L’ex campione di pugilato più famoso al mondo, Mike Tyson è stato accusato nuovamente di stupro. Non bastava la condanna del 1992, a seguito della denuncia da parte della modella Desiree Washington, per cui è stato in carcere 3 anni. Ad oggi il pugile è ancora una volta finito a processo per violenza sessuale che avrebbe commesso agli inizi degli anni ’90. La segnalazione arriva con ben 30 anni di ritardo e l’ex-atleta è stato quindi costretto a presentarsi di nuovo di fronte alla corte.
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Mike Tyson accusa stupro: la violenza sessuale risale a 30 anni fa
La vittima di Tyson ha deciso di sporgere denuncia dopo 30 anni dal fatto, chiedendo però alle autorità di rimanere anonima. La donna ha avviato una causa civile chiedendo un risarcimento di ben 5 milioni di dollari. Nello Stato di New York, La causa è stata intentata nello Stato di New York non a caso. La legge vigente permette la richiesta di un risarcimento per danni civili senza tenere conto dei termini della prescrizione. La donna non ha fornito una data esatta dell’accaduto. Nella testimonianza ha semplicemente affermato di aver conosciuto il pugile in una discoteca nei primi anni 90′.
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La presunta vittima nella sua deposizione ha dichiarato di aver incontrato Tyson in un locale chiamato Septembers e di essere poi salita sulla sua limousine dopo aver offerto a lei e alla sua amica di portarle a una festa. Ha dichiarato che il pugile ha iniziato subito a toccarla e a cercare di baciarla. “Gli ho detto di no più volte e gli ho chiesto di fermarsi, ma lui ha continuato ad aggredirmi” ha raccontato la donna. “Poi mi ha tolto i pantaloni e mi ha violentato brutalmente”.
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Mike Tyson violenza sessuale: la vittima ha riportato lesioni fisiche e psicologiche
“Dopo quella violenza ho sofferto di lesioni fisiche e psicologiche che mi perseguitano ancora oggi” ha rivelato la donna. La deposizione non dice se l’autista di Tyson fosse all’interno del veicolo al momento del presunto stupro, o se la limousine fosse parcheggiata o in movimento. L’avvocato del querelante, Darren Seilback ha dichiarato che il suo ufficio ha indagato a fondo sulle accuse e ha stabilito che sono “altamente credibili“.