Nuovo decreto e fase 2: ecco cos’è davvero cambiato

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Nella serata di domenica 26 aprile il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha tenuto una nuova conferenza, in cui sono state illustrate le tappe con cui ci avvieremo verso la fase 2, quella di “convivenza” con il virus. Le nuove misure introdotte dal decreto avranno validità dal 4 al 17 maggio. Conte ha assicurato che la situazione verrà monitorata regione per regione. Dunque, sebbene alcune restrizioni siano state rimosse o mantenute in versione “light”, il messaggio del Presidente è chiaro: se i contagi dovessero crescere significativamente – e drammaticamente – si potrebbe regredire nuovamente alla fase 1, dovendo così attenersi a nuove misure di contenimento forzato. Ma vediamo cos’è davvero cambiato.

Spostamenti e visite ai congiunti

Nella fase 2, quindi a partire dal 4 maggio, saranno consentite le uscite, purchè entro i confini della propria regione, per far visita ai congiunti, rispettando comunque la distanza di sicurezza e indossando sempre i dispositivi anti-contagio. Vietate assolutamente le riunioni di famiglia nonché feste private. Come sottolineato qui sopra, non sarà possibile uscire dalla propria regione a meno che non sussistano comprovate esigenze lavorative, di salute o urgenze, da specificare all’interno dell’autocertificazione.

Chi sono i congiunti?

Per congiunti si intende parenti quali genitori, figli, nonni, zii e nipoti, tutti residenti nella medesima regione. Tuttavia, è in corso una revisione del decreto per valutare se il concetto di congiunti possa essere esteso anche a compagni/e o fidanzati/e. Per il momento, però, queste ultime categorie non sono state ancora menzionate, dunque bisognerà attendere un po’ prima di potersi ricongiungere liberamente.

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Spostarsi dalla regione attuale: chi può farlo?

Oltre che per motivi di lavoro, salute o urgenza, come spiegato qui sopra, potranno uscire dai confini regionali coloro che abbiano la residenza in un’altra regione d’Italia. È, dunque, concesso il ritorno a casa a tutte le persone che, per motivi di studio o lavoro, sono rimaste, fino a ora, in un’altra regione. Questa possibilità è stata estesa anche agli italiani all’estero. Tuttavia, una volta raggiunta la propria dimora, essi dovranno stare in isolamento per 14 giorni.

Parchi, ville e luoghi di dominio pubblico

Dal 4 maggio verranno riaperti parchi e ville, ma la decisione finale spetterà ai sindaci. Questi ultimi, infatti, stabiliranno le condizioni di tali aperture, imponendo, ad esempio, ingressi contingentati per evitare il rischio di assembramenti, oppure limitando o, persino, negando l’accesso a quei luoghi pubblici in cui è complicato, se non impossibile, rispettare le norme di distanziamento sociale. Inoltre, rimane in vigore il divieto assoluto di uscire di casa per tutti coloro che presentino sintomi da infezioni respiratorie o febbre superiore ai 37,5 °C. In questi casi, sarà opportuno rivolgersi immediatamente al proprio medico di famiglia.

Attività fisica e sport

Buone notizie per gli sportivi. Dal 4 maggio si potrà tornare a fare attività fisica, individualmente e nel rispetto delle regole di distanziamento sociale. Sarà necessario tenere 2 metri di distanza se si va a correre, mentre per le normali passeggiate ne basterà 1. Gli atleti professionisti e non professionisti, la cui disciplina, però, è riconosciuta dal CONI, potranno allenarsi di nuovo, ma solo se si tratta di attività individuali, rispettando le distanze e sempre a porte chiuse. Per coloro che, invece, praticano sport di squadra, è tutto rimandato al 18 maggio. Rimangono rigorosamente off-limits gli spogliatoi.

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Funerali

Nella fase 2 sarà possibile, inoltre, tornare a celebrare i funerali. Anche in questo caso, però, ci sono dei paletti. Alla funzione religiosa, che dovrà avere luogo preferibilmente all’aperto, infatti, potranno prendere parte fino a un massimo di 15 persone, tutte tra parenti stretti del defunto. Questi ultimi saranno tenuti a indossare le mascherine e stare a distanza l’uno dall’altro, evitando contatti ravvicinati.

Ristorazione: cos’è cambiato?

Per quanto riguarda la ristorazione, dal 4 maggio sarà consentito l’asporto. Dunque, con le dovute precauzioni e distanze, sarà possibile fare un ordine e andarlo a ritirare di persona. Anche in questo caso, per evitare assembramenti, entrerà un solo cliente alla volta e sarà rigorosamente vietato consumare il cibo sul posto.

Chi potrà tornare a lavorare dal 4 maggio?

Dal 4 maggio qualcuno potrà tornare a lavorare. Nello specifico, il settore manifatturiero, delle costruzioni e il settore del commercio all’ingrosso di prodotti destinati, appunto, al manifatturiero e all’edilizia. I datori dovranno adeguarsi alle nuove normative e mettere in regola i luoghi di lavoro per tutelare i propri dipendenti e far sì che l’attività si svolga in tutta sicurezza, evitando il rischio di nuovi contagi.

E le altre attività?

I destini di tutte le altre attività dipendono, invece, dall’andamento di queste due settimane. Se dal 4 al 17 maggio la fase 2 funzionerà come sperato, il 18 maggio potranno riaprire i negozi di vendita al dettaglio, musei, mostre e biblioteche.

Ristoranti, bar, parrucchieri, barbieri e centri estetici dovranno attendere, invece, fino all’1 giugno.

L’uso delle mascherine

Dal 4 maggio, sarà obbligatorio l’uso delle mascherine nei luoghi pubblici così come sui mezzi di trasporto. Non sarà necessario, invece, per i bambini al di sotto dei 6 anni e per coloro che sono affetti da forme di disabilità che impediscono loro l’utilizzo continuativo di questo dispositivo di protezione.

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