacia nella gestione dello stress e delle emozioni.

MISURARE LE PROPRIE EMOZIONI GRAZIE AL TONO DELLA VOCE con Amazon Halo Band

Un secondo tracker che sta suscitando grande interesse è quello proposto dal colosso e-commerce di Jeff Bezos, che ha deciso di sbarcare sul mercato dei dispositivi indossabili. Al momento disponibile solo in USA, ma previsto a breve il rilascio anche in Italia, Amazon Halo Band rappresenta un vero e proprio smart tracker completo, che si propone di fornire consigli utili per migliorare la qualità di vita dell’utente in toto. Si propone infatti di differenziarsi dai competitor – che sono presenti da molti più anni su questo segmento di mercato – tracciando un vero e proprio profilo dell’utente che costruirà sulla base dei dati delle misurazioni che verranno effettuate.

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Halo Band si compone di due strumenti principali: da una parte, il “Band”, ovvero il braccialetto da polso, dall’altra “Amazon Halo”, l’App che permetterà al dispositivo di riportare i dati all’utente. Alla vista, infatti, il band si presenta solo come un cinturino in tessuto con, in alto, un modulo montato che deve restare a contatto con la pelle, sul quale sono presenti tutti i sensori di cui il dispositivo necessita per le misurazioni. Queste verranno costantemente sincronizzate proprio grazie all’app.

Le funzioni di base sono le stesse degli altri tracker in commercio, come il livello di attività fisica svolta, le calorie consumate e il monitoraggio della qualità del sonno, tuttavia, visto il focus del dispositivo sullo stile di vita, Halo ha implementato funzioni uniche e innovative, tra cui la possibilità di calcolare la percentuale di grasso corporeo tramite una fotografia e, soprattutto, la possibilità di ottenere informazioni circa il proprio umore grazie alla registrazione del tono vocale. E c’è di più. Il device (come nel caso della nuova funzionalità di Fitbit Sense di cui si è parlato in precedenza) non si limiterà a restituire all’utente indicazioni circa il proprio umore, ma gli fornirà suggerimenti ed esercizi mirati per aiutarlo a modificare e migliorare il proprio stato umorale. Un vero e proprio esempio di come l’Intelligenza Artificiale possa rivelarsi uno strumento potentissimo per favorire il benessere psicofisico.

Come funzionerà, nella pratica, il dispositivo? Dopo aver tracciato un profilo vocale di base dell’utente – che permetterà al device di distinguere il tono di chi indossa il braccialetto da quello degli altri – il tracker ne ascolterà la voce durante il giorno per stendere un report.

È bene sottolineare come la misurazione verrà fatta tramite un sistema passivo e intermittente: ciò significa che il device non ascolterà in maniera continuativa ogni singola parola dell’utente e che pertanto non sarà possibile chiedere attivamente di leggere il tono in un preciso momento. Il tracker registrerà unicamente dei frammenti vocali dell’utente con i microfoni e li utilizzerà per restituire all’utente un report che gli mostrerà ciò che ha colto del suo stato emotivo: l’utente saprà se, durante la giornata, sia stato più o meno allegro o triste, annoiato o speranzoso, stanco o energico. Ciò sarà possibile una volta raccolti dati circa il tono, l’intensità, il ritmo e il tempo voce, che permetterà al dispositivo di rilevare i “momenti importanti” della giornata e di segnalarli all’utente.

L’azienda ha sottolineato come una delle priorità assolute nel progetto sia stata quella di testare questa funzionalità su diversi accenti, e prendendo in considerazione differenze di genere e culturali.

smart tracker

Rispetto alle preoccupazioni circa questioni legate alla privacy, Amazon rassicura i suoi clienti sottolineando come la voce degli utenti non verrà mai caricata su nessun server e che i campioni vocali verranno eliminati in modo automatico subito dopo averli analizzati per cogliere lo stato emotivo da tradurre nel report, senza che essi vengano mai ascoltati da nessun essere umano. Specifica inoltre come questa funzionalità potrà essere disattivata in qualsiasi momento: quando non sarà attivo, il microfono sul braccialetto non farà nulla.

Riflettere sulle proprie emozioni in modo attivo e acquisire maggiore consapevolezza circa il proprio stato emotivo e fisico è una capacità fondamentale (ampiamente sottovalutata dalla cultura occidentale) che ci permette di coltivare il benessere psicofisico e sociale, come ormai dimostrato da una lunga serie di ricerche psicologiche sui temi dell’intelligenza emotiva, del biofeedback e dello stress.

Le innovazioni tecnologiche presentate in questo articolo potrebbero favorire il recupero di queste abilità dimenticate, permettendo all’utente di lavorare in modo semplice sulla propria salute psico-fisica.

La psicologia potrebbe inoltre beneficiare largamente di questi dispositivi smart per perseguire la propria missione, riuscendo a superare la principale difficoltà che si trova ad affrontare e che fino a questo momento ha affrontato quasi unicamente affidandosi ad apparecchiature costose e lunghi tempi di sperimentazione. La difficoltà di rendere misurabile ciò che apparentemente misurabile non è: ciò che accade nella nostra mente (“black box”).

 

BIBLIOGRAFIA

Karapanos, E., Gouveia, R., Hassenzahl, M., & Forlizzi, J. (2016). Wellbeing in the making: peoples’ experiences with wearable activity trackers. Psychology of well-being, 6(1), 4.

Stiglbauer, B., Weber, S., & Batinic, B. (2019). Does your health really benefit from using a self-tracking device? Evidence from a longitudinal randomized control trial. Computers in Human Behavior, 94, 131-139.

Clicca qui se vuoi acquistare Fitbit Sense: https://amzn.to/3mE1iQZ

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Redazione MusaNews
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