La coppia formata da Elena Morali e Luigi Favoloso è stata vittima di uno spiacevole episodio durante il loro romantico soggiorno. I due, innamorati, felici e spensierati, hanno deciso di lasciare per qualche settimana l’Italia e di trascorrere le loro vacanze estive alla scoperta della Thailandia. Quest’ultima sta diventando una meta sempre più amata dai viaggiatori per le sue bellezze storiche e per i paesaggi mozzafiato e i panorami incontaminati che regala. Ma Elena Morali ha vissuto un momento di vero panico e terrore.
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La storia è veramente assurda e fortunatamente è finita bene, però l’ex gieffino ha voluto sfogarsi su i social raccontando l’accaduto e mettendo in guardia chi come loro visita per la prima volta questo paese. Mentre la coppia si trovava a Phuket, la bella influencer è stata arrestata dalla polizia locale, come hanno raccontato ai follower tramite diverse storie caricate su i rispettivi profili Instagram.
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A quanto pare, mentre la coppia si stava godendo la città è stata avvicinata e fermata da un gruppo di agenti che hanno chiesto se i due possedessero sigarette. I due hanno risposto di no, ma in seguito alla perquisizione è stato trovato addosso alla Morali un pacchetto di sigarette non classificabili come elettroniche e ciò ha condotto al suo arresto. Dopodiché i poliziotti avrebbero minacciato di far passare una notte in carcere alla ragazza se non a fronte di una cospicua somma di denaro.
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Elena Morali arrestata: lo spiacevole accaduto in Thailandia
Quindi, Luigi vedendo la sua amata Elena in pericolo è subito corso a prelevare 1500 euro, poi addirittura 3000 euro, per il rilascio immediato dell’amata fidanzata. Inoltre, fortunatamente, lo sportello ha erogato meno soldi del previsto e gli uomini si sono accontentati. Al racconto è seguito un avvertimento per tutti coloro che visiteranno quei luoghi, di stare molto attenti alle forze dell’ordine che avvicinano i turisti e gli mettono paura per farsi dare dei soldi che poi si intascano loro direttamente. Elena e Luigi hanno anche raccontato che gli sono stati sequestrati i telefoni e gli è stato impedito di parlare con la propria Ambasciata.
