Il modo in cui invecchiamo dipende dai nostri geni, ma anche da un singolo piccolo elemento – il ferro. Ma attenzione: non solo la carenza di ferro fa male, anche livelli eccessivi nel sangue possono portare conseguenze.
Il segreto di una lunga vita non viene dalla fontana della giovinezza né è nascosto in un fungo nella foresta. E non è neanche un codice segreto in mano ai ricchi della terra. La longevità potrebbe dipendere, almeno in parte, da qualcosa di molto meno incredibile: dal ferro. Prima però di fare scorte di questo prezioso minerale, è bene sapere che i geni hanno ovviamente più influenza di ogni altra cosa possa essere ingerita per mantenersi giovani.
In uno studio recentemente diffuso dal Max Planck Institut di Colonia (Germania), i ricercatori hanno comparato dati genetici di centinaia di migliaia di europei, utilizzando una tecnica chiamata ‘scansione genomica multivariata’ per selezionare specifici loci genici (posizioni dei geni di un individuo all’interno del cromosoma)connessi a tre specifici fattori: la durata della vita dei genitori, la longevità e l’aspettativa di vita (in buone condizioni di salute, prima di sviluppare patologie legate all’avanzare dell’età).
Gli individui che hanno una vita lunga e salutare tendono a condividere dieci regioni genetiche, al cui interno alcune variazioni genetiche emergono in modo particolarmente significativo: in particolare, questi geni sono responsabili del rischio di problemi cardiocircolatori e di come il corpo riesca o meno a metabolizzare l’eme (il tipo di ferro contenuto nella carne animale e nei derivati). I risultati suggeriscono che quanto più il corpo è efficiente nel regolare i livelli di ferro nel sangue, tanto più la nostra vita sarà lunga.
(Leggi: Due porzioni di frutta e tre di verdura la formula magica della longevità (ma la patata non conta))
È abbastanza chiaro dai nostri dati che la variazione genetica associata con il metabolismo del ferro è inversamente associata con longevità e durata della vita – afferma Joris Deleen, autore dello studio.
Tuttavia, è ancora difficile dire come il ferro che assumiamo con il cibo, i livelli di ferro presenti nel sangue e i nostri geni interagiscano fra loro, e come tutto questo si connetta poi alla longevità. Ciò che sembra chiaro però è che il ferro ha un ruolo importante nella longevità e nel benessere, molto più di quanto si pensava prima. Già precedenti studi hanno dimostrato, ad esempio, l’esistenza di una relazione fra l’accumulo di ferro in alcune regioni del cervello e i marker chimici dell’Alzheimer (chiamati proteine tau).
Quanto bene (o male) il nostro corpo sia in grado di regolare i livelli di ferro nel sangue potrebbe essere pre-programmato nei nostri geni, ma sapere che il ferro ha un ruolo eccezionale nell’allungamento della nostra vita potrebbe essere un ottimo stimolo a monitorare i nostri livelli di ferro nel sangue con più attenzione.
Sappiamo che troppo poco ferro nel sangue causa problemi come anemia, ma anche livelli troppo alti di questo metallo possono rappresentare un problema con delle controindicazioni, ed è bene quindi non esagerare nell’assunzione di questo elemento (attraverso il cibo o gli integratori) solo per provare a rimanere giovani.
Fonte: Nature
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