Il sacco vitellino è la prima struttura che si forma all’interno della camera gestazionale durante la gravidanza, visibile alla prima ecografia, ossia a partire dalla quinta settimana di gestazione. Il sacco vitellino contiene, protegge e nutre l’embrione all’interno della stessa camera gestazionale ed è importantissimo per il suo sviluppo. Prima di scoprire assieme tutto quello che c’è da sapere sul sacco vitellino, ecco a te un video che spiega quali sono le diverse ecografie da fare durante la gravidanza:
Che cos’è il sacco vitellino?
Il sacco vitellino (conosciuto anche come “yolk sac”) è una membrana esterna rispetto all’embrione, utilissima proprio per il suo sviluppo durante la gravidanza. Il sacco vitellino, infatti, fornisce all’embrione stesso il nutrimento e dà origine alle prime cellule ematiche e alle prime cellule germinali, a partire dalle quali potrà svilupparsi il feto.
Il sacco vitellino si origina a distanza di due settimane dal momento in cui l’embrione si è impiantato nell’utero. Sarà possibile vederlo nel corso della prima ecografia di gravidanza, che si svolge di solito attorno alla quinta settimana di gestazione. La crescita del sacco vitellino è continua, almeno fino alla decima settimana di gestazione, quando comincia via via a ridursi. Alla dodicesima settimana sarà del tutto sparito, perché riassorbito dalla placenta.
Se nel corso della prima ecografia di gravidanza appariranno due sacchi vitellini al posto di un solo yolk sac, significherà che la tua è una gravidanza gemellare. Altre volte, invece, può accadere che il sacco vitellino non sia ancora visibile all’interno della camera gestazionale alla quinta settimana di gestazione, ma questo non deve preoccupare.
Nel momento in cui diventa visibile, il sacco vitellino è costituito da una sorta di vescica a forma di pera, aperta nel tubo digestivo dell’embrione attraverso un dotto, il cosiddetto “dotto vitellino”. Il diametro dello yolk sac attorno alla quinta settimana di gestazione è di circa 2 mm e crescerà fino a raggiungere i 5,5 mm alla decima settimana. A questo punto avrà inizio il suo naturale deterioramento, e questo perché lo yolk sac non sarà più necessario: saranno altri organi e strutture (prima tra tutte la placenta) a svolgere la sua funzione.
Sacco vitellino primario, secondario e definitivo: come si sviluppa
Il sacco vitellino attraversa tre diverse fasi di sviluppo e, in base alla fase in cui si trova, sarà detto sacco vitellino primario, sacco vitellino secondario o sacco vitellino definitivo. Il sacco vitellino primario è quello della fase iniziale e si costituisce a partire dalla seconda settimana di vita dell’embrione.
Il sacco vitellino secondario, invece, rappresenta la seconda fase di sviluppo, in cui modifica via via la sua forma, fino a diventare definitivo nel corso della quarta settimana di gestazione: a questo punto ha assunto la sua forma finale e presenta nella parte superiore il tubo intestinale e in quella inferiore il cosiddetto “mesentere ventrale“, che connette lo stomaco e la parte superiore dell’ansa del duodeno alla parete addominale anteriore dell’embrione.
Sacco vitellino vuoto: cosa significa?
Durante la prima ecografia di gravidanza potrebbe capitare allo specialista di individuare il sacco vitellino, ma non l’embrione che dovrebbe essere contenuto al suo interno. Si parlerà in questi casi di “sacco vitellino vuoto”. Le ragioni che possono provocare un sacco vitellino vuoto sono diverse, prima tra tutte – purtroppo – un aborto spontaneo. L’aborto spontaneo è molto diffuso nelle prime settimane di gestazione e spesso rappresenta una sorta di “selezione naturale”, per cui – se ci sono delle malformazioni a livello delle cellule del feto oppure un altro genere di problemi – l’embrione si elimina da sé.
Ma un sacco vitellino vuoto potrebbe essere causato anche da altre motivazioni, prima tra tutte un ritardo dell’ovulazione e della fecondazione rispetto a quanto previsto. Se la fecondazione è avvenuta tardi, semplicemente sarà ancora presto per vedere l’embrione e rilevare traccia della sua attività cardiaca. Bisognerà fissare una seconda ecografia qualche giorno più tardi per assicurarsi che il sacco sia in effetti vuoto, ma intanto sarà bene svolgere l’esame del Beta hCG. I livelli dell’ormone Beta hCG, anche detto ormone della gravidanza, saranno in grado di indicare se è avvenuto o meno un aborto spontaneo.
Irregolarità del sacco vitellino
L’ecografia potrebbe anche rilevare la presenza di irregolarità nel sacco vitellino. Se, ad esempio, il sacco vitellino si trova ad essere molto gonfio di liquidi, si parlerà di “sacco vitellino idropico”, una condizione spesso legata a un aborto spontaneo.
Se il sacco vitellino, invece, presenta una dimensione molto ampia, risultando più grande di quanto dovrebbe apparire in quella precisa settimana, potrebbe indicare la presenza di problematiche legate a rischi cromosomici o a qualche sindrome particolare. In certi casi potrebbe anche essere indice di aborto spontaneo. Sarà cura del ginecologo ripetere l’ecografia transvaginale a distanza di qualche giorno per poter monitorare al meglio la situazione e dare una corretta diagnosi.
Per ulteriori informazioni scientifiche sul sacco vitellino, puoi consultare il sito di MED 2000.