Migliorare la produttività: quando la regola 80/20 fallisce

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Audrey Hepburn, dopo aver raggiunto la fama, era diventata una delle più grandi attrici del secolo: Golden Globe, Grammy, Oscar e una carriera ormai in discesa nel mondo dello spettacolo. 

Eppure, nonostante avesse appena 30 anni ed era al massimo della popolaritàsmise di recitare e trascorse i successivi 25 anni a lavorare instancabilmente come volontaria per l’UNICEF, fornendo cibo e assistenza sanitaria ai bambini nei paesi devastati dalla guerra. 

Il primo tempo della Hepburn fu sul maxischermo, il secondo a servizio dei più deboli, tanto che nel dicembre del 1992 è stata premiata per il suo impegno con la medaglia presidenziale della libertà, che è il più alto riconoscimento civile degli Stati Uniti. 

Torneremo tra un momento alla sua storia, apriamo ora una parentesi su alcuni concetti molto cari agli appassionati come noi della crescita personale. 

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Se hai letto il libro 4 Ore a settimana” di Tim Ferris (ci ho fatto anche una videorecensione, cercala su YouTube) conoscerai bene la differenza tra efficiente ed efficace. In poche parole, i guru della produttività suggeriscono di concentrarti non sullessere efficiente (ovvero fare più cose), ma sul fare ciò che ti rende efficace, ovvero sulle cose giuste, quelle che ti fanno fare la differenza. Infatti, per fare progressi, non devi semplicemente essere produttivo, ma essere produttivo nelle cose giuste. 

E allora il punto diventa, come faccio a stabilire quali siano le cose giuste? E qui ci viene in aiuto il mitico principio di Pareto, cui sono incredibilmente grato perché mi ha permesso di mettere a fuoco le aree di lavoro sulle quali concentrarmi. 

Cosa dice Pareto? Con la sua regola comunemente nota come 80-20 ci invita a concentrarci su quel piccolo input che genera un grande output. 

Più o meno in ogni ambito della nostra vita, infatti, ci sono un piccolo numero di cose che portano un grande numero di risultati. Tipo: l80% degli incidenti a Milano avvengono nel 20% delle strade. Il 20% dei vestiti che hai nellarmadio li indossi l80% delle volte. Il 75% dei campionati di basket in USA sono vinti dal 20% delle squadre. 

A me la regola 80-20 ha fatto capire che l80% delle mie opportunità lavorative arrivava grazie al tempo che dedicavo al creare video, e così ho deciso di investire sempre di più in questa direzione e mettere in secondo piano o delegare le altre attività 

Il punto è che Pareto di per sé è molto utile, siamo tutti daccordo in questo. Tuttavia ha anche un lato negativo che spesso viene trascurato e invece dobbiamo conoscere. E per comprendere questo trabocchetto, torniamo ad Audrey Hepburn.  


Immagina che sia il 1967. Audrey Hepburn è nel pieno della sua carriera e sta cercando di decidere come investire al meglio il suo tempo. Incontra lesperto di crescita personale di turno che le dice: guarda, Audrey, fai commedie romantiche: li che fai la differenza, non altrove!

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E lei magari avrebbe risposto: “Eh ma io voglio aiutare i bambini!”. “Appunto Audrey, fai film, fanne tanti e poi devolvi i guadagni all’Unicef!”

Certamente, se lei avesse continuato a recitare le cose sarebbero andate alla grande. Ma il punto è che lei non voleva essere un’attrice. Lei voleva aiutare, e voleva farlo in prima linea 

La regola 80-20 non le avrebbe permesso questa nuova strada, e questo è il lato negativo della regola di Pareto: un nuovo percorso non sarà mai visto come lopzione più efficace da seguire, basandosi sulle sue logiche. 

Jeff Bezos, il fondatore di Amazon, ha lavorato a Wall Street fino a diventare vicepresidente senior di un Hedge Fund. Lanciatissimo nella sua scalata, nel 1994 molla tutto e avviare la sua società per… vendere libri online! 

Se Bezos avesse applicato la Regola 80/20 nel 1993 nel tentativo di scoprire le aree più efficaci su cui concentrarsi nella sua carriera, sarebbe stato impossibile immaginare che la creazione di una società rivolta allonline sarebbe stata nella lista. Avrebbe invece dovuto continuare la sua carriera nel settore finanziario. 

La regola 80/20 ti aiuta a trovare le cose che hanno funzionato nel tuo passato e a fare una proiezione per ottimizzare il tuo futuro. Ma non ti può sempre dire tutto quello che ti serve, perché c’è sempre quella strada nuova che Pareto non considera e che tu non devi necessariamente ignorare.  

Morale della favola? Usa la legge di Pareto, ti aiuterà un sacco come ha fatto anche con me. Però non delegare tutto a lei, e se vedi che c’è unarea nuova sulla quale pensi che ti divertiresti a investirci, non precluderti la strada in partenza. Magari ti richiederà tempo, esercizio e impegno, ma a lungo andare potrà darti le sue soddisfazioni. 

 

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