Quando il bambino vuole solo la mamma: che cosa fare in questa situazione?

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Nessuno di noi dubiterebbe che il rapporto tra una mamma e suo figlio sia sempre molto speciale. Questo è per natura, per così dire, un dato di fatto. Quindi, può essere difficile per i papà trovare il loro posto in questo binomio, soprattutto durante i primi mesi di vita del piccolo. Tuttavia, con l’aumentare dell’età, della mobilità e della comprensione dei bambini, anche il papà diventa sempre più importante e svolge un ruolo fondamentale.

O almeno, la maggior parte delle volte. Perché ci sono bambini che, anche a 3, 4 o 5 anni, chiedono la mamma per tutto e si rifiutano di ricevere un aiuto paterno. Come si può reagire di fronte a questo comportamento e com’è possibile cambiarlo?

Infatti, un fatto è certo: se innostri bambini chiamano sempre noi mamme per essere aiutati, che sia per la ricerca di un giocattolo perduto o di una consolazione dopo una caduta, allora non solo la nostra pazienza raggiungerà il limite ma anche quella dei papà, perché si sentono rifiutati e superflui. In più, tutto ciò, può avere un effetto negativo sulla relazione.

Una testimonianza: “Mamma, voglio più bene a te che a papà”

Una mamma ci ha raccontato la sua esperienza proprio su questa tematica.

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«Di recente ho dovuto riflettere un bel po’ quando mia figlia di quattro anni mi ha sussurrato: “Mamma, ti voglio molto più bene che a papà”. Mi aveva preso proprio alla sprovvista. Avrei voluto subito difendere mio marito e dirle che non doveva dire una cosa del genere, perché anche papà la ama. Ma non l’ho fatto, perché quello che sente è reale per lei e non potevo dissuaderla così. In effetti, mi ha fatto riflettere sul perché l’abbia detto.»

«A casa nostra, entrambi i bambini di solito chiamano prima la mamma. Perché la mamma è lì. Anche se mio marito è solo con i bambini al mattino e li porta a scuola e all’asilo, nel pomeriggio non c’è nel loro tempo libero. Invece, noi giochiamo, leggiamo storie, ci dedichiamo a puzzle e ad altre attività. Il papà torna solo per la cena e poco prima di andare a dormire


Quando il bambino vuole solo la mamma© iStock

La forza dell’abitudine

«Così, ogni volta che nel suo tempo libero ha bisogno di una mano adulta che l’aiuti, la mano affidabile è quella della mamma e per pura abitudine viene chiamata anche quando c’è papà. Non c’è malizia dietro tutto questo, ma “solo” l’abitudine. Probabilmente è su questo che si basa la dichiarazione di mia figlia.»

«Il suo bisogno di attenzione e di affetto viene di solito soddisfatto da me. Sono il suo abituale punto di contatto per le preoccupazioni e le lacrime, ma anche per i bei momenti e le storie divertenti. Perché quando papà torna a casa, le lacrime si asciugano, si gioca e si raccontano le storie.

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Inoltre, mia figlia si vede ora come una ragazza. Per lei è chiaro che io e lei abbiamo più cose in comune di papà e lei. Fedele al motto “noi donne dobbiamo restare unite”, sono spesso la sua prima scelta quando ha bisogno di aiuto o vuole raccontare una storia importante.»

Cosa si può fare per coinvolgere di più il papà?

Se papà si sente escluso o anche se la mamma sente di dover fare tutto da sola, è utile, in primo luogo, parlarne apertamente, onestamente e senza rimproveri. Dove entrambi vedono le ragioni del comportamento del bambino? Il bambino sta forse attraversando una fase di sviluppo?

 

Quando il bambino vuole solo la mamma© iStock

L’importante non è dare la colpa solo all’altra persona. Né è colpa di papà, perché non c’è e lavora, né è colpa della mamma, perché diventa responsabile di tutto. Le ragioni probabilmente si trovano nel mezzo.

Aiuta sia i genitori che il bambino a sviluppare i rituali. Quando papà, che è stato fuori tutto il giorno, torna a casa la sera, dovrebbe ancora trovare il tempo per i bambini. Questo significa: spegnere il cellulare, sedersi e ascoltare i racconti dei figli sulla loro giornata. I bambini hanno bisogno di attenzione e della sensazione di riceverne non meno del 100 per cento.

Cambiare le “vecchie strategie domestiche”

Tutto questo significa che entrambi i genitori devono cambiare ciò che si aspetta normalmente da loro. Per esempio, non è vero che i papà possano “solo” portare a scuola i bambini o giocare con i figli maschi a calcio, mentre alla mamma spettano altri compiti, soprattutto nei confronti delle figlie femmine. Bisogna stravolgere questi schemi mentali ancorati al passato e capire che non esistono ruoli ben definiti.

Il tempo trascorso insieme ai bambini, anche se è solo un’ora al mattino e un’ora la sera, dovrebbe essere utilizzato senza restrizioni o limiti. Inoltre, bisogna fidarsi del proprio partner e del fatto che lui sappia gestire bene il rapporto con i propri figli, magari in modo diverso da quanto lo facciate voi, ma sempre con dei buoni risultati. Così, quando la figlia chiama di nuovo la mamma, quando è ora di andare a letto, per esempio, la mamma deve ritirarsi indietro di tanto in tanto se il papà vuole farlo.

Perché, come abbiamo già imparato, i bambini sono creature abitudinarie. Se papà mette sempre a letto la figlia per un po’ di tempo, con una storia e una breve coccola, sarà ammirato e apprezzato dalla bambina. Forse non subito, ma dopo qualche giorno. Così, quando il papà racconterà le favole della buonanotte senza più opposizioni e potrà giocare liberamente con i bambini, anche voi mamme potrete avere una meritatissima paura.

Fonte articolo Alfemminile

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Redazione MusaNews
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