Il potente monologo di Billie Eilish contro il body-shaming

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Mi conosci? Mi conosci davvero? Hai opinioni sulle mie opinioni, sulla mia musica, sui miei vestiti, sul mio corpo. Alcune persone odiano ciò che indosso, altre lo lodano, qualcuno lo usa per umiliare gli altri o umiliare me”, è con queste parole che Billie Eilish esordisce in “Not My Responsibility”, un cortometraggio contro il body-shaming, presentato per la prima volta lo scorso marzo in occasione del Where Do We Go Tour e ora postato sui suoi canali social, macinando 8 milioni di views in sole 24 ore.


Parole forti contro le speculazioni dei media sul corpo della cantante

Sebbene abbia soltanto 18 anni, l’artista rivelazione dell’anno 2019 è consapevole del peso che la società attribuisce all’immagine di una persona, specialmente se si tratta di una donna, senza considerare il suo valore al di là dello strato superficiale. Gli outfit di Billie non sono per nulla casuali. La ragazza è solita indossare indumenti oversize per nascondere le proprie forme e fare in modo che gli altri, i media in primis, non abbiano materiale su cui speculare, ma si concentrino soltanto sulla sua voce, ipnotica e soave. Eppure, proprio questo suo nascondersi dietro a vestiti extra-large ha fatto sì che intorno alla sua figura si addensasse un’ossessione mediatica a tal punto malsana da costringere la cantante di “Bad Guy” a rispondere ai body-shamers per metterli a tacere una volta per tutte.

Un attacco diretto agli haters

“Sento i tuoi sguardi, sempre, e nulla di ciò che faccio resta invisibile. Così mentre percepisco la tua disapprovazione o il tuo sospiro di sollievo, penso che se vivessi per loro non sarei in grado di muovermi. Vuoi che sia più piccola? Più debole, più morbida, più alta? Vuoi che stia zitta? Le mie spalle ti provocano oppure sono il mio petto, il mio stomaco, i miei fianchi?”

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Sono queste le domande che, nel corso del monologo, Billie rivolge direttamente ai propri detrattori, mettendo in luce l’insensatezza delle loro critiche e l’assurdità delle pretese che essi rivendicano sul corpo della donna. Un corpo su cui l’ultima parola spetta solo e unicamente a lei. E così Billie si spoglia dei vestiti e delle insicurezze da cui si è sempre sentita intrappolata e affronta con coraggio gli occhi di chi è solito scrutarla in cerca di particolari da screditare.

Il valore di una persona al di là delle apparenze

“Anche se non hai mai visto il mio corpo, lo giudichi e mi giudichi. Perché? Facciamo ipotesi sulle persone in base alle loro dimensioni, decidiamo chi sono e quanto valgono. Se mi copro di più, se mi svesto, chi decide chi sono io? Il mio valore si basa solo sulla tua percezione? Io non sono responsabile della tua opinione su di me”.

Lo sfogo della cantante si chiude così, con lei che si immerge progressivamente in una pozza nera fino a farsi inghiottire completamente. Ancora una volta, Billie tiene a sottolineare quanto il valore di una persona sia slegato da come essa appare, insito com’è in profondità, lontano da sguardi che si fermano soltanto in superficie. E lei lo conosce bene il proprio valore, o meglio, ha imparato a conoscerlo e sa che “non è sua responsabilità” se gli altri la catalogano soltanto sulla base dei suoi outfit e delle sue misure. Un valore che non può essere messo in discussione se consideriamo che una ragazza appena diciottenne si è aggiudicata ben 34 riconoscimenti soltanto nel 2019, 5 Grammy Awards nel 2020 e sarà l’artista più giovane a firmare la colonna sonora di 007 con “No Time To Die”. Vi sembra ancora il caso di parlare delle sue felpe? No dai, siamo tutti più intelligenti di così.

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