Back to school: l’impegno dell’Unicef per il rientro a scuola

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L’emergenza COVID-19 ha improvvisamente ridefinito le abitudini e gli stili di vita di tutti, a livello mondiale. In Italia, uno dei primi paesi ad esserne colpiti, ci sono circa 10 milioni di bambine, bambini e adolescenti che stanno subendo sulla propria pelle le disastrose conseguenze di questa crisi sanitaria. L’UNICEF è seriamente preoccupato per l’impatto che la pandemia sta avendo, per questo chiede al Governo che l’accesso all’istruzione, ai servizi sanitari, alla protezione siano salvaguardati e garantiti a tutti i bambini e adolescenti, anche durante l’emergenza e il post-emergenza.


Perchè urge attuare un piano di rientro a livello nazionale

La routine di bambini e adolescenti è stata sconvolta in questo periodo, con la chiusura delle scuole, l’isolamento in casa, la mancanza di attività all’aperto e di momenti di socialità con gli amici. In alcuni casi i bambini hanno assistito alla malattia e alla perdita improvvisa di persone vicine. Queste situazioni possono provocare, e in molti casi hanno già provocato, problematiche che compromettono la salute e il benessere fisico e mentale, soprattutto in situazioni di marginalità sociale, culturale, o in determinate condizioni di disabilità.

Inoltre, nell’ambito dell’istruzione, la situazione attuale ha messo a dura prova il sistema scolastico, aggravando criticità già esistenti. È necessario intervenire con politiche adeguate a contrastare la disparità educativa e il divario sociale che stanno aumentando, rafforzando il partenariato tra le scuole, il terzo settore e le comunità educanti. Per questo motivo oggi stiamo lavorando insieme alle Istituzioni e alle altre organizzazioni per contribuire alla revisione del piano scuola. Nello specifico chiediamo di:

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• Nessuno escluso

Con l’espressione “nessuno escluso” intendiamo progettare interventi a sostegno di bambini e ragazzi più vulnerabili e dei territori maggiormente colpiti dalla povertà educativa prima e dopo l’emergenza. L’emergenza COVID-19 ha messo in luce una serie di disparità e diseguaglianze a livello nazionale per i bambini e le loro famiglie nell’accesso a internet e conseguentemente alla didattica online. In previsione della riapertura delle scuole a settembre, oltre alla sicurezza sul piano sanitario, è necessaria una risposta coordinata per garantire a tutti i bambini – in particolare a quelli con disabilità o in condizione di grave disagio familiare – di recuperare gli apprendimenti perduti e di continuare il percorso di studi attraverso interventi personalizzati e attenti ai singoli bisogni.

• Finanziare l’istruzione

L’obiettivo è di destinare finanziamenti significativi a lungo termine all’istruzione di qualità, dal momento che in Italia la spesa pubblica per l’educazione è tra le più basse d’Europa. Il nostro paese, infatti, investe solo il 7,9% della spesa pubblica in educazione, un dato inferiore a quello di tutti gli altri stati membri dell’Unione Europea. Questa emergenza ha mostrato le conseguenze che uno scarso investimento economico sull’istruzione può generare in situazioni di difficile gestione. La mancanza di formazione digitale per i docenti, la difficoltà di accedere ai dispositivi per la didattica a distanza e la generale complessità della riconfigurazione degli spazi scolastici per il rientro a scuola in sicurezza sono alcuni degli aspetti che purtroppo richiedono non solo una buona capacità gestionale da parte dei singoli dirigenti, ma soprattutto un ingente sostegno economico da parte dello Stato. È necessario creare un piano di finanziamento a lungo termine, oltre quello straordinario per l’emergenza, mirato al raggiungimento di un’educazione di qualità affinchè le nuove generazioni siano preparate e in grado di generare crescita e sviluppo per il nostro paese.

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• Investire sui servizi educativi per l’infanzia (0-6) su tutto il territorio nazionale

I dati diffusi da ISTAT, sul sistema dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, confermano che nel nostro paese questa tipologia di servizi sono un’opportunità riservata ancora a pochi bambini. È necessario rafforzare la presenza su tutto il territorio nazionale dei servizi educativi e scolastici di qualità per i bambini da 0 a 6 anni, favorendo la frequenza, in particolare, dei bambini che appartengono a famiglie in situazione di disagio e predisponendo inoltre una strategia diffusa di sostegno alla genitorialità, trattandosi di un momento così delicato per lo sviluppo della persona. Questo servizio è ad oggi caratterizzato da una forte disomogeneità sul piano nazionale; solo attraverso la definizione di un piano per i servizi educativi 0-6 nazionale sarà possibile contrastare le disuguaglianze garantendo pari opportunità educative per tutti e per tutte.

• Attivare un piano nazionale

In un momento tanto delicato è fondamentale limitare l’autonomia dei singoli istituti scolastici e la discrezionalità dei dirigenti nell’adempimento delle linee guida e, per farlo, è necessario attivare un piano che sia coordinato a livello nazionale. L’UNICEF chiede che le modalità di attuazione delle linee guida siano coordinate a livello Nazionale e non delegate alle amministrazioni locali e ai singoli istituti scolastici, in modo da favorire l’applicazione, quanto più omogenea, delle direttive. Si richiede la definizione di standard minimi e l’investimento di risorse aggiuntive a tal fine.

• Servizi di sostegno psicologico per tutti i bambini e i ragazzi che ne hanno bisogno

L’isolamento sociale dovuto alla pandemia, vissuto da bambini e ragazzi durante i mesi di quarantena, ha avuto molte conseguenze a livello psicologico, soprattutto in contesti di maggiore vulnerabilità. Per questo l’UNICEF chiede che venga incentivata la possibilità di usufruire di forme di sostegno psicologico di qualità, alla riapertura dei servizi educativi, in tutte le scuole. È fondamentale che gli istituti scolastici siano in grado di garantire la presa in carico dello stress e di disturbi specifici causati dall’isolamento e dallo stato di emergenza vissuto, attraverso la formazione specifica del personale e maggiori investimenti strutturali, per attuare le misure di sostegno psicologico necessarie a incentivare il benessere di ogni bambina, bambino e adolescente.

Per sostenere la causa o saperne di più sulle iniziative Unicef, clicca qui.

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