To pierce in inglese significa perforare. Sia i tatuaggi che gli altri tipi di body piercing hanno uno scopo decorativo o rituale. Quello all’ombelico oltre a creare un bell’effetto estetico, è più carico di sensualità rispetto agli altri tipi di piercing.Sono tanti i fattori che possono portare il tuo nuovo piercing a infettarsi. Sicuramente adottare un’igiene scrupolosa è un’ottima maniera per tenere lontano i batteri. Guarda il video e scopri tutti i segreti della corretta igiene.
Il piercing all’ombelico: da segno di regalità a messaggio sensuale!
L’ombelico è una parte del corpo della donna molto seducente per l’uomo. Nella danza del ventre le ballerine lo decorano con gioielli ed è una zona sexy fondamentale del loro movimento del bacino, che calamita gli sguardi degli spettatori. Anche il sari delle donne indiane lascia vedere l’ombelico. Il significato erotico dell’ombelico è antico. Onfalos in greco antico ha il significato di ombelico e Onfale, regina della Lidia, amata da Eracle, che per volontà dell’oracolo di Delfi divenne suo schiavo, era una esperta seduttrice. Il piercing all’ombelico era diffuso anche nell’antico Egitto, come segno di regalità e nobiltà. Negli anni ’70 questa zona del corpo femminile venne portata alla ribalta dalla Carrà, che si esibiva in TV con l’ombelico bene in vista. Negli anni ’90 divenne di moda, quando venne esibito a Londra durante una sfilata da una bellissima modella. Insomma è diventata una nuova icona di sensualità, probabilmente intramontabile, soprattutto il tipo a banana. E sono tante le star del cinema e del mondo della canzone ad esibirlo come simbolo di fascino e attrazione sessuale. Secondo alcuni esperti, l’ombelico richiama come forma altre zone erogene, la sua esposizione inoltre simboleggia fertilità e capacità di generare. La pancia suggerisce l’idea della gravidanza, della donna femmina sensuale e procreatrice. Presso alcune etnie, il piercing all’ombelico indica l’appartenenza ad un determinato ceto sociale, quindi il suo significato è tra lo spirituale e il tribale.
Vari tipi di piercing all’ombelico, tecniche e precauzioni
Il piercing all’ombelico più richiesto è il Navel Piercing: è eseguito dal piercer in senso verticale dall’alto in basso. Se sopra l’ombelico non vi è una piega adatta alla perforazione, il Navel piercing potrebbe non essere una scelta opportuna, in quanto la sua applicazione potrebbe essere rigettata. Invece, con l’AntiNavel Piercing anch’esso verticale si perfora dal basso l’ombelico. Quindi è molto importante la forma dell’ombelico e la scelta del piercing in questa zona dipende molto dalla pelle disponibile per la perforazione. Pertanto, bisogna decidere attentamente col piercer quale tecnica sia più idonea alla conformazione dell’ombelico. Il Double Navel Piercing è una combinazione dei due tipi di piercing prima menzionati, poiché prevede la perforazione dell’ombelico verticalmente sia sopra che al di sotto di esso. Quello laterale fora la pelle in senso orizzontale dal lato a destra dell’ombelico o da quello a sinistra. Combinando, invece, Navel, Antinavel e Navel laterali con un disegno a croce abbiamo il Multi Navel Piercing. Con l’Horizontal Navel Piercing abbiamo una perforazione di lato, sopra e sotto l’ombelico; è un piercing superficiale come il bridge piercing sul ponte nasale. Si tratta di un trattamento molto particolare, necessita di un piercer esperto e professionale e di molta attenzione e prudenza nel periodo successivo alla perforazione da parte di chi si sottopone a questo piercing. Molti piercer applicano degli anestetici locali o consigliano antinfiammatori per lenire il dolore. La zona, dove viene effettuato il piercing, andrebbe sempre trattata prima dell’applicazione con un disinfettante antibatterico. Il foro viene fatto con un forcipe. Un ago con una cannula sterile viene inserito nella pelle. Sfilato il tubicino, l’anellino o la barretta trovano la loro sede. Il tutto in pochi secondi. Se non si tiene conto dell’igiene, possono verificarsi delle infezioni, anche piuttosto serie, con danni estetici. Ad esempio, il rigetto potrebbe lasciare delle cicatrici molto evidenti. Il dolore che si prova dura il piercing all’ombelico non è forte, è una specie di pizzico sulla pelle (ovviamente ognuno ha una soglia del dolore più o meno alta). Comunque è bene rivolgersi sempre ad un centro autorizzato, in un ambiente perfettamente igienizzato e con professionisti seri e scrupolosi. Un paio di giorni dopo l’applicazione la zona trattata si può gonfiore ed arrossare e si può avvertire anche dolore. Prima di 3 mesi il piercing anallergico non va sostituito con un gioiello; bisogna evitare i bagni a mare o in piscina, per non provocare infiammazioni con batteri e cloro e non stuzzicare la perforazione, non grattare le crosticine che possono formarsi e igienizzarsi le mani prima di toccare la zona del piercing.
Il Navel Piercing: guarigione, effetti collaterali ed infezioni
La guarigione in questi casi dipende da vari fattori, dalla pelle del cliente, se troppo sensibile o resistente al trattamento, dalla sua capacità di cicatrizzazione, ma di solito in generale la ferita guarisce del tutto in sei mesi o in un anno. Per facilitare la guarigione e non correre il rischio non solo di infiammazioni, ma addirittura di infezioni è necessario tenere la zona pulita, igienizzandola due volte al giorno con una soluzione salina adoperando una garza sterile, almeno per i primi mesi, non maneggiare il gioiello senza lavarsi accuratamente le mani e toccarlo sempre con la massima delicatezza. Infatti un rischio è anche quello di provocare lacerazioni con movimenti sbadati o urti pesanti, a causa dei quali il gioiello può anche spostarsi dalla posizione iniziale. Inoltre, c’è sempre la possibilità di un rigetto. Qualora il rossore, la sensazione di calore e il gonfiore nella zona del piercing dovessero aumentare, sarà indispensabile farsi controllare da un medico. Tra le varie complicazioni potrebbero insorgere oltre al dolore e al gonfiore, anche vescicole, prurito e ingrossamento dei linfonodi dell’addome. Le infezioni possono verificarsi con tutti i tipi di piercing, per mancanza di igiene o per aghi inidonei che possono diffondere nel sangue agenti patogeni, provocando pustole e ascessi. Attenzione alle allergie, soprattutto al nichel. Se già siete soggetti allergici, optate per metalli anallergici. La scelta migliore è quella di piercing in oro e argento, che di solito non portano gravi allergie. Le reazioni allergiche provocano papule, eczemi e orticaria. Possono rimanere cicatrici permanenti e cisti sottocutanee. Il rischio di un’infezione aumenta soprattutto se si soffre di patologie che portano facilmente ad emorragie o se chi si sottopone al piercing è facilmente soggetto ad infezioni, ad esempio diabetici, cardiopatici o immunodepressi. Anche per chi prende farmaci antiaggreganti e anticoagulanti, immunosoppressori e cortisonici e per chi è in gravidanza è sconsigliato il body piercing, anche se alcune donne in attesa decidono per delle barrette flessibili, che si adattano alla crescita della pancia. Una scelta che lascia perplessi, in quanto anche una minima infezione comporterebbe il consumo di antibiotici o antinfiammatori dannosi per una donna incinta.
Come curare un’infezione: rimedi da farmacia e consulenza del medico per infezioni più delicate
Se ci sono sintomi di dolore, forte arrossamento della pelle, gonfiore, pus o fuoriuscite di sangue, il piercing può essersi infettato o per incompetenza dell’operatore, che non ha usato guanti o aghi perfettamente sterili, o per essere stato eseguito in un luogo non igienizzato idoneamente. Non bisogna esitare nel curare subito l’infezione, pulendo la parte inizialmente con acqua e sapone. Il piercing va pulito in questi casi almeno due volte al giorno con la soluzione salina, applicabile con ovatta o con un cotton fioc. Va passato sulla parte infiammata un antibiotico a pomata. Se il farmaco provoca irritazione, potrebbe trattarsi di una reazione allergica ai suoi componenti e va sospeso. Sul gonfiore possono essere applicate anche delle compresse fredde, ma non del ghiaccio a contatto con la pelle, in quanto potrebbe provocare delle scottature. Si può anche ripetere la stessa pulizia fatta subito dopo l’applicazione del piercing, ma se l’infezione perdura è necessario l’intervento di un medico, che potrà anche prescrivere un antibiotico orale in caso di febbre, brividi e nausea. Dal momento che le mani sono una delle prime cause di infezioni lavatele a lungo e in modo accurato prima di toccare il piercing. Non è consigliabile indossare abiti troppo stretti o pantaloni che possano sfregare il piercing o lampo che possano lacerarlo. Evitate piscine, idromassaggi e palestre almeno per i primi giorni, in quanto essendo luoghi pieni di umidità e di batteri, questi potrebbero essere assorbiti più facilmente da una ferita ancora fresca come quella del piercing. Un po’ di infiammo e un po’ di dolore è normale nella zona per qualche giorno, ma oltre i cinque giorni molto probabilmente di stratta di un’infezione da non sottovalutare.
Non è consigliabile togliere il gioiello in caso di infezione, senza ascoltare il parere del medico, in quanto la ferita potrebbe chiudersi e provocare un’infezione più interna e laboriosa da curare. Inoltre, dopo sarà comunque difficile poterlo rimettere al suo posto senza ricorrere al piercer. In commercio, comunque, ci sono anche dei piercing finti, brillantini graziosi di varie forme, che si possono attaccare all’ombelico con la colla per ciglia, o per le unghie e per teatranti.
Fonte articolo Alfemminile