La depressione in adolescenza ha molte cause, di certo anche un uso smodato di tablet e videogiochi in questa fase della vita può contribuire ad isolarsi dal mondo esterno e può anche causare fenomeni di depressione. Si parla tanto per i più giovani di vera indigestione di tecnologia, ma non è sempre così! Hai mai pensato infatti, che questi stessi device tecnologici possano essere anche un importante alleato nella crescita dei nostri ragazzi?
Non si possono assolutamente sottovalutare i primi segnali di una sindrome depressiva, quando, per esempio, gli adolescenti, cominciano a manifestare un po’ di ipocondria, una certa reticenza, uno stato d’animo non ancora depresso, ma molto demotivato, sbalzi d’umore, poca voglia di uscire per andare a divertirsi, riluttanza a frequentare la propria cerchia di amicizie, lunghi silenzi, atteggiamenti malinconici e annoiati o trascorrono troppe ore in solitudine nella loro stanza, non badano alla cura del loro aspetto o addirittura trascurano l’igiene personale. Non si possono identificare dei segnali depressivi indicativi di un malessere con superficialità, liquidandoli superficialmente come “normali”, tipici di quell’età e considerandoli soltanto come un consueto periodo passeggero nella vita dell’adolescente, che sta crescendo e cercando la sua personalità.
Infatti, molto spesso questi sintomi depressivi e soprattutto gli sbalzi d’umore sono un vero campanello d’allarme di una depressione, che travolge la vita dell’adolescente che richiede l’intervento di uno specialista in psicologia dell’età evolutiva e un trattamento specifico.
Segnali iniziali e veri e propri sintomi depressivi di un disturbo patologico: come riconoscerli?
I segnali degli stati depressivi nell’età adolescenziale sono molti e variano da caso a caso e non sempre sono tutti presenti nei vari tipi di depressione dell’adolescenza.
Segni e sintomi dell’adolescente depresso possono essere: pianti improvvisi, incontrollabili, che a volte non c’è modo di frenare; atteggiamenti malinconici e di tristezza non tipici di quell’età; scarso interesse per tutto, anche per le loro passioni e i loro hobby preferiti; chiusura in sè stessi, nella propria casa e poi anche nella propria stanza; perdita dell’appetito; insonnia o lunghi stati di torpore; iperattività o lunghe dormite, tristezza o disperazione, forte debolezza e astenia; sensi di colpa e di inutilità; perdita di autostima; vittimismo fino alla disperazione e a volte anche una collera immotivata, difficilmente placabile; pensieri di autodistruzione; azioni lesive sul proprio corpo; pensieri depressivi, addirittura di suicidio. Anche dolori e mal di testa molto forti, inspiegabili e non giustificati da patologie mediche potrebbero essere dei segnali causati all’adolescente
dall’inizio di una seria depressione.
Disturbi della psiche: qual è il compito dei genitori di un adolescente depresso?
In molti casi alcuni di questi sintomi sono causati da un vero e proprio disturbo patologico tipico di una sindrome depressiva dell’adolescenza, che si manifesta sovente con modalità e segnali diversi da quelli della depressione, che coinvolge anziani e adulti, e richiede pertanto un trattamento idoneo che non mette a rischio la salute o in alcuni casi la vita dell’adolescente depresso. La vita interiore degli adolescenti di solito è complessa, sono anni belli, ma che possono essere anche molto difficili: è un’età complicata negli aspetti psicologici soprattutto dai rapporti con genitori, o perché sono troppo apprensivi o perché pretendono il massimo da loro. In questi casi all’ adolescente, anche già da bambino, potrebbe provocare la paura di deluderli e il sentirsi inadeguato ed inferiore rispetto alle loro aspettative, perdendo quindi autostima e sicurezza. Importante per una prognosi positiva di questo disturbo è che dei sintomi depressivi degli adolescenti prenda coscienza quanto prima chi frequenta l’adolescente depresso e soprattutto i loro genitori, che possono percepirli meglio dei docenti o degli amici. Questo perché essi prestano più attenzione allo stato di salute del figlio, conoscono la sua storia da quando era solo un bambino e quindi da molto tempo prima della sua caduta in depressione e possono avvertire quindi con maggiore facilità i suo turbamenti depressivi e i suoi cambi di umore. I genitori, però, non devono mai consigliare autonomamente all’adolescente depresso farmaci contro gli stati depressivi, in quanto questa potrebbe essere un’imprudenza a volte anche tanto seria dal mettere a rischio la sua vita. Il loro compito, appena percepiscono segnali depressivi delle forme gravi o disturbi dell’umore dirompente, ossessivo compulsivo o psicosi maniacodepressive e disregolazione dell’umore nei figli, è quello di consultare per prima cosa dei medici esperti nella depressione, questo infido serio disturbo della psiche anche dell’adolescente.
In questo modo gli specialisti possono prescrivere il trattamento farmacologico più adatto o una terapia psicoanalitica con uno psicologo di fiducia, una terapia cognitivo comportamentale, un percorso completo, quindi, stabilito in base al tipo di depressione che ha invaso la vita del paziente, tenendo anche conto del suo stato di salute generale. Solitamente la maggior parte delle persone colpite da depressione lanciano manifesti o anche silenziosi segnali di aiuto (che possono comunque essere recepiti da un osservatore attento) perché altri comprendano la loro situazione e vengano in loro soccorso, ma quando un adolescente depresso pensa che non c’è più nulla da fare e che gli altri non possono più aiutarlo in questa terribile situazione psichica in cui è venuto a trovare, si chiude sempre più in sè stesso.
Spesso i genitori non riconoscono questa depressione che assale i loro figli adolescenti, in quanto questi alternano momenti di tristezza a momenti di allegria, scarsa fiducia nelle proprie capacità a periodi di passione e di esaltazione oppure mentre sono annoiati e disinteressati a tutto anche alle loro passioni solite e non hanno voglia di far nulla, si mostrano vivaci, progettuali e attirati da altro. Quindi una madre o un padre, anche se attenti, non riescono a capire se si tratti di momenti particolari, ma passeggeri che attraversano tutti i ragazzi che stanno crescendo, tipici della loro età e abbastanza normali per chi si trova in questa delicata fase della vita oppure sia una cosa più seria. Bisogna sempre cercare anche di comprendere presto la matrice di questi sintomi depressivi negli adolescenti e intuire in qualche modo se possono essere collegati a problemi della vita familiare o alla frequenza di una scuola, nella quale non si sentono a loro agio, perché non riescono a comunicare con docenti troppo repressivi o che invece magari li deridono per le loro inefficienze, mettendoli in imbarazzo davanti agli altri compagni o non sanno ad interagire con amici invadenti, che li intimidiscono, forse colpevoli autori di episodi di bullismo.
Parlare a un adolescente non è facile, bisogna usare il suo linguaggio!
Il suicidio: il gesto estremo di un adolescente depresso
Ciò che maggiormente atterrisce i genitori è l’orrenda paura che un figlio/a in fase depressiva possa mette in pericolo la sua vita. Temono che possa arrivare in un momento di fortissima depressione e disperazione fino a compiere un gesto estremo, come quello di togliersi la vita, il suicidio.
Se si teme davvero una conseguenza così tremenda per la sindrome depressiva adolescenziale di un figlio, se si sospetta addirittura un disturbo depressivo maggiore, una psicosi maniacodepressiva, bisogna saper cogliere tempestivamente i segnali che possano far intuire tendenze suicide nel ragazzo/ragazza e e agire con rapidità per diminuire il rischio maggiore e affidarsi ad un children and adolescents psychiatry.
I primi segnali di rischio di una tendenza suicida per esempio possono essere i seguenti: se parla spesso di morte o di suicidi, apparentemente scherzando; se compie con leggerezza azioni azzardate e pericolose per la sua salute o incolumità fisica, se regala i suoi oggetti più preziosi e cari, se saluta spesso gli altri con atteggiamenti melodrammatici. Bisogna approfondire al massimo sempre con l’aiuto di uno psicologo o di uno psichiatra se è il caso tutte le sfaccettature della sua depressione, cercando di comprendere anche se ha timore di confessare problemi di identità o ha paura di diventare oggetto di scandalo e di derisione sui social per video o foto seriamente imbarazzanti che lo riguardano postate a sua insaputa, che lo terrorizzano al punto da non riuscire più a trovare il coraggio di vivere.
Fonte articolo Alfemminile