L’amore non fa male: come riconoscere la violenza psicologica

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Spesso pensiamo alla casa ed alle relazioni intime come porti sicuri in cui approdare per rifugiarsi dal male del mondo esterno. Purtroppo non è sempre così. Per alcune di noi, casa, non è un posto sicuro e la violenza non è sempre segnata dai lividi ma anche da comportamenti che minano la nostra autostima.
La Dott.ssa Tania Sotero, psicologa e psicoterapeuta specializzata in violenza di genere ci spiega come riconoscere i vari tipi di violenza partendo da quella psicologica.

Autostima ai minimi storici

In una relazione sana è raro sentirsi svalutate dal proprio partner e, quando capita, spesso deriva da un fraintendimento che si risolve con la comunicazione e con l’affetto.
Ma quando la sensazione di inadeguatezza è frequente o addirittura permanente, magari per dei commenti poco gentili sul tuo aspetto fisico o per le svalutazioni della tua carriera o delle tue capacità in generale, realizzi che c’è qualcosa che il tuo parter ha detto e che ti fa star male ma non riesci a capire bene di cosa si tratta.

Ti senti stanca, confusa, sola e cominci a dubitare di te stessa, a sentirti meno bella a star male senza un motivo apparente.
D’un tratto non ti vuoi più bene come prima e la tua attenzione si focalizza sulla persona che hai accanto, concentri tutte le tue energie nel tentativo di impressionarla, di farti apprezzare ma senza successo. E questo ti sfianca.

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La violenza psicologica: il male “invisibile”

A differenza della violenza fisica, che mostra immediatamente i suoi segni, quella psicologica ha un’azione lenta e corrosiva. Dalla gelosia immotivata del partner alle frecciate che in maniera impercettibile ti abbattono di giorno in giorno.
E’ una violenza relativamente invisibile perché, è vero che, chi la subisce tende ad accorgersene dopo un po’ ma chi ti sta vicino e ti vuole bene sul serio se ne accorge molto prima di te.

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Se senti che qualcosa nella tua relazione ti fa star male o se credi che una tua amica sia particolarmente triste, confusa e si isola sempre più spesso, probabilmente hai/ha a che fare con una presenza tossica nella tua/sua vita. Ricordati che non sei mai sola e che oltre ad amici e familiari ci sono degli esperti che sono sempre pronti ad aiutarti. Chiama il 1522 oppure cerca il centro anti-violenza più vicino a te. Ci sarà sempre qualcuno che ti tenderà la mano.


Tania Sotero è una psicologa e psicoterapeuta che opera per il CAV SAVE di Trani (BAT).
La trovi su Linkedin.

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