In quarantena, con molto tempo libero a disposizione e magari con i figli da gestire, il cibo diventa, oltre che una dolce coccola, anche un piacevole passatempo. Insieme in cucina si sperimentano nuove ricette da portare in tavola. Con gli amici si organizzano challenge a tema. Chi preparerà la lasagna più appetitosa? Chi la pizza più soffice? A distanza, in assenza del gusto, si punta tutto sulla vista. E il risultato sono piatti succulenti, pronti ad essere condivisi sui social.
Necessità e gratificazione
Un passatempo davvero divertente, ma come conciliarlo con l’ago della bilancia? «Ci troviamo ad affrontare un momento fino a due mesi fa inimmaginabile. Il cibo non è solo una necessità, ma anche gratificazione. In un periodo come questo è diventato il momento centrale della giornata che riunisce la famiglia», sottolinea il Dottor Zanalda, presidente della SIP, Società Italiana Psichiatria.
Cibo e buonumore
«Non bisogna litigare con il desiderio di coccole, perché è normale, in questo momento di grande difficoltà, cercare consolazione attraverso il cibo. Quel che mangiamo, in qualche modo, agisce sul nostro umore ed è in grado di placare l’ansia. Quindi è ammessa anche la gratificazione quotidiana, a patto di sapere come fare», spiega la Dottoressa Tiziana Stallone, biologa nutrizionista.
L’articolo Quarantena, dieta e “food therapy”: consolarsi con il cibo senza ingrassare sembra essere il primo su iO Donna.