Le coppie che vogliono adottare un bambino sono sempre più numerose: mamme e papà pronti ad allargare la famiglia però, sono sempre tormentati da mille domande. A chi va inviata la richiesta? Quali sono i tempi per ottenere l’adozione? Che requisiti bisogna avere? Quali costi dovranno essere sostenuti? Per fare un po’ di chiarezza abbiamo risposto alle domande più comuni. Prima di proseguire guarda questo video a tema “genitori e sensi di colpa”.
Essere convinti e preparati prima di adottare un bambino
Avete maturato nella coppia la decisione di adottare un bambino? Bene, per prima cosa è importante essere sulla stessa lunghezza d’onda, condividere gli stessi pensieri e quindi essere davvero convinti e preparati.
Quello che spesso si sottovaluta, è che diventare genitori di un figlio adottivo, non vuol dire trovare un piano B ad eventuali problemi di fertilità, bensì è il modo di garantire una famiglia ad un bambino che ha il diritto di essere accolto ed amato. Per tutti questi motivi è fondamentale che ci sia un corretto approccio al percorso adottivo da parte della coppia, che ne consenta la crescita evitando problemi futuri.
Se si sceglie la strada dell’adozione, quindi, si deve essere pronti ad accogliere, fisicamente e mentalmente, un bambino o una bambina con le loro storie, il loro carattere e tutto quello che ne concerne per avere una seconda possibilità di vita. Si parla proprio di cultura dell’adozione, ovvero lo studio di tutti i rischi che citeremo nel prossimo paragrafo e la piena consapevolezza che potrebbe arrivare il momento di affrontarli. Per chiedere aiuto, basterà rivolgersi ad uno sportello ASL/ASST della propria città, che potrà proporre un supporto alla coppia da parte di operatori esperti, psicologi e assistenti sociali specificamente formati alle tematiche adottive.
Adottare un bambino: i rischi e le problematiche da affrontare
E’ fondamentale che i futuri genitori adottivi siano preparati a tutta una serie di problematiche che inevitabilmente l’adozione porta con se. Eccone alcune:
- il rischio giuridico – la possibilità concreta che l’adozione non vada a buon fine, per un motivo o per un altro;
- le ferite provocate dallo stato di abbandono – non sarà facile per i primi tempi interfacciarsi con il bambino adottato perché spesso si tratta di bambini che hanno profonde ferite interiori dovute a tutto quello che hanno dovuto subire;
- il racconto della storia al bambino – per tutti i genitori con figli adottati arriva il momento di spiegare al piccolo la storia della sua adozione;
- le difficoltà scolastiche e di apprendimento – ogni bambino idoneo all’adozione ha un passato non facile e sicuramente non avrà avuto la possibilità di stare al passo con gli studi;
- la ricerca delle proprie origini – questo è l’aspetto che mette più in crisi i futuri genitori, in quanto dopo l’adozione si fa strada la paura che il bambino in futuro possa interessarsi alle sue origini ed abbondonare la famiglia adottivo.
L’adozione nazionale per adottare un bambino sul territorio italiano
I genitori che si informeranno a dovere prima di procedere con le pratiche per l’adozione, sanno bene che ne esistono due tipi: l’adozione nazionale e l’adozione internazionale. Come scegliere? Il consiglio è quello di presentare entrambe le domande.
L’adozione nazionale è l’adozione di un bambino all’interno del territorio italiano. In genere si tratta di figli che non sono stati riconosciuti dai genitori naturali oppure sono stati tolti alle famiglie di origine ed affidati a strutture preposte (istituti o case famiglia). Tutto parte da una valutazione del Tribunale dei Minori che decide di emettere una “Dichiarazione di adottabilità”, dopo aver condotto degli studi sulle difficoltà permanenti delle famiglie di origine. In questo modo si attivano i colloqui con le famiglie che hanno dato disponibilità per l’adozione.
Vantaggi e svantaggi dell’adozione nazionale
Per l’adozione nazionale i tempi necessari per adottare sono piuttosto brevi, dal momento in cui viene presentata la domanda possono passare 12-14 mesi . Il numero di bambini adottabili è però molto basso e molte famiglie rischiano di non essere chiamate. Inoltre, l’adozione nazionale deve fare sempre i conti con il rischio giuridico, ovvero è la possibilità che il bambino debba ritornare alla famiglia di origine.
Infine, a favore dell’adozione nazionale, c’è l‘inserimento a scuola che può essere facilitato per via della conoscenza più o meno buona della lingua italiana.
L’adozione internazionale: vantaggi e svantaggi
L’adozione internazionale è l’adozione di un bambino straniero fatta secondo norme e leggi vigenti nel suo territorio di origine. La strada per l’adozione di un bambino straniero è più lunga e complessa, ma per certi aspetti più ricca di esperienze e sensazioni. Permette in primis di accogliere nella propria famiglia bambini di altri paesi, confrontandosi sin da subito con cultura, lingua e tradizioni completamente diverse.
Per l’adozione internazionale i tempi necessari per adottare sono generalmente lunghi, anche fino a 3 anni dal momento in cui viene presentata la domanda. Uno dei vantaggi principali è che
il bambino straniero che entra in Italia non è sottoposto a rischio giuridico, ovvero non potrà tornare nella sua famiglia di origine e non potrà essere “richiesto” da eventuali parenti.
C’è però uno svantaggio: è più esposto a rischi di tipo sanitario, ed è importante che la coppia adottiva ne sia pienamente consapevole. Inoltre, l’inserimento a scuola dei bambini adottati all’estero può diventare molto difficoltoso per via della lingua e del nuovo contesto socio-culturale italiano.
Quale dichiarazione presentare per adottare un bambino?
Dopo aver fatto chiarezza tra le differenze principali tra adozione nazionale ed internazionale, ecco i motivi per presentare entrambe le dichiarazioni di disponibilità.
Le coppie che decidono di depositare una sola delle due domande, stanno in qualche modo discriminando l’altra e probabilmente hanno ancora bisogno di mettersi in discussione, arrivando ad una maturazione della coppia non ancora completa.
Se hai presentato i documenti per la sola adozione nazionale o per la sola adozione internazionale, puoi ancora cambiare la tua disponibilità. Rivolgiti ai servizi sociali, il cui ruolo sarà determinante: avranno il compito di capire se è avvenuta una maturazione nella coppia atta a supportare correttamente questa nuova strada.
Adottare un bambino: gli step necessari per concretizzare l’adozione
1 – Presentare la domanda di adozione
Nello specifico la dichiarazione di disponibilità all’adozione, andrà presentata all’ufficio di cancelleria civile del Tribunale dei Minori presente nella propria città o provincia. Si tratta di una semplice disponibilità e non di un diritto ad “avere un bambino”.
2 – Verifica dei requisiti
Ogni coppia deve rispondere a specifici requisiti per poter adottare. Ecco quali:
– regolarmente coniugati da almeno 3 anni
– nessuna separazione in corso
– età superiore di almeno 18 anni rispetto all’età dei figli (non oltre i 45 anni di differenza)
– rendersi disponibili alle indagini dei servizi territoriali
3 – Indagini dei servizi territoriali
Gli Enti Territoriali a questo punto, avranno il compito di conoscere la coppia e valutarne le potenzialità genitoriali. Raccoglieranno informazioni sulla storia personale del papà e della mamma, l’attitudine a educare il minore, la situazione personale ed economica, la salute, l’ambiente familiare; i motivi per cui desiderano adottare; la possibilità di una convivenza pacifica, tenendo conto della personalità sia dei genitori che del minore. Verrà redatta una relazione psico-sociale riguardante i coniugi, in cui sarà chiaramente scritto:
– la storia individuale di ciascuno dei coniugi, in particolare le informazioni sulla famiglia d’origine, la carriera scolastica, il contesto lavorativo, gli eventi critici della propria vita;
– la storia di coppia: il momento in cui i coniugi si sono conosciuti, il matrimonio, la vita insieme, le relazioni con le famiglie estese, i rispettivi ruoli all’interno della coppia, gli interessi culturali e sociali, le caratteristiche del rapporto con gli eventuali figli, gli eventi critici, l’eventuale sterilità;
– l’organizzazione attuale della vita familiare;
– gli atteggiamenti della coppia nei confronti dell’adozione: chi ha avuto l’idea per la prima volta, quali informazioni hanno ricevuto e da chi, la conoscenza di altre famiglie adottive, le motivazioni della scelta adottiva, le aspettative e le preferenze, le eventuali divergenze d’opinione, le risorse che ritengono di possedere;
– gli atteggiamenti dei familiari, conviventi e non conviventi, nei confronti dell’adozione;
– le previsioni dell’adattamento della coppia all’evento: come i coniugi pensano di affrontare i cambiamenti nell’organizzazione familiare, la rivelazione al bambino della condizione di figlio adottivo, le differenze biologiche ed etniche, le reazioni della famiglia estesa e della comunità di appartenenza, etc. (fonte Le Radici e le Ali)
4 – L’attesa
Probabilmente il momento più ostico per tutte le coppie di futuri genitori adottivi. La dichiarazione ha valore di tre anni dalla data di presentazione. Se entro tale periodo non siete stati chiamati, la dichiarazione non è più tenuta in considerazione ed occorre ripetere l’intera procedura.
5 – L’arrivo a casa del bambino (per adozione nazionale)
Nel primo periodo ci sarà il collocamento provvisorio del bambino presso la casa dei nuovi genitori. Solo in un secondo momento l’adozione diventerà definitiva ed bambino sarà a tutti gli effetti un membro della nuova famiglia.
Per l’adozione internazionale invece, dopo l’attesa, ci sarà la tappa relativa al decreto di idoneità: il Tribunale convoca i coniugi e può, se lo ritiene opportuno, disporre ulteriori approfondimenti. A questo punto il giudice decide se rilasciare un decreto di idoneità o se emettere invece un decreto che attesta la mancanza dei requisiti per l’adozione. La coppia in possesso del decreto di idoneità, deve iniziare entro 1 anno dal suo rilascio la procedura di adozione internazionale, facendosi seguire dagli enti specializzati. A questo punto seguiranno una serie di incontri tra famiglia e bambino proprio nel paese di origine dove lui si trova. Se tutto va per il verso giusto, il bambino potrà ricevere l’autorizzazione all’ingresso in Italia e potrà finalmente entrare a far parte della famiglia. Anche in questo caso ci sarà un periodo di affidamento preadottivo per poi finalizzare l’adozione.
I costi per adottare un bambino
Esistono dei costi da sostenere per adottare un bambino e sono molto variabili. Per quanto riguarda l’adozione nazionale, essendo che è la collettività a farsi carico della spesa necessaria per sostenere il minore finché non viene dichiarato adottabile, i costi sono piuttosto contenuti.
Per l’adozione internzazionale, invece, ci sono da sostenere le spese relative all’associazione o l’altro ente privato che accompagna i genitori nel loro percorso. I costi si aggirano in diverse migliaia di euro, ma possono variare in modo sensibile.
Adottare un bambino a distanza
Esiste infine, un altro modo di adottare un bambino, ovvero l’adozione a distanza. Si tratta di una scelta completamente diversa dalle altre due viste in questo articolo, che prevede, con l’aiuto di un’associazione italiana o internazionale, di sostenere economicamente e continuativamente dei bambini minorenni che restano a vivere nel proprio paese di origine con la famiglia biologica.
Chi dedice di intraprendere la strada delle adozioni a distanza, riceverà continui aggiornamenti sullo stato di salute del bambino adottato, sui suoi progressi scolastici, sull’eventuale inserimento nel mondo del lavoro, una volta completato il percorso di studi.
In alcuni casi è prevista anche anche la possibilità di incontrare fisicamente il minore, tenendo sempre presente che l’adozione a distanza non ha come obiettivo quello di dare al bambino una famiglia (che nella maggior parte dei casi è già presente, ma in difficoltà), ma mira al sostentamento ed al supporto dal punto di vista economico.
Fonte articolo Alfemminile