Nelle scuole finlandesi i bambini imparano a riconoscere le fake news

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La nostra home di Facebook ne è invasa. Tutti abbiamo uno zio ultra-sessantenne che ne è il massimo esperto italiano e sarà sempre pronto ad aggiornarci sull’ultima in ordine di tempo. Stiamo parlando delle fake news, la vera iattura dell’informazione digitalizzata.


Non ci hanno risparmiato neppure durante l’emergenza Coronavirus, anzi, l’epidemia si è subito prestata a diventare l’argomento principale di notizie alquanto improbabili e pericolose. Eppure, c’è gente che ci crede. Ma non quattro o cinque amici della bocciofila. Si parla di migliaia di persone che cadono in questa trappola e, forti di quanto appreso dalle bufale mediatiche, avranno la pretesa di uscire vincitori da ogni dibattito. La Finlandia dice basta e, per mantenere il suo primato tra le nazioni europee più “resistenti” alle notizie false, istituisce lezioni di fake-news nelle scuole. No, che avete capito? Non intendono insegnare ai bambini come creare notizie farlocche e diffonderle sul web, al contrario, l’obiettivo è quello di fornire loro gli strumenti necessari per approcciarsi con spirito critico al mondo dell’informazione online, intercettando immediatamente le “fregature”.

Cosa si impara durante queste lezioni?

Kari Kivinen, preside del college statale di Helsinki, è convinto che “pensare in modo critico, controllare i fatti, interpretare e valutare tutte le informazioni che ricevi, ovunque esse appaiono, è cruciale” e per questo motivo il Paese ha deciso di affrontare la tematica con un approccio accademico che interessi tutte le materie. Sì ok, ma come?, vi chiederete voi. È presto detto. Durante le lezioni di matematica gli studenti potranno imparare quanto sia semplice mentire con le statistiche. E in storia dell’arte? Beh, è risaputo che un’immagine si presta a innumerevoli interpretazioni, verrà dunque dimostrato quanto sia facile manipolarne il significato. In storia si passeranno in rassegna le campagne di propaganda, mentre gli insegnanti di lingua finnica spiegheranno agli alunni tutti i modi in cui è possibile affinare la propria ars retorica per confondere, plasmare o, peggio, ingannare i nostri interlocutori con il solo uso della parola.

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L’istruzione è l’unica arma contro la disinformazione

Questa lotta ideologica alle fake news è per la Finlandia una questione di protezione civile finalizzata alla formazione di cittadini che sappiano gestire l’enorme flusso di informazioni da cui siamo giornalmente bombardati, discernendo con prontezza ciò che è vero da ciò che è fasullo. Priya, una studentessa di 16 anni, si dice totalmente a favore della soluzione adottata dal governo finlandese, considerato che l’istruzione è l’unica arma vincente contro la disinformazione. Non c’è da stupirsi allora che il paese nordico è solito arrivare in vetta alle classifiche per quanto riguarda libertà di stampa, trasparenza, istruzione e giustizia, ambiti in cui l’Italia ha ancora molto lavoro da fare.

Sarà forse il caso di esportare questa iniziativa un po’ ovunque?!

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