Gravidanza e Coronavirus. Regola numero 1: mantenere la calma. In questo articolo approfondiremo la tematica, cercando di dare una risposta ai tanti dubbi che il periodo storico attuale sta generando nelle gestanti e neo-mamme. Va chiarito immediatamente che le donne incinte NON rientrano nelle categorie particolarmente a rischio, dunque, a differenza di anziani, individui immunodepressi o con patologie pregresse, hanno una probabilità di prendere il virus pari a quella di qualunque altra persona, anche non in stato interessante. NON sussistono, infatti, prove scientifiche a sostegno dell’ipotesi per cui le donne in gravidanza o nella fase post-partum sarebbero più esposte al contagio. Inoltre, gli studi condotti fino a questo momento hanno negato la possibilità di una trasmissione intrauterina verticale da madre a figlio.
Le precauzioni da prendere
Dunque, ciò che è richiesto alle donne incinte, così come al resto della popolazione mondiale, è di attenersi alle norme igienico-sanitarie previste dal Ministero della Salute, quali:
- Lavarsi frequentemente e minuziosamente le mani con un sapone o un gel a base alcolica;
- Disinfettare i dispositivi tecnologici (cellulari, computer e tablet) e le superfici domestiche;
- Mantenere la distanza di sicurezza di almeno 1/1,5 m dalle altre persone, evitando rigorosamente il contatto fisico;
- Non toccare occhi, naso e bocca;
- Starnutire/tossire all’interno di fazzoletti monouso o, in alternativa, nella piega del gomito;
- Stare a casa il più possibile, limitando le uscite allo stretto necessario;
Visite di controllo: come comportarsi
Ma, allora, come comportarsi con le visite di controllo? Domanda più che legittima. Il consiglio è di recarsi agli appuntamenti solo se essenziali e richiesti dalle condizioni cliniche, altrimenti sarà possibile tenersi in contatto con il proprio ginecologo di fiducia via telefono. Talora, se inevitabile e in accordo con il proprio medico, potranno essere effettuate visite a domicilio, adottando tutte le misure di protezione necessarie.
Inoltre, al momento del parto, le donne positive al virus o con sospetto da COVID-19 avranno accesso ad aree ospedaliere specifiche, separate e dotate di sistemi di protezione ad hoc così da evitare la diffusione del contagio e tutelare l’equipe medica e il resto dei pazienti.
Hai avuto contatti con persone positive al Coronavirus? Ecco cosa fare:
Cosa accade se hai avuto contatti con una persona rivelatasi positiva al Coronavirus? Due sono le cose fondamentali da fare in questi casi:
- contattare immediatamente il proprio medico o ginecologo e seguire attentamente le istruzioni che vengono fornite;
- tutelare la salute delle persone con cui si vive, evitando qualsiasi tipo di contatto con loro e adottando misure igieniche ancora più rigide fintanto che il risultato del test confermerà o meno la positività.
E se il tampone risultasse positivo?
Se si registrano dei sintomi quali stati febbrili, secchezza di naso e gola, difficoltà respiratorie e tosse, sarà necessario rivolgersi a un pronto soccorso ostetrico ginecologico e, qualora il tampone dovesse risultare positivo, la procedura da seguire sarà la medesima degli altri individui infetti: rimanere in quarantena assoluta se i sintomi sono lievi o, altrimenti, rivolgersi agli operatori sanitari che valuteranno la possibilità di un ricovero. Nel frattempo, è necessario tenere costantemente aggiornato il ginecologo che si occuperà di continuare a monitorare la gravidanza.
Una volta partorito, anche il neonato verrà sottoposto al test COVID-19. A questo proposito, va sottolineato, come hanno ribadito i ginecologi, che “allo stato attuale, le conoscenze scientifiche escludono che il Coronavirus attraversi la placenta e quindi il feto è protetto. Dopo la nascita, bisognerà seguire le indicazioni che verranno fornite dal personale del Punto Nascita”.
Se il partner è positivo:
Inoltre, nell’eventualità che il partner sia affetto da Coronavirus, vige per lui il divieto assoluto di accedere ai reparti di Ostetricia e, conseguentemente, di assistere al parto della propria compagna. In casi come questi, non vi sono alternative all’isolamento del contagiato.
Quale modalità di parto scegliere?
Per quanto riguarda il parto, non esistono a oggi modalità preferibili rispetto ad altre. Il consiglio è di affidarsi al parere esperto dei medici che saranno al vostro fianco in questo momento tanto delicato quanto speciale. Ogni caso è a sé e loro avranno la competenza necessaria per valutare la situazione e prendere la decisione più adatta a voi.
Questione allattamento: nessun rischio trasmissione
L’allattamento è un’altra questione che suscita non poche perplessità nelle gestanti così come nelle neo-mamme. Ad ora, NON è stato comprovato in alcun modo il legame tra latte materno e trasmissione del virus, dunque le madri potranno tranquillamente allattare i propri piccoli, prendendo naturalmente tutte le precauzioni essenziali, come l’uso di guanti e mascherine monouso.
Qualora la neo-mamma fosse positiva al COVID-19, il personale sanitario valuterà se procedere con il normale allattamento o nutrire il bambino a distanza con il latte precedentemente spremuto, manualmente o meccanicamente, dal seno materno. Anche in quest’ultimo caso, andranno mantenute le medesime norme igieniche.
Per concludere, va sottolineato che, in questo particolare contesto storico, è fondamentale sospendere tutte le visite dei parenti, all’ospedale come a casa, fossero anche i nonni.
Fonte articolo alfemminile